Cap.6 Il capo

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E' passata un' altra giornata di lavoro, ma il senso di confusione mi è rimasto ancora addosso, non so perché ma mi sento inquieta, cose se qualcosa dovesse accadere da un momento all'altro, speriamo bene.

Appena torno a casa, racconto del nuovo incontro con quell'uomo alle mie amiche, di quanto mi senta confusa, e allo stesso tempo eccitata.

<< Tesoro, è normale quando provi attrazione per un uomo, stai tranquilla>>

<<Dite? >>

<<Si Giulia ha ragione, quello che devi fare è sedurlo e farci una bella scopata, è il momento che tu dia un po' di gioia al tuo bel corpicino, non credi?>>

O santo cielo!!! << Ma sei impazzita! E' poi il mio corpicino sta benissimo cosi, lo sai che io non sono un tipo da una botta e via, grazie comunque>>

<< Mamma mia che strazio che sei, lasciati andare, segui i tuoi istinti per una volta, vivi, e smettila di pensare tanto, l'istinto Sofia, usalo>>

Mi giro verso Giulia per un sostegno, visto che lei la pensa come me su questo argomento, ma niente, sta lì ad annuire, cosaaaaaaaaaa!!!

<< Anna ha ragione Sofì, lo sai che io di solito la penso come te, ma ogni tanto fa bene buttarsi, senza pensare sempre alle conseguenze, anche io l'ho fatto, devi baciare dei rospi prima di trovare il tuo principe>>

<< Ok ci penserò, se lo rivedrò, proverò a farmi notare, non so come si fa, ma ci proverò, contente ?>>

<<Si, si>>

<< voi che mi dite di bello?>>

Passiamo la serata come al solito tra chiacchiere e film.

Questa mattina mi sento un po' strana , soprattutto con questo tubino nero che mi fascia come un guanto, mi sento in imbarazzo vestita così, ma visto che oggi parte il piano per sedurre il mio bel tenebroso, le mie pazze amiche hanno ritenuto che questo abbigliamento sia il più opportuno, speriamo.

Appena mi siedo nella mia postazione, arriva Josè,

<<Ciao Sofia>>

<<Ciao Josè, come stai?>>

<<Bene grazie, allora oggi incontrerai il gran capo>>

<<Cosaaa? Dici davvero? Perché vuole vedermi, in fondo sono solo una stagista>>

<<E' vero infatti non era mai successo, non ha mai incontrato le stagiste di persona, quindi non so cosa dirti, andiamo da lui e vediamo che cosa vuole, d'accordo? Non agitarti inutilmente>>

<<ok ci provo>>

<< ci aspetta tra mezzora>>

<<Perfetto, ci vediamo dopo nel tuo ufficio, e andiamo da lui>>

<<ok, a dopo>>

Appena rimango da sola, ecco l'ansia che mi invade, e mille domande si affollano nella mia testa, come sarà?, come mai vuole vedermi?, avrò fatto qualcosa di così sbagliato, che vuole buttarmi fuori oggi stesso?, uffa che agitazione.

Sono passati venti minuti, così decido di andare da Josè, lui è già fuori dal suo ufficio che mi aspetta.

<<Pronta?>>

<<Più o meno, andiamo, via il dente via il dolore, no?>>

Lui mi sorride è si incammina, cinque minuti dopo ci ritroviamo davanti ad una gigantesca porta di legno scura, è enorme, mette soggezione, santo celo dammi la forza per non agitarmi e balbettare come una stupida, davanti al mio capo.

In questo preciso istante, mentre Josè bussa alla porta, il mio corpo viene attraversato di nuovo da quei strani brividi, che provo quando lui è nelle vicinanze, così comincio a guardarmi attorno, ma non c'è nessuno nel corridoio, forse mi sto suggestionando, sarà l'ansia.

Si sente un avanti, allora Josè apre la porta e mi fa segno di entrare, un respiro profondo ed entro.

NO,NO,NO, non è possibile, è li proprio davanti a me c'è lui, il mio bel tenebroso.


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