Capitolo 6 Il paradiso non può attendere

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Rexford, Idaho. Castiel chiama Dean in quanto nella città stanno avvenendo delle sparizioni strane. Per tenere lontano Sam (e quindi Ezechiele) da Castiel, decide di partire da solo, lasciando Sam e Kevin a decifrare delle tavolette scritte in enochiano e tradotte in un linguaggio cuneiforme, per rendere reversibile l'incantesimo di Metatron e far tornare gli angeli in Paradiso. Arrivato a Rexford scopre che Castiel lavora in un supermercato e si fa chiamare Steve, e la sua datrice di lavoro, Nora, gli ha chiesto un appuntamento. Dean indaga sulle strane sparizioni: le persone scomparse esplodono in una nube rosa, lo sceriffo afferma che le vittime avevano una cosa in comune, erano tutte persone tristi o depresse. Dean trova strano che Castiel ora viva da umano facendo un lavoro così umile, Castiel afferma di essere solo un perdente perché ha fallito in ogni cosa che ha provato a fare, Dean è dell'opinione che lui meriti di meglio, quindi lo coinvolge nella caccia. Portando Castiel su una delle scene di sparizione, dove una liceale molto triste, appena reduce da una brutta rottura, è morta nello stesso modo delle altre vittime, egli riconosce il responsabile in un angelo, facente parte di una coalizione che in Paradiso, durante le battaglie, si occupava di mettere fine in modo indolore alle vite degli angeli feriti gravemente, i Rit Zien. Perciò caduti sulla terra, questi angeli non riescono a distinguere la natura del dolore umano, uccidendo tutti coloro che pensano stiano soffrendo così tanto da invocare la morte. Dean accompagna Castiel a casa di Nora, ma Castiel scopre che in realtà la donna non gli aveva chiesto un appuntamento, ma la serata per badare alla sua bambina, avendo a sua volta un appuntamento con un altro uomo. Lo sceriffo informa Dean che c'è qualcosa di strano riguardo le prime due vittime, una coppia sposata, infatti nella nube rosa è stato rinvenuto solo il DNA della moglie, mentre il marito era un fedele del reverendo Buddy Boyle, il predicatore che l'angelo Bartolomeo usa per reclutare tramiti umani per gli angeli caduti, quindi Dean capisce che il marito della prima vittima è il tramite del Rit Zien, inoltre vede una foto del furgone dell'uomo, Dean lo riconosce infatti lo ha visto vicino alla casa di Nora, dunque Dean capisce che il Rit Zien vuole uccidere Castiel. Rimasto solo con la bambina ammalata, gli fa visita Ephraim, l'angelo della Coalizione, che tenta di ucciderlo in quanto aveva percepito il dolore emotivo di Castiel. Il Rit Zien era sempre stato un angelo di poco conto, invece quando conobbe Castiel lui era già considerato una leggenda, Ephraim ammirava Castiel, ma ora vuole ucciderlo accusandolo di essere un vigliacco, e che ha abbandonando gli angeli proprio ora che hanno bisogno di aiuto, e afferma che il fatto che adesso viva un'esistenza umana è la dimostrazione che la vita di Castiel ora ha perso ogni significato. Dean arriva appena in tempo per salvare Castiel, poi gli passa la lama angelica, con la quale Castiel uccide Ephraim. Nora torna a casa, dopo un appuntamento non particolarmente divertente, e ringrazia Castiel per essersi preso cura di sua figlia, affermando che ciò che rende speciale Castiel è il fatto che lui metta sempre il massimo impegno in tutto ciò che fa. Riaccompagnato a casa, Dean si scusa con Castiel per non avergli concesso un posto nel bunker con loro, ma gli dice pure che è fiero di lui. Intanto Sam e Kevin si rivolgono a Crowley per farsi aiutare nella traduzione. Crowley acconsente solo se i due gli avessero concesso di fare una chiamata ad Abanddon. Crowley viene accontentato e per chiamare il cavaliere, Sam usa il sangue di Kevin. Il cavaliere gli dice che stava riscuotendo tutti i patti di Crowley e che all'Inferno oramai nessuno lo considerava più il re. Nonostante la rabbia, Crowley aiuta comunque Sam e traduce la tavoletta: gli comunica che l'incantesimo di Metatron è irreversibile. Lasciato solo, Sam spia Crowley e vede che è in procinto di iniettarsi nelle vene il sangue di Kevin. Castiel torna a lavoro, ma nella sua espressione si nota malinconia, probabilmente si sta chiedendo se sta facendo la scelta giusta preferendo vivere un'esistenza umana, piuttosto che aiutare gli angeli che hanno bisogno di lui.

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