Ti immobilizzi per un istante, poi scappi via.
Scappi, perché è l'unica cosa che sai fare.
Scappi, perché non hai il coraggio di affrontare la situazione, non hai il coraggio di guardare in faccia la realtà.
E la realtà è che sei un codardo, perché non riesci nemmeno a parlare con il tuo "salvatore".
Cos'è, ti fa paura?
Che ne è stato del ragazzo arrogante che non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno?
Scomparso in una nuvola di fumo, ecco tutto.
Scomparso come la tua sicurezza, scomparso come la tua dignità, scomparso come la vita a cui eri abituato.
Scomparso, e destinato a non fare ritorno.
Corri senza nemmeno guardare dove vai, senza nemmeno accorgerti che Potter sta continuando a seguirti come un cagnolino.
Corri, fino a quando le gambe iniziano a farti male e ti manca il fiato.
Ti fermi un attimo per riposarti, e ti guardi intorno.
Dove sei finito?
Da qualche parte nella Foresta Proibita, ma dove di preciso?
Grandioso, ti sei perso in un luogo popolato da animali e semiumani ostili e diffidenti.
Oh, beh, con un pò di fortuna un Centauro ti ucciderà e sarà tutto finito.
Che pensieri tristi, Draco.
Ma tu sei un ragazzo triste, sconfitto dalla vita. Hai perso, e ne sei consapevole.
Ti siedi per terra, aspettando che una freccia fatale metta un punto alla tua giovane e sofferente esistenza.
Un rumore proveniente dalla tua destra ti fa sollevare il volto rigato di lacrime.
Aspetta un attimo, hai pianto?
Eri così impegnato ad autocommiserarti che non te n'eri neanche accorto.
Quello che vedi, però, non è né un Centauro né un'Acromantula, la cui comparsa sarebbe stata senz'altro più gradita.
Lì, a qualche metro da te, Potter ti osserva senza fare o dire niente.
-Vattene- le parole ti escono di bocca senza chiedere l'autorizzazione.
Lui però resta lì, immobile.
-Mi hai sentito? Vattene-
Stavolta urli, ma lui continua a non darti ascolto.
-Non me ne andrò, tanto vale che tu risparmi il fiato per dopo-
Perché non se ne vuole andare?
Perché non capisce che hai bisogno di restare da solo?
Ma hai davvero bisogno di restare da solo, Draco?
-Non ho bisogno di compassione e non ho bisogno di amici. E non ho bisogno di te-
Speravi di ferirlo con queste parole e quindi farlo andare via, ma lui continua a restare in piedi di fronte a te.
A che scopo ferirlo, poi?
Sta solo cercando di essere gentile, sta solo cercando di aiutarti.
Ma tu non vuoi aiuto.
O no?
-Ti capisco. So cosa provi-
Eh, no, qui si esagera.
Ti ritrovi ad alzare la voce, esplodendo in tutta la tua rabbia.
-Tu non lo sai, ok? Tu non sai niente! Niente! Non puoi. Hai sempre avuto una vita invidiabile, il Prescelto di qua, il Prescelto di là... tutti ti invidiano, tutti ti amano. Sei temuto e rispettato. Io no. Io sono solo Draco il Mangiamorte, quello che ha dovuto pagare per gli errori altrui, quello che ha dovuto subire per anni, quello che pensava che la vittoria del bene avrebbe risolto tutto e quello che continua ad essere maltrattato. Tu non sai cosa vuol dire essere odiato da tutti, non sai cosa vuol dire essere accusato di colpe mai volute. Tu non sai cosa significa odiare la vita con tutto il cuore. Tu non sai cosa significa voler morire, Potter. Tu non sai niente-
**
Piange.
Sta piangendo, e tu non sai cosa fare.
Urla di voler morire, e le lacrime gli scorrono sulla pelle pallida conferendogli un aspetto debole ma forte al tempo stesso.
Ha ragione, la sua vita è un inferno, mentre tu sei amato e rispettato da quasi tutti.
Su una cosa, però, si sbaglia.
-So più cose di quante tu creda, Malfoy. A differenza tua, so cosa vuol dire vivere in una famiglia che ti odia. So cosa vuol dire essere preso in giro, so cosa vuol dire essere accusato. So cosa vuol dire perdere tutte le persone più care, so cosa vuol dire vivere con i sensi di colpa. E, soprattutto, so cosa vuol dire morire. Quindi si, Malfoy, ti capisco-
Ogni parola era come una coltellata allo stomaco, ma ora ti senti meglio.
Malfoy ti guarda sbalordito, gli occhi grigi sgranati.
Probabilmente non ti riteneva in grado di avere un pensiero intelligente, figuriamoci fare un discorso del genere!
In effetti, anche tu sei piuttosto stupito dalle tue stesse parole. Non sai come ti sia venuto quel monologo, ma senti che è vero, che è quello che pensi realmente.
A quanto pare, ora anche la tua voce è del tutto autonoma. Meglio, così non dovrai sforzarti ogni volta che cerchi di mettere due parole in fila.
Cala il silenzio, rotto solo dal fruscio delle foglie scosse dal vento. Il sole inizia la sua inesorabile discesa verso il basso, che porterà poi alla sua sparizione.
E ad un tratto decidi che quel silenzio è durato fin troppo, quindi ti avvicini a lui, tendendogli la mano.
-Allora, proviamo a tornare indietro?-
**
La tensione è così densa che potresti tagliarla con un coltello.
Inevitabilmente, la mente ti riporta in quel momento in cui, anni fa, eri tu a porgere la mano a Potter, che però si rifiutò di stringertela.
Ti sei sempre chiesto cosa sarebbe successo altrimenti.
Ora la situazione pare essersi invertita, è lui ad invitarti a prendergli la mano per alzarti.
E, d'un tratto, decidi che vorresti ancora sapere cosa sarebbe potuto succedere.
Ti asciughi rapidamente le lacrime, mentre fai la tua scelta.
Allunghi la mano per stringere la sua e ti alzi in piedi.
-Andiamo-.
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I ragazzi che non hanno avuto scelta ~another Drarry fanfic~
FanfictionUna (un'altra) drarry ambientata ad Hogwarts un anno dopo la Grande Guerra. La morte ha cambiato profondamente le persone. Harry sembra l'ombra di ciò che era un tempo. Sempre cupo e di poche parole, ha persino rinunciato al Quidditch. Draco viene...