Capitolo 41

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Derek è colpevole. Ripeto questa frase da quando sono andata a trovare Harry. Sono rimasta ore a fissare il telefono, in attesa di una chiamata. Avevano detto che mi avrebbero chiamato per farmi sapere il giorno del processo, ma quella chiamata non è ancora arrivata.

Mia madre mi ha fatto tornare a casa, ed ho smesso di frequentare la New York University. Ho deciso di studiare a casa, quando non sono in un fiume di lacrime.

Due fottute settimane, e Derek non è ancora in prigione. Due settimane, ed Harry è ancora chiuso in quella lurida cella.

Non mi è permesso uscire di casa, non mi è permesso avere contatti con nessuno. Forse sono io che incolpo i miei genitori per il loro modo di essere protettivi, ma poco importa.

Afferro la videocamera e la poggio sulla mia scrivania. Mi siedo sul letto, esattamente davanti a questa e l'accendo.

"Ciao Harry. Non ho le forze di scriverti una lettera, né con le mie mani né con un computer. Mi dispiace che tu debba sempre vedere la mia faccia stravolta, ma è così" Rido nervosamente, sistemandomi sul letto.

"Mi sento in colpa, per tutto quello che sta succedendo. Non capisco che cosa sia andato storto, non capisco perché tu non sia qui con me. Non ho più contatti umani, dato che ho smesso di frequentare il college ed ora sono sigillata in camera mia, nella casa dei miei genitori.

Il processo dovrebbe essere stato due settimane fa, perché ci mettono così tanto? Ho provato a chiamarli, ma non mi hanno risposto" Sbuffo rumorosamente, cercando di trattenere le lacrime.

"Appena sono a casa da sola, ti vengo a trovare. I miei genitori non sapranno che me ne sono andata. Mi proibiscono di vederti perché ogni volta che ti vedo sto ancora più male. Sapere che tu sei lì.." Trattengo il respiro, chiudendo gli occhi. "Ma mi stanno solo uccidendo impedendomi di vederti.

Ci vediamo presto, ti amo"

Spengo la telecamera, attaccandola al computer e scaricando il video. Lo metto su una chiavetta e scendo al piano inferiore.

"Mamma, ho bisogno che tu mi faccia un favore" Dico, scendendo le scale.

"Ehi"

Mi fermo sui miei stessi passi al suono della voce di mio fratello. Non riesco ancora a guardarlo in faccia, è troppo difficile per me.

"Ciao James, hai visto la mamma?" Gli chiedo, voltandomi e cercandola in soggiorno.

"È uscita quando sono arrivato io. Mi ha detto di tenere d'occhio la porta" Fa cenno con la testa verso questa. So a che cosa si riferisce: ha paura che io scappi da Harry.

"Ho bisogno di un favore" Sbuffo, porgendogli la chiavetta blu.

"Che cosa ci dovrei fare io, con questa?" La prende in mano, analizzandola.

"Dovresti portarla alla prigione e consegnarla alla guardia che si trova all'entrata. Dì che la manda Jane, lui sa che cosa farci" Dico, facendomi una coda alta.

"Perché mai dovrei portarla alla prigione? Scordatelo" Appoggia la chiavetta dietro di sé, sul tavolo.

"James, ti prego" Piagnucolo, disperata. Ho bisogno che gli venga data adesso.

"No, Jane, non lo farò" Ringhia, andandosi a sedere sul divano.

"Bene, questo vuol dire che lo farò io" Urlo, andandomi a mettere le scarpe.

"Non ci pensare nemmeno, la mamma ha detto che non puoi uscire" Sbarra la porta, dopo essersi alzato dal divano dove si era appena seduto, mettendosi sopra.

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