Cap. 7 Complicazioni

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Lì proprio davanti ai miei occhi, c'è lui, stupendo come al solito, con il suo vestito elegante, con quel sorriso a mezza bocca. Io rimango li immobile senza riuscire a proferire una sola parola, completamente sotto shock.

Che ci fa lui qui?, non ci capisco più niente, la confusione sul mio viso è palese, al punto tale che anche Josè se ne accorge.

<< Buon giorno Mr. Green, questa è la nuova stagista, Sofia Blasi>>

Cosaaaaaa!!!, quindi lui è il gran capo, il mio capo, ripenso immediatamente a quello che ci siamo detti quel giorno in ascensore, che figuraccia, tutte a me succedono, sono una calamite per i disastri, non è possibile.

Lui ancora non parla continua a guardarmi, adesso con il viso più serio, le mie guance cominciano a tingersi di rosso, per il nervoso sposto il peso da una piede all'altra, stringendo le mani a pugno lungo i fianchi.

<<Buon giorno Josè, e buon giorno a lei signorina Blasi>>

Finalmente ha parlato, spezzando un po' la tensione, anche Josè fa un sospiro di sollievo.

<<Buongiorno signore>>, riesco a dire.

NATHAN

Appena sento quella parola uscire dalle sue labbra, carnose e rosee, il mio cazzo ha un fremito e comincia a gonfiarsi, la mia mente riesce solo a pensare a lei in ginocchio, davanti a me, che dice quella meravigliosa parola, "signore".

Gli sorrido sfacciato, lei diventa ancora più rossa ed imbarazzata, questa sua timidezza mi fa impazzire, è così pura, ingenua, chi sa che tipo è a letto, da come il suo corpo reagisce al mio, sono sicuro di poterla dominare facilmente, eccitante!.

<<Josè può andare, desidero fare due chiacchiere con la sig.na Blasi da solo>>

Josè rimane per un attimo sbigottito, visto che non ho mai voluto conoscere nessuna stagista, la sua reazione è comprensibile, ma non sfidarmi amico esci subito dal mio ufficio prima che ti prenda a calci nel culo, poi finalmente fa un cenno di assenso, ed esce.

<<Prego signorina Blasi si accomodi, non facciamo cerimonie, infondo noi ci conosciamo già, giusto?>>

SOFIA

Costringo le mie gambe a muoversi, verso la sedia difronte alla sua scrivania, mi accomodo.

<<si signore, anche se non era una situazione piacevole, purtroppo>>

Santo cielo che ho detto, gli ho fatto intendere che vorrei vederlo in un'altra situazione. La mia agitazione sta arrivando a livelli stellari, come mai mi vorrà parlare? Cosa può volere da me il gran capo?, spero solo che non mi cacci per qualche errore, che non so neanche di aver commesso.

Lui ha uno strano sguardo, come se volesse capire cosa sto pensando, mi studia, perché? Non capisco, questo uomo riesce sempre a confondermi.

<<Si è vero, ma le avevo detto che il suo capo avrebbe capito il perché del ritardo, comunque, come si trova nella mia azienda?>>

<<molto bene grazie, il lavoro mi piace, i colleghi sono tutti molto gentili, ma non credo che mi abbia convocato nel suo ufficio, solo per sapere come si trova a lavoro una sua stagista, giusto?!>>

Giurerei che per una frazione di secondo, i suoi occhi sono stati attraversati dalla confusione, dal dubbio, come se stesse decidendo se rivelarmi le sue intenzioni o no.

Non ho il tempo di capirlo, perché subito i suoi occhi ridiventano freddi e controllati.

<<Ha ragione in pieno signorina>>

<<La prego mi chiami Sofia>>

<<D'accordo, allora Sofia ho una segretaria, ma il lavoro è troppo per una sola persona, quindi volevo chiederle, se le piacerebbe lavorare per me come seconda segretaria, ovviamente a differenza dello stage verrebbe pagata.>>

Rimango letteralmente senza parole, io lavorare per lui?, sarebbe un sogno, potrei fare moltissime esperienze, e per di più verrei pagata, ed è meraviglioso visto che in banca ho solo 200 dollari, non mi piace gravare sui miei genitori più del dovuto, visto le finanze famigliari di certo non idilliache.

<<Mi piacerebbe molto sig. Green, ma le posso chiedere perché proprio io?>>

<<Perfetto, allora domani verrà direttamente qui, la mia segretaria le spiegherà tutto, penserò io ad avvisare Josè, e per rispondere alla sua domanda, perché sono il capo, perché posso, perché così ho deciso. Una cosa che deve imparare su di me Sofia é che la mia parola è legge, a me non piace essere contradetto e a dover giustificare le mie decisioni.>>

Cosa!, ma sta scherzando, ma chi si crede di essere, era solo una domanda razza di deficiente, starò facendo la cosa giusta a lavorare per una persona cosi esigente? Soprattutto perché è il mio primo lavoro, speriamo bene, mi stampo un finto sorriso sulle labbra.

<< Si certo mi scusi, era solo una stupida curiosità, allora a domani>>

<<A domani Sofia>>

Il mio nome detto da lui è così sfacciato, così affascinante, Dio mio dammi la forza di stare tutti i giorni con quest' uomo, che ha la capacità di farmi tremare le gambe, solo guardandomi, ma che allo stesso tempo mi spaventa.

Mi alzo e lascio l'ufficio, vado alla mia postazione e raccolgo tutte le mie cose, da domani non starò più qui, un po' mi dispiace, si stava davvero bene , ma una possibilità del genere è troppo importante per me, sono eccitatissima, non vedo l'ora di cominciare.

Torno a casa con dei dolci e una bottiglia di spumante, lo champagne costa troppo, le mie amiche mi guardano.

<<Ti sei sbagliata tesoro, oggi non è il compleanno di nessuno>>

<<Spiritosa Anna, davvero, comunque questi sono per la mia promozione, lavorerò per il gran capo, sarò la sua seconda segretaria>>

Mentre lo dicevo la mia voce aumentava sempre di più di volume, alla fine stavo gridando e saltellando per tutta casa.

<<Congratulazioni tesoro, siamo felicissime per te>>

<<Grazie>> e un altro giorno giunge al termine, domani sarà una giornata importante.


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