I conti senza l'oste

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-Non ce la faccio-

Sospira.

-Si che ce la fai. Ora vieni, che è tardi-

-No.-

Si avvicina di più a te.

-Coraggio, dai!-

Lo guardi negli occhi, esasperati.

-'Coraggio'? Facile da dirsi per un Grifondoro come te!-

-Per favore! Avevi detto che non ti importava degli altri!-

-Non mi importa più di quanto non me ne importasse prima, infatti. Ma ti ripeto che no, in Sala Grande per la cena non ci vengo. Andiamo nelle cucine, piuttosto, come faccio sempre-

Provi a convincerlo, ma inutilmente.

-Nessuno ti farà niente, o lo uccido io stesso, te lo prometto! Ma io ho bisogno di te, non farmi scendere da solo!-

-Non ho detto questo, voglio stare con te. Ma non voglio gli altri, ecco-

Lo guardi. È così carino quando è avvilito.

-Dovremo affrontarli lo stesso, lo sai. E rimandare può solo rendere peggio le cose, in questo caso. Ti prego-

Non hai intenzione di andare in Sala Grande, anche se lui sembra deciso.

Ma non ha fatto i conti con te.

Prendi un profondo respiro.

-Okay. Ma al tavolo dei Grifondoro non ci voglio stare. E nemmeno dai Serpeverde-

-Devi per forza fare così?-

-Si-

Sospira. Di nuovo.

-Lo sai che non possiamo andare tra i Corvonero o i Tassorosso-

-Travestiamoci!-

-E come?-

-Polisucco-

-Impiega mesi per essere pronta, come dovremmo procurarcela?-

-La rubiamo dall'ufficio di Lumacorno, ovvio-

Il suo terzo, esasperato sospiro non tarda ad arrivare.

-Va bene, hai vinto, cena nelle cucine. Ma solo per oggi, sia chiaro!-

Sogghigni, soddisfatto della vittoria.

-Come desideri-

************************************

Le cucine di Hogwarts non ti sono mai sembrate così accoglienti come lo sono ora che hai al fianco lui.

Chissà, forse è vero che l'atmosfera di un luogo dipende quasi esclusivamente da chi si trova con te.

Vi hanno servito praticamente le stesse cose che in Sala Grande, ma acquistano tutto un altro sapore. E non c'è tutta quella confusione tipica delle cene nel castello. Kreacher non si è fatto vedere, e gliene sei grato.

In fondo, non è poi così male questo posto.

Ti ci potresti anche abituare.

E ora che avete mangiato di tutto e di più, ve ne state poggiati allo schienale delle sedie di fronte ad un tavolo carico di piatti ormai vuoti e tovaglioli appallottolati.

Lui sbadiglia, e subito dopo anche tu.

Sai, dicono che gli sbadigli si 'trasmettano' solo tra persone profondamente legate tra di loro, poiché anticamente servivano ai membri di una stessa famiglia per capire quando andare a dormire.

Quindi, tu e lui siete profondamente legati. La cosa ti affascina.

-E ora, che si fa?-

La sua voce ti desta dai tuoi pensieri.

-Non saprei. Potremmo andare nel nostro albero, suppongo-

-Per me va bene. L'hai preso il mantello, no?-

E ti accorgi di una cosa.

Controlli rapidamente le tasche.

Vuote, ad eccezione di un foglio di pergamena ingiallito e una bacchetta.

-Credo di averlo lasciato sul tuo letto-

-Non importa, passiamo a prenderlo e poi possiamo andare-

E vi dirigete verso i sotterranei,  seguendo un percorso tortuoso fin quando non vi ritrovate davanti l'ingresso.

Fai un passo indietro.

-Vai tu, io ti aspetto qui.-

Lui ti guarda, inarcando lievemente un sopracciglio.

-Puoi anche venire, se vuoi-

-No che non posso, io sono un Grifondoro, non dovrei neppure essere nei paraggi!-

-Tanto dovrebbero essere tutti a cena ora, e quando usciremo di lì avrai il mantello, no?-

In effetti...

-Va bene, vengo- e ti affianchi a lui.

-Basileus magnus- pronuncia, e la porta si apre, rivelando l'interno verde e argento.

E solo ora realizzi.

Verde e argento.

I tuoi occhi, i suoi occhi.

Inspiegabilmente, senti l'urgenza di comunicare al biondo la tua scoperta.

Ma in maniera velata, giusto per capire se anche lui se ne sia accorto.

-Mi piace l'accostamento di questi due colori, mi ci potrei anche abituare.-

Lo vedi aggrottare la fronte, perplesso, ma all'improvviso una scintilla di comprensione passa nel suo sguardo.

-Anche io, direi-.

Sorridi.

Intanto, il mantello è recuperato e al sicuro nella tua tasca.

Non c'è nessuno, la Sala è deserta.

Ne approfittate per sfiorarvi le mani, così, in modo casuale.

È solo un lieve tocco, ma basta per farvi rabbrividire entrambi.

Uscite, certi di non trovare nessuno.

O quantomeno, nessuno di importante.

Ma avete fatto i conti senza l'oste.

Di sicuro non vi aspettavate di trovarvi davanti la McGrannit.

-Potter, Malfoy, nel mio ufficio. Ora.-


I ragazzi che non hanno avuto scelta ~another Drarry fanfic~ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora