Siamo davanti casa, mi sento distrutta, sia fisicamente che mentalmente, sono successe troppe cose in così poco tempo, dal giorno che ho incontrato Nathan , la mia vita è cambiata, io sono cambiata e ora non so più chi sono, e soprattutto cosa devo fare. Amo un uomo che mi ha ferita, più di chiunque altro, che è stato crudele e freddo, ma che mi ha anche regalato, una prima volta da favola, che sa essere dolce e amorevole quando vuole, riuscendo a farmi battere il cuore come nessun' altro. Come è possibile che nello stesso uomo, ci siano due personalità così diverse, ed io come farò ad affrontarle e soprattutto a conviverci?
<<vieni piccola, ti preparo un bagno caldo, poi ordiniamo qualcosa da mangiare>>
<<ok... Sono così stanca>>
<<Lo so... Mi dispiace Sofia, davvero, se solo potessi tornare in dietro ...>>
<<Non serve tornare indietro Nathan, bastava credermi e avere fiducia in me, come ho fatto io con te>>
<<Sofia sei esausta, parleremo, ma non ora. Ora devo prendermi cura di te, ti prego>>
<<Va bene>>
<<Tu resta davanti al camino, io vado a prepararti il bagno>>
Resto da sola, sono agitata, ho la sensazione che questa faccenda non sia finita, Devon ha promesso di vendicarsi, e lui non è il tipo che fa minacce a vuoto, devo parlarne con Nathan è importante.
<<Sofia il bagno è pronto, vieni>>
Andiamo in bagno, che meraviglia! Ci sono candele ovunque e profumo di oli da bagno. Si avvicina
<<Posso aiutarti a spogliarti ? o preferisci fare da sola ? vuoi che esca?>>
<<faccio da sola, grazie, ma puoi restare se vuoi, mi hai già vista nuda>>
<<Si è vero, ed è stata una visione paradisiaca, se ricordo bene, ora spogliati prima che l'acqua si raffreddi>>
Mi spoglio, vedo Nathan che sgrana gli occhi, il suo viso diventa una maschera di rabbia, poi mi guarda negli occhi e il suo viso si addolcisce, io non capisco, mi giro e mi specchio, santo celo! Ho tre enormi lividi sul corpo.
<<Io lo ammazzo!!! >>
<<Nathan calmati, non mi fanno male, sto bene>>
<<Non dire stronzate Sofia, è impossibile che non ti facciano male>>
Non rispondo, ha ragione, mi immergo nell'acqua calda, è meraviglioso. Lui si siede sul bordo della vasca, prende una spugna e comincia a lavarmi la schiena
<<Perdonami piccola, ti prego>>
All'improvviso, come un uragano, tutta la stanchezza e la paura provata, mi piombano addosso, comincio a piangere e a singhiozzare
<<Piccola ti prego non piangere, è stata tutta colpa mia. Sono stato uno stupido, mi sono fidato della persona sbagliata, ma ero convito che fosse un amico, anzi un fratello, lo conosco da una vita. Ti prego dimmi che mi capisci >>
<<Lo capisco, ma...>>
<<Ma...?>>
<<Ma avrei voluto da te, almeno il beneficio del dubbio, ecco tutto>>
<<Lo so, hai ragione. Non parliamone ora, ti prego Sofia>>
<<Posso chiederti una cosa?>>
<<Certo, tutto quello che vuoi>>
<<Devon ha minacciato di farcela pagare, credi che l' ho farà?>>
<<Non gli permetterò di farti di nuovo del male, piccola>>
<<Non hai risposto alla mia domanda Nathan>>
<<Non lo so Sofia, ma farò di tutto per renderlo inoffensivo, promesso>>
Nathan
Gli sto mentendo di nuovo, o almeno in parte, ma non voglio che si preoccupi e che si spaventi. Devon non fa mai minacce a vuoto, quindi mi aspetto che proverà a vendicarsi, ora che ha perso tutto, ma di una cosa sono certo, non gli permetterò di fare del male a Sofia. Ho paura che guardandomi negli occhi, possa capire la mia reale preoccupazione, meglio andare via con una scusa qualsiasi.
<<Piccola io vado ad ordinare il pranzo, cosa ti va di mangiare?>>
<<Quello che vuoi per me è indifferente>>
<<Cinese?>>
<<Va bene>>
<<Perfetto. Asciugati, sulla sedia ti ho messo una mia maglietta e dei pantaloncini, dovresti anche chiamare le tue amiche, per informarle che dormi qui. Io ti aspetto giù con un buon bicchiere di vino>>
<<Ok>>
Vado al piano di sotto, ordino il pranzo e preparo due bicchieri di vino. La rabbia non mi passa, anzi, è peggiorata dopo aver visto i suoi lividi, devo organizzarmi con delle guardie del corpo, forse prima però dovrei farmi perdonare, voglio che si fidi di nuovo di me, ma come faccio dopo il casino che ho combinato.
La vedo che scende le scale, è esausta! Sotto agli occhi ha due occhiaie marcate, deve mangiare e andare subito a riposarsi, mentre io pianifico il da farsi, sia per quanto riguarda la sicurezza che per ottenere il suo perdono.
Mangiamo in silenzio, poi l' accompagno in camera da letto, la faccio sdraiare, la copro e gli do un bacio sulla fronte
<<Riposati piccola>>
<<Tu non ti sdrai qui con me?>>
La sua domanda mi lascia spiazzato
<<Credevo che non volessi avermi vicino piccola>>
Ma non aspetto neanche un secondo, mi spoglio alla velocità della luce, mi sdraio accanto a lei e la prendo tra le mie braccia, per coccolarla, è il minimo che posso fare per lei. Ora mi sento completo, sereno
<<Il posto che preferisco>>
<<Il letto?>> Mi chiede lei, io sorrido, la guardo.
<<No accanto a te piccola, ti prego resta con me>>
<<Nathan ti prego, ho bisogno di tempo, non farmi pressioni>>
<<Certo, scusami. Ora dormi piccola ne hai davvero bisogno>>
Ma la stanchezza ha la meglio anche su di me e in meno di cinque minuti entrambi ci addormentiamo.
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Potere&Passione
Literatura FemininaSofia, una ragazza italiana,volata nella grande mela per uno stage nell'azienda più potente e famosa di New York. Lei la classica secchiona che ama i libri,la tranquillità,timida e ingenua,che crede ancora alle favole nel principe azzurro,nel vero a...