Capitolo 3 -Viola-

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Viola allungò il passo per arrivare il prima possibile a casa, suo fratello l' aveva chiamata,dal tono della sua voce la ragazza aveva intuito che c' era qualcosa che non stava andando per il verso giusto e Viola sapeva che avrebbe dovuto affrettare il passo o altrimenti suo fratello non si sarebbe risparmiato la sua solita ramanzina. Arrivò finalmente davanti al cancello nero di ferro battuto dove il sorvegliante appena la riconobbe la fece entrare nel enorme villa appartenete alla famiglia Styles, la villa comprendeva quattro piani ed era tutta bianca sembrava un castello vista da fuori per qualsiasi persona ma per Viola risultava essere una normale casa nonostante il grande giardino con tanto di piscina, dopo aver ringraziato il sorvegliante Viola si diresse a passo spedito ma al tempo stesso tempo aggraziato verso il portone in legno, una volta difronte al portone Viola prese dalla borsa le sue chiavi di casa e le infilò nella serratura facendola aprire poco dopo, entrò e subito un caldo accogliente la ricevette,-ben tornata signorina Styles spero che la passeggiata sia andata bene- disse una voce fin troppo riconoscibile alla sua destra, Stewart il maggiordomo della famiglia, era in posizione eretta e scrutava Viola con sguardo attento, quest' ultima gli sorrise sfoderando due fossette adorabili,-oh la passeggiata è servita e molto Stewart- rispose Viola mentre Stewart le sfilava il cappotto per appenderlo poi in seguito al attaccapanni posto vicino al ingresso,-e poi mi ha fatto bene prendere un pò d' aria fresca- aggiunse Viola mentre si dirigeva verso le scale che l' avrebbero condotta al piano dove vi era situata la sua stanza,-oh mi fa piacere signorina- disse con un sorriso Stewart,- STEWARTTTT!!!- si sentì un urlo di richiamo proveniente dallo studio del signor. Styles, 'a quanto pare papà non è propio di buon umore oggi' pensò Viola fra sè e sè,-meglio che vada adesso, il signor. Styles non ama attendere troppo- disse Stewart e Viola gli sorrise,-certo vada pure signor. Stewart oh! E mi saluti le sue figlie- disse Viola sorridente,-sarà fatto signorina- disse Stewart mentre spariva in sala, Viola iniziò a salire la rampa di scale ma arrivata alla seconda rampa si dovette fermare perché suo fratello Harry le si era messo in mezzo impedendole di continuare il cammino verso la sua stanza,-ciao fratellone!- lo salutò allegramente la sorella ma vedendo l' espressione seria del fratello smise di sorridere al istante,-dove sei stata? Perché ci hai messo così tanto?- domandò Harry mentre portava lo sguardo sulla sorella minore, Viola sbuffò, da quando avevano avuto quel piccolo problema Harry era diventato molto possessivo nei suoi confronti, al inizio Viola la trovò una cosa adorabile ma andando avanti aveva capito che non era poi una cosa così adorabile come aveva pensato al inizio,-sono stata al parco e ci ho messo tanto perché Lola non si decideva a fare i suoi bisognini- rispose Viola scocciata mentre incrociava le braccia al petto e guardava il fratello,-mh okay ma la prossima volta cerca di arrivare prima sai che non mi piaciono i ritardatari- disse Harry mentre amorevolmente le pizzicava la guancia,Viola gli shioccò uno sguardo omicida,odiava quando suo fratello la trattava come una bamnina,Harry se ne infischiò del suo sguardo assassino e la sorpassò ma a metà rampa si voltò verso la sorella,-quasi mi dimenticavo a chiamato Zayn era molto preoccupato ti conviene richiamarlo alla svelta prima che venga qui- l' avvertì Harry e sospirando Viola annuì per poi continuare a salire le scale per arrivare alla sua stanza, una volta arrivata in camera sua Viola si buttò a capofitto sul suo letto sentendosi improvvisamente stanca, non ne poteva più di quella vita certo qualcun' altro avrebbe pagato come minimo un milione di dollari per essere al suo posto ma lei voleva solo una vita normale come tutti gli altri ragazzi della sua età, istintivamente Viola si ricordò di quel ragazzo che aveva incontrato al parco, Louis era un ragazzo del quart' ultimo anno e Viola aveva un anno in meno di lui, si conoscevano dalle medie e una volta lui e suo fratello Harry erano migliori amici quasi come fratelli solo che un giorno la loro amicizia cessò di esistere, Viola non ne aveva mai saputo il motivo ma era alquanto brutto buttare via al vento un rapporto d' amicizia simile, sentì la vibrazione