I ragazzi che non hanno avuto scelta ~another Drarry fanfic~

Sbadigli

Vieni svegliato dal pianto disperato di Teddy al piano inferiore.

Ti volti verso Harry, ancora addormentato nel letto accanto al tuo.

Non è il caso di svegliarlo.

Non impieghi molto a realizzare che non riuscirai più a dormire.

Tanto vale scendere e vedere se Andromeda ha bisogno di una mano.

La trovi nel salotto, mezza addormentata, col bambino tra le braccia.

Sbadigliando, le sfili il piccolo.

-Vai a letto, penso io a lui-

Non sembra convinta, ma la vedi barcollare dalla stanchezza.

-Sei sicuro?-

-Certo, tanto ormai sono sveglio-

Esce dalla stanza con gli occhi mezzi chiusi, e tu dedichi la tua attenzione al bambino.

Bambino che, non appena tra le tue braccia, ha smesso di piangere.

-Che c'è, Teddy? Come mai non sei a nanna?-

-Utto oio-

-Come, scusa?-

-Io olo, utto oio-

Provi a decifrare la sua frase, per quanto te lo consenta il sonno.

-Hai fatto un brutto sogno, Ted?-

-I-

-Non ti preoccupare, ci sono qui io, ora. Ti va di provare a riaddormentarti?-

-O-

-Resto qui con te, promesso-

Silenzio.

-Olo-

-Ti senti solo, nel lettino?-

-I-

Rifletti un attimo.

-Posso affidarti una cosa?-

Lo sguardo curioso del bambino ti sembra una risposta sufficiente.

Fai apparire dal nulla un vecchio orsetto bianco di peluche, vestito con un pigiama azzurro ormai ingiallito.

-Lui si chiama Nightie. Era mio, quando avevo la tua età. Mi faceva compagnia quando ero solo. Ora non ne ho più bisogno, puoi usarlo tu-

-Aiti!-

Allunga le manine paffutelle verso il pupazzo, e quando glielo cedi lo stringe forte a sé.

Un pò ti dispiace separartene, ma è tempo che Nightie faccia felice un altro bambino.

E poi, tu non sei più solo.

Sempre con Teddy fra le braccia, ti siedi sul divano, lottando per non cedere al sonno.

Raccogli una coperta dal pavimento e gliela avvolgi intorno, cullandolo delicatamente.

-Dormi, piccolino, dormi-

Stai scomodo.

Ti sdrai lungo disteso sul divano, la testa che poggia sul bracciolo.

Ora va meglio.

Stringi più forte il bambino, che inizia pian piano a chiudere gli occhi.

Sei stanco, tanto stanco.

Ed entrambi, contemporaneamente, vi addormentate.

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Quella mattina, Draco non è nel suo letto.

Con uno sbadiglio, ti alzi e scendi le scale, sperando di trovarlo già in cucina.

Passi davanti alla porta del salotto, poi ti fermi e torni indietro.

E li vedi.

Draco e Ted addormentati sul divano.

Ti fanno tenerezza, hai notato che hanno stretto un particolare legame.

Sei contento che le due persone a cui tieni di più si piacciano, che siate come una famiglia.

Aspetta un attimo.

Famiglia?

Sei già al punto da considerare Draco come parte della tua famiglia?

Proprio ora, apre gli occhi.

Ti vede.

-Harry-

-Buongiorno, Draco-

Ti avvicini a lui per prendere il bambino e adagiarlo sul passeggino, permettendo al ragazzo di alzarsi.

Quando ti passa accanto, le sue dita sfiorano volontariamente le tue.

Ti giri, incapace di resistere.

-Andiamo a mangiare?-

-Con piacere-

Andate in cucina, dove prendi dei biscotti e delle bustine di tè.

-Dormito bene?- chiedi, un pò per rompere il ghiaccio.

-Tu sicuramente si. Ti ho visto, stamattina. Dormivi come un sasso-

Abbassi lo sguardo verso la tazza che tieni tra le mani, per distogliere la tua attenzione dalle labbra del ragazzo.

-Teddy è un bimbo davvero carino-

Torni a guardarlo, incapace di restare più di qualche secondo senza guardare quei suoi stupendi occhi.

-Già-

Sorseggia del tè, poi parla di nuovo.

-Che facciamo di bello oggi?-

-Cosa ti va di fare?-

-Potremmo andare da qualche parte col piccolo. Andromeda ha proprio l'aria di qualcuno che dovrebbe riposare di più-

Ovviamente, lo dice senza accorgersi che la padrona di casa era appena entrata dalla porta alle sue spalle.

-Io avrei bisogno di cosa?-

Draco non sembra per niente intimorito dalla situazione.

-Pensavo solo che avessi bisogno di qualche ora per te, visto che con un bambino a cui badare non ne avrai molto. E noi siamo disposti a fare i babysitter per tutto il tempo che vorrai-

Sembra trattenere a stento le risate.

-Andata! È tutto vostro!-