Capitolo 23

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Jane's Pov

Chiudo il libro di matematica, sospirando pesantemente. La mia giornata si svolge in questa maniera: scuola, Harry, scuola, Harry, compiti e letto. Non esiste cosa più noiosa, tranne per la seconda e la quarta tappa della mia giornata.

Mi alzo dalla sedia, decisa a lavarmi e far rilassare i miei muscoli tesi. Il telefono squilla: il nome di mia madre sta lampeggiando sullo schermo.

La ignoro per la millesima volta. Da quando ha tirato fuori la storia di James non le ho voluto più parlare, le ho mandato solo qualche messaggio per avvisarla della mia esistenza.

Il telefono vibra ancora, quasi cadendo dal suo posto.

"Ma chi diavolo è adesso?" Sbraito a me stessa, prendendo in mano il telefono.

Ti ricordi di me? Lo sconosciuto che ti scriveva? Bene, eccomi qui. Spero che tu non mi abbia dimenticato, perché mi sentirei molto deluso.
Xx

Il mio mento tocca terra e sento il terrore crescere dentro di me.

Smettila di scrivermi, non so nemmeno chi tu sia.

Rispondo, decisa. Poggio il telefono sul lavandino ed accendo l'acqua della doccia. Il telefono vibra ancora, facendomi scattare verso la sua direzione.

Certo che ti ricordi di me, Jane Parker. Dovevo ucciderti quella sera, ma quello stupido cretino si è messo in mezzo.
Xx

Il telefono cade dalle mie mani, finendo dritto sul pavimento.

Non può essere vero.
**

La pistola nera è puntata nella mia direzione, tutti sono immobili e silenziosi. L'uomo con il passamontagna si avvicina a me, ma io non riesco a muovermi: sono paralizzata dalla paura.

"Farai meglio a non muoverti, se vuoi vivere ancora" Minaccia lui, facendo gelare il sangue nelle mie vene.

Non riesco a riconoscere la sua voce, non riesco a riconoscere niente. Perché se la sta prendendo con me?  Come fa a conoscermi? Non possono prendere i soldi e basta?

"Sai, Jane, non pensavo di vederti qui. Sono davvero sorpreso" La sua pistola è ancora puntata alla mia testa, mentre ridacchia ad alta voce.

Chi sei?

"Senti, amico, lasciala stare" Clark cammina verso di me, tenendo le mani in alto.

"E tu chi sei? Sparisci, prima che spari ad entrambi" Muove la pistola verso di lui e poi la riporta a me.

"Che cosa vuoi? I soldi? Prendi tutti quelli che vuoi" Intervengo, trovando la forza di reagire.

"No, voglio una principessa da portare al mio castello" Ridacchia lui, muovendo la pistola verso tutti i miei clienti.

Principessa? Davvero- ma davvero ridicolo. Non sono la principessa di nessuno.

"Capo, abbiamo ripulito tutto!" Canta vittorioso uno dei banditi, sventolando una borsa blu piena di denaro.

"Bene, allora possiamo anche andare" Dice lui, girando i tacchi.

Clark si avvicina a me, stringendo le sue braccia intorno a me.

"Ehi tu, biondino! Stalle alla larga!" Lo richiama l'uomo con il passamontagna, facendomi stringere le mie braccia ancora più forti intorno a lui.

Stringo gli occhi, ancora abbracciata a Clark. Poi, uno sparo.

Apro gli occhi e vedo Clark allontanarsi da me, con le mani sopra la testa. Si allontana, mentre mormora un 'mi dispiace'.

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