del suo telefono e subito le venne in mente Zayn, recuperò in fretta il telefono e lo sbloccò ritrovandosi ben cinque chiamate perse da parte di quest' ultimo, Viola sbuffò e richiamò il fidanzato anche lui molto possessivo nei suoi confronti, portavano avanti questa relazione da ben quattro anni, al inizio a Viola piaceva molto Zayn ma col tempo non ne era molto sicura specialmente nel ultimo periodo in qui il ragazzo aveva superato le righe con la sua gelosia incomprensibile, insomma come dice il proverbio dalle stelle alle stalle, Viola premette il tasto verde della telefonata e si portò il telefono al orecchio preparandosi mentalmente alle urla che l' attendevano, dopo tre squilli il ragazzo rispose,-pronto?- disse una voce rauca dall' altra parte della linea,-Zayn?- lo chiamò Viola titubante,-Viola?! Ma dove cazzo eri finita?! È tutto il pomeriggio che provo a chiamarti senza mai ricevere una tua risposta!- urlò il ragazzo furioso dal altro capo della linea,Viola sospirò,-sì lo so scusa ma non avevo sentito il telefono- si scusò Viola mentre si stendeva completamente sul letto iniziando a fissare il soffitto, sentì Zayn sbuffò rumorosamente prima di riprendere a parlare,-tranquilla non fa niente solo che mi ero preoccupato e poi avevo voglia di sentirti, mi manchi così tanto piccola- ammise Zayn, Viola non poté fare a meno di ridacchiare a quelle parole,- ma se non ci vediamo solo da sì o no quattro ore!- esclamò,- lo so ma mi manchi lo stesso!- mormorò sorridendo Zayn dal altro capo della linea,-comunque Niall sta sera dà una festa vuoi venire?- domandò Zayn speranzoso in una risposta positiva,-scusa ma devo rifiutare l' offerta sono un pò stanca e poi avevo promesso a gemma che l' avrei chiamata- rispose mortificata,-okay va bene allora ti lascio riposare ciao piccola ti amo- la salutò Zayn,-ciao Zayn e ti amo anch' io- ricambiò il saluto Viola per poi chiudere la telefonata e buttare il telefono sul letto, avrebbe chiamato dopo sua sorella, sbuffò non sapeva cosa fare quando l' occhio le ricadde su una vecchia foto di famiglia posta sopra il soprammobile vicino alla libreria in legno pregiato, si alzò e si diresse verso il mobile ed una volta arrivata davanti alla cassettiera prese fra le mani la cornice, era una foto alquanto vecchia ma Viola si ricordò di quel giorno così speciale per lei, era il giorno in cui per la prima volta la famiglia Styles era andata in campeggio, era la prima volta che i loro genitori passavano un pò di tempo con quelle piccole pesti che a quel tempo cercavano di fare di tutto pur di ottenere l' attenzione di quest' ultimi, nella foto vi era tutta la famiglia al completo, la madre di Viola sorrideva ampiamente mentre guardava l' obbiettivo della fotocamera, mentre il padre cercava in tutti i modi di fare il serio con scarsi risultati infatti un mezzo sorriso spuntava sul suo viso, poi c' era quella piccola peste di suo fratello che a quel tempo aveva sì o no nove anni, stessi capelli riccioluti, stessi occhi verdi e stesso sorriso ma c' era un piccola ma importante differenza, negli occhi di suo fratello Viola poté ben vedere il luccichio nei suoi occhi che ultimamente non si faceva mai intravedere, poi c' era lei si propio lei Viola a quell' epoca aveva solo otto anni, aveva i capelli boccoluti come il fratello, gli occhi verdi come due smeraldi che brillavano come non mai e un tenero sorriso a trentadue denti dal quale spuntavano due adorabili fossette in quella foto a Viola gli erano appena caduti i primi denti da latte ed era una cosa adorabile ed infine c' era Gemma, la sorella maggiore a quel tempo gemma aveva dieci anni anche se ora ne aveva ventidue di anni, Viola aveva sempre considerato sua sorella maggiore come una supereroina lei l' aveva salvata più e più volte dalla depressione e le era sempre stata accanto nei momenti in cui era un pò giù di morale, dopo il diploma Gemma si era trasferita in Francia a Parigi per frequentare un' università sulla moda e sul disainge e erano sì e no due  anni che la sorella non abitava più a Londra e la sorella più piccola ne risentiva ogni giorno,-quanto mi manchi sorellona- sussurrò alla foto che teneva in mano con le lacrime agli occhi ma ora non poteva più permettersi di piangere, ormai era una donna e le donne non piangono per nostalgia,o almeno era ciò che le diceva la madre.

Stringimi ancora//Louis TomlisonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora