Sarà passata un'ora, più o meno.
E Malfoy, da che piangeva, a che si è alzato non esattamente sorridente ma quantomeno sereno, rilassato.
Mah.Contento lui.
È ora di pranzo, e fai per dirigerti in sala grande, quando ti blocchi.Come farai a spiegare agli altri il motivo della tua fuga improvvisa dietro un serpeverde, se non lo sai nemmeno tu?
Ron ed Hermione, loro sì che ti capirebbero. Ma gli altri?
Cosa penseranno di te?
Ti dai mentalmente dello stupido per aver difeso Malfoy. Ma come ti è saltato in mente? Non potevi semplicemente farti gli affari tuoi?
No, non potevi.
Perché nessuno merita di soffrire. E il dolore di Malfoy è qualcosa che può riconoscere solo chi lo ha già provato.Come te.
Hai sofferto tanto, e ora proprio non riesci a vedere le persone piangere. È più forte di te. Tu sai come ci si sente ad essere giudicati e additati.
E non è certo bello.
Ma ora come farai?
Solo due persone possono aiutarti.
Ron ed Hermione.Li cerchi sulla mappa, l'unico ricordo tangibile che ti è rimasto delle persone più importanti della tua vita.
Li raggiungi nel corridoio, dove fortunatamente non c'è nessuno.
Li guardi. Hanno già capito.
-Harry, andiamo a mangiare a Hogsmeade? Possiamo andare ai Tre Manici di Scopa!-
-Passiamo dalla statua della vecchia orba, ti va, Harry?-
Ah, come faresti senza di loro!
-Si, grazie, amici miei-.
Mentre camminate, Hermione inizia a parlare.
-Ricorda: noi siamo qua. Per qualsiasi cosa, siamo qua-.
Ron rincara la dose.
-Già, siamo fratelli, no?-.
Sorridi.
-Si, lo siamo-.
Avevi ragione, loro hanno capito, senza neanche aver bisogno di chiedere.
Nel frattempo, avete già raggiunto la statua, e iniziate a percorrere il tunnel. Ti decidi a prendere la parola.
-Non lo so nemmeno io. Perché ho seguito Malfoy, intendo. Non mi importa particolarmente di lui in sé, ma più che altro del fatto che lo stavano prendendo in giro. Nient'altro, almeno credo-.
Ron sembra soddisfatto, Hermione invece ti guarda in modo strano per un attimo, poi all'improvviso ti abbraccia, sussurrato:
-Oh, Harry, lo so!-.
Cosa sapesse, poi, rimase un mistero, poiché anche Ron si unì all'abbraccio e restate così, avvinghiati, per quella che sembra un'eternità. Sei tu a ricordare loro che forse è meglio continuare, o non troverete posto.
Iniziate a ridere e scherzare come ai bei vecchi tempi, e sei felice, finalmente. Solo, un attimo prima di sbucare dalla botola di Mielandia, la ragazza interviene:
-Non puoi evitarli per sempre, Harry. Ma puoi farlo finché non ti sarai chiarito le idee-.
-E noi ti aiuteremo- aggiunge il ragazzo.
E ti rendi conto solo ora di quanto tu sia fortunato ad avere degli amici come loro.
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Ti sei calmato un pò, è vero, ma non per questo devi andare a pranzare con gli altri. Non ti senti pronto.
Non ti importa più di tanto quello che gli altri possano pensare, al limite avranno altro su cui fare gossip, niente di più.
Perciò decidi di andare nelle cucine, di nuovo, l'unico posto in cui ti trattano come un re.
Hai molto appetito, e mangi in fretta tutto quello che ti mettono davanti senza neanche provare a capire cosa sia. Chissà cosa ti stai mettendo in bocca! Suppongo che lo sapremo solo dopo, quando vomiterai a causa della cattiva alimentazione.
Ok, ok, basta fare i negativi. Pensiamo a mangiare, poi si vedrà. Nel vero senso della parola.
Ok, basta così!
A distrarti dai tuoi pensieri, si fa sentire la solita voce del solito elfo:
-Non può evitarli per sempre, padron Draco, lo sa?-.
Ah, questi elfi, sempre più indiscreti.
Aspetta un attimo... ha realmente detto quello che pensi?
E lui come fa a saperlo?
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A/N: scusate per l'immenso ritardo e per la parte troppo breve di Draco, ho avuto parecchi impegni. Mi rifarò col prossimo capitolo, promesso!
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I ragazzi che non hanno avuto scelta ~another Drarry fanfic~
FanficUna (un'altra) drarry ambientata ad Hogwarts un anno dopo la Grande Guerra. La morte ha cambiato profondamente le persone. Harry sembra l'ombra di ciò che era un tempo. Sempre cupo e di poche parole, ha persino rinunciato al Quidditch. Draco viene...