Sofia
Sono passati tre mesi, da quando ho ricevuto quella maledetta telefonata, Nathan ormai è assorto completamente nell'organizzazione per la nostra sicurezza, e nel trovare Devon. Ho provato a parlargli, per fargli capire che siamo una squadra, mi piacerebbe che mi rendesse partecipe della situazione, ma è stato tutto inutile, praticamente mi tiene allo scuro di tutto. Ora basta, questa situazione deve finire, ho bisogno di parlare con lui, sicuramente sarà rintanato nel suo studio, come sempre. Arrivo davanti alla porta, busso.
<<Nathan posso entrare?>>
<<Certo, è successo qualcosa?>>
<<No tranquillo, ho solo bisogno di parlarti, hai un minuto?>>
<<Sono un po' impegnato in questo momento, è una cosa urgente?>>
<<Si è importante>>
<<Va bene siediti>>
<<Nathan ti rendi conto che sono tre mesi, cioè da quando ho ricevuto quella maledetta telefonata, che noi non viviamo più?>>
<<Sofia santo celo non ricominciare>>
<<Non ricominciare? Ma ti sei reso conto, che ormai non parliamo nemmeno più? Per non parlare del resto>>
<<Credo che sia tu, ha non renderti conto, che qui, io sto provando a proteggerti>>
<<Lo so! Ma perché non possiamo farlo insieme? Non capisco è così difficile parlare con me? Coinvolgermi? >>
<<Dici sul serio? Ma che ne sai tu di sicurezza?>>
<<Nulla è vero, ma non c'è la faccio più a vivere così>>
<<Così come?>>
<<Senza avere il minimo controllo sulla mia vita, mi vengono solo dati ordini , Sofia vai lì ma non andare la, Sofia fai questo non quello, così mi sento una marionetta. Nathan non capisci che così, lo stiamo facendo già vincere?>>
<<No non capisco, tu sei sana e salva, io pure, nella compagnia va tutto bene, quindi scusami se ti contraddico, ma direi, che vista la situazione, sto vincendo io no lui>>
<<E' qui che ti sbagli e da quando ho ricevuto quella maledetta telefonata, che non viviamo più veramente! Con una sola mossa, è stato capace di toglierti sia il controllo, che la lucidità, e questo ti ha portato a perdere la serenità. Vorrei solo che tu te ne rendessi davvero conto, che questa situazione, ci sta allontanando sempre di più, e quasi una settimana che non mi sfiori neanche. Sei ancora sicuro che sta vincendo tu e che lui non stia riuscendo nel suo intento?>>
<<Basta! Non mi farai sentire in colpa, solo perché sto cercando di proteggerci, è assurdo! Ti stai comportando come una bambina viziata, cosa vuoi da me Sofia? Perché proprio non capisco>>
<<E' davvero questo quello che pensi di me? >>
<<In questo momento si! Anzi in realtà non so più cosa pensare, non capisco>>
<<Santo celo! Nathan voglio che l'uomo che amo abbia fiducia in me, che mi parli di tutto senza inutili segreti, vorrei che capisse che io e lui siamo una squadra. In questi tre mesi, io non mi sono sentita la tua compagna, ma una tua dipendente, alla quale viene richiesto di obbedire senza obiezioni, come se la mia opinione non contasse niente, devo solo dire si signore senza mai replicare. Vorrei che noi due crescessimo insieme e un giorno avere la nostra famiglia, io voglio dei figli Nathan. Ho sempre pensato, che saremmo stati io e te contro il mondo, ma è evidente che mi sbagliavo, sei tu che controlli la nostra storia, sei tu il protagonista di questo film, io faccio solo da spalla. Io così proprio non ci riesco, non c'è la faccio, tutto questo è troppo difficile per me, mi dispiace>>
<<Cosa intendi che ti dispiace? Cosa significa? Devi solo avere pazienza, tutto qui>>
<<Che io me ne tiro fuori, mi dispiace ci ho provato, davvero, non ti è mai venuto il dubbio, in questi tre mesi, che il piano di Devon sia proprio questo? Mi chiedi di avere pazienza, ma per quanto? Se dovessero passare altri mesi o addirittura anni, prima che Devon faccia un'altra mossa, o esca allo scoperto, ci hai pensato? La nostra vita sarebbe questa? Quanto dovrò aspettare prima che tu torni te stesso? non c'è la faccio a vivere con questa incertezza>>
<<Tu non c'è la fai? Ora ti spiego una cosa piccola Sofia, io per te ho rinunciato ad una delle cose, che più mi piacevano e mi facevano stare bene, rinunciando ad una parte di me, visto che a te non piace, pur di stare con te, e ora tu mi dici che te ne tiri fuori? >>
<<Se hai rinunciato a così tanto per me, forse non dovremmo stare insieme, io credevo che fossi più felice così, no che avessi perso una parte di te, ma che l' avevi ritrovata, che ti bastavo io, noi, ma evidentemente mi sbagliavo, se ti manca così tanto quella vita, vai sei libero, ritorna ad essere freddo e a congelare tutti i sentimenti>>
<<Anche se mi stai lasciando, lo sai che comunque non puoi andartene ora, almeno finche non prenderemo quel bastardo di Devon, e per la tua sicurezza, questo almeno lo capisci vero?>>
<<Non sono stupida, si certo che l'ho capisco, se non hai alto da dirmi... sono stanca, vorrei andare a letto, dormirò nella stanza degli ospiti, se per te va bene?>>
<<Si va benissimo>>
Ed eccole qua queste stupide lacrime
<<Sofia io ...>>
<<Non dire altro ti prego, buona notte Nathan>>
Faccio una direzione in camera, mi butto sul letto, le lacrime ormai escono copiose e non hanno nessuna intenzione di fermarsi, sono mentalmente esausta, ma so già che purtroppo, dormirò poco stanotte , cazzo sono stanca e arrabbiata un connubio perfetto.
Nathan
Appena sento la porta del mio studio chiudersi,prendo il primo oggetto che trovo sulla mia scrivania e lo scaravento sulla parete di fronte.
<<Cazzo!>>
Mi siedo e mi prendo la testa tra le mani, non so che fare, la sto perdendo, so che quello che ha detto è vero, ma il mio primo obbiettivo è proteggerla, lei non sa quanto può essere davvero pericoloso quel bastardo, non gli è l' ho mai detto, per non preoccuparla ulteriormente, perché non capisce cosa cerco di fare? Forse perché non gli è lo hai mai spiegato coglione. Maledetto Devon, mi sta distruggendo la vita, forse questo è davvero il suo piano, infondo nessuno mi conosce meglio di lui, e sa, che se non ho il pieno controllo sulle cose, vado fuori di testa, sono troppo stanco per pensarci ora però, ho bisogno di dormire.
Prima di andare a letto però, vado nella stanza degli ospiti, dove trovo Sofia che dorme, ha gli occhi gonfi e il viso ancora bagnato dalle lacrima, deve aver pianto fino ad addormentarsi. Gli accarezzo il viso e i capelli, e cosi bella e dolce, non meritava quello che le ho detto.
<<Mi dispiace tanto, ti giuro che sistemerò tutto piccola, ti amo . sogli d' oro>>
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Potere&Passione
ChickLitSofia, una ragazza italiana,volata nella grande mela per uno stage nell'azienda più potente e famosa di New York. Lei la classica secchiona che ama i libri,la tranquillità,timida e ingenua,che crede ancora alle favole nel principe azzurro,nel vero a...