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Calum.

-Perché Calum?- dice tra I singhiozzi.

-Io non avrei voluto dirtelo in questo modo, ma purtroppo ho poco tempo.- I miei occhi si inumidiscono e cominciano a pizzicare, mi sento così in colpa.

-Che sta succedendo?- alza un po' la voce coprendosi il viso con le mani e lasciando scendere le lacrime. Non mi stupirei se ora mi schiaffeggiasse, me lo merito.

-È colpa di mio padre, ha scoperto dove lavoro ed è venuto lì a fare una scenata! Qualcuno ha fatto la spia e mi sono trovato in una situazione orribile davanti al proprietario del ristorante ed ora con te. Mi spedisce in Francia, si è messo daccordo con Tina e sua madre.-

Mi sono accorto di come le sue pupille sono rosse di pianto, non mi ha rivolto la parola, ma mi ha ammazzato con un occhiata, come a dire "Tu mi hai ridotta così."

-Io..mi dispiace Jess.- ho aggiunto dopo un silenzio assordante durato pochi minuti.

-Non osare chiamarmi così, quel nome è riservato agli amici e ai parenti!-ha urlato.-Lì, fuori quella porta,ci sono delle persone che non conoscono neanche,sono tuoi amici e fanno parte della tua vita.- mi ha puntato il dito contro.-Oggi compi diciannove anni ma ancora lasci che tuo padre ti comandi a bacchetta e non pensi a quello che vuoi tu. Ho cercato di aiutarti in tutti I modi:Ci siamo fidanzati clandestinamente,ti ho aiutato economicamente quando eri in difficoltà e ti ho cercato anche un lavoro. Ora dopo poche settimane dalla partenza di mio fratello mi stai dicendo che anche tu, brutto bastardo te ne vai.- comincia a piangere e sfogarsi ed io non posso fare altro se non darle ragione e sopprimere qualche singhiozzo. -Mi avevi chiesto cosa sarebbe successo quando mi avresti lasciata ed io ti avevo risposto che saresti rimasto sempre nel mio cuore e che probabilmente ti avrei ricordato per sempre, che saresti rimasto come qualcosa di permanente dentro di me. Probabilmente è così Calum, con quelle parole sei riuscito a lacerarmi il cuore ma non smetto di amarti.- ha smesso di più piangere qualche lacrima scende ma non come prima, ora è solo arrabbiata e stanca.

-Quando te ne vai?- sospira prima di chiedermelo.

-Tra due giorni,probabilmente se mio padre ora scoprisse che sono qui mi ci spedirebbe a calci in culo. Ma questo non è importante, come hai detto tu sono stato uno stupido e me ne rendo conto,ma tu non conosci mio padre, non posso ribellarmi ancora, sarebbe in grando di spedirmi in Siberia a quel punto. Sappi che mi dispiace davvero tanto, ma ho dovuto farlo, è per il tuo bene Jessica.-

-Il mio bene? Il mio bene eri tu Calum!- torna a perdere il controllo.-Ma ora vorrei affrontare questi ultimi momenti con tranquillità, con la serenità che caratterizzava il nostro rapporto. Insieme eravamo sereni nonostante I problemi.- lascia un profondo respiro angosciato.-Non ho mai creduto alle ultime notti o agli ultimi baci, a tutto ciò che comprendeva con il non vedersi più, con il chiudere in bellezza e poi dimenticarsi dell'altra persona. Ma come abbiamo detto poco fa', ne tu ne io ci dimenticheremo dell'altra facilmente, quindi Calum permettiamoci un ultimo bacio, un l'ultima notte, un ultimo assaggio.- cerca di sorridere con scarsi risultati. Il trucco è colato e I capelli sono in pessime condizioni, ma è bellissima anche così.

Si mette a cavalcioni su di me e comincia a lasciare baci bagnati sul collo, successivamente sulla mascella ed infine arriva alle labbra. La sua lingua picchietta contro la mia bocca due volte prima che io possa dargli l'accesso.Il bacio è bisognoso, passionale, quasi perfetto oserei dire. Con poche mosse mi sfila la maglietta e incastra le sue unghie nella mia schiena lasciando delle righe rosse che bruciano quasi quanto il dolore che ho provato quando ho dovuto dirle che questa probabilmente sarà una delle nostre ultime volte insieme.
Anch'io le sfilo la maglietta e successivamente sgancio il reggiseