Capitolo 40

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"Quindi e' tutto finto? Chiedo, con il sangue alla bocca.

"Si"

Il filmato si blocca, lasciando tutti quanti a bocca aperta. L'ho voluto stoppare qui, perche' non mi serviva far vedere anche i momenti in cui venivo picchiata a sangue. Le prove ce le ho, e sono schiaccianti.

"Allora, che cosa avete intenzione di fare?" Chiedo con aria di sfida, girandomi verso i poliziotti. Il piu' vecchio si schiarisce la gola, deciso a parlare.

"Beh, abbiamo prove sufficienti" Fa spallucce, tirando fuori dei fogli bianchi. Incomincia a scrivere un rapporto su quello che ha appena visto qui, in questa stanzetta buia e soffocante della centrale di polizia.

"Quindi lo prenderete?" Un piccolo brivido di adrenalina percorre tutta la mia schiena. Se lo prenderanno, scagioneranno Harry. Ed e' questo che voglio: che il nemico venga punito, per tutto quello che ha fatto.

"Si, Signorina Parker. Grazie per il suo aiuto" Dice l'altro, aprendomi la porta.

"Oh, prima che mi dimentichi-" Mi soffermo sulla soglia, sistemandomi il cappotto. "Andate a casa di Derek, li' troverete tante cose che potranno servirvi per il caso dei tre bambini scomparsi"

"Che cosa intende dire?" Alza la testa il capo, guardandomi confuso.

"Ha ucciso lui quei tre bambini, tutte le armi e le prove sono a casa sua. Fate presto, prima che possa nascondere tutto.E' stato un piacere" Dico, uscendo dalla stanzetta.

Percorro la grande centrale, uscendo fuori e respirando a pieni polmini. Do un'occhiata all'orologio, notando che sono gia' le quattro e mezza.

Salgo in macchina, decisa a tornare nella mia stanza, quando faccio retromarcia.

"Forza, Jane" Dico, dirigendomi verso la prigione.

Odio quel posto, perche' li' dentro e' rinchiusa una persona che non ha fatto niente di male. L'unica cosa che ha fatto e' stata quella di difendermi, e so che l'avrebbe fatto in qualsiasi circostanza gli si sarebbe presentata davanti.

Ma presto, comincero' a rispettare quelle celle cosi' insulse, dato che Derek sara' li' dietro con tutti i sensi di colpa- che spero lo mangeranno vivo.

Parcheggio distrattamente in un posteggio libero, camminando verso la prigione. Appena si aprono i cancelli, la guardia della prima ed unica volta che sono venuta qui mi sorride cordialmente.

"Visita inaspettata" Afferma lui, controllando il blocchetto nero nelle sue mani.

"Si, mi dispiace, solo che devo parlargli" Piagnucolo, cercando di risultare il piu' convincete possibile.

Ananlizza il mio volto, pieno di tagli e di lividi. "Chi e' stato?" Mi chiede, facendomi strada dentro la prigione.

Lascio un respiro che non sapevo di star trattenendo e decido di dire qualcosa a questa guardia curiosa. D'altro canto, mi sta accompagnando da lui.

"Oh, beh.." Dico a disagio, scacciando via il brutto ricordo dalla mia mente. "Un ragazzo che mi perseguita. Sono appena tornata dalla centrale di polizia: l'ho denunciato. Ma presto sara' sbattuto qui dentro, e' un criminale di prima classe"

"Quindi sei riuscita a scovare un potenziale assassino. I miei complimenti" Dice. Penso che stia scherzando, ma quando lo guardo in faccia la sua espressione dice altro.

"E' un assassino" Dico.

Ci fermiamo davanti alla sala delle visite, mentre aspetto che la guardia apra la porta.

"Devi vedere sempre Styles?" Mi chiede, facendomi entrare nella stanza e prendendo il telefono.

"Si" Dico, sedendomi sulla solita sedia. La sala e' vuota, come ricordavo.

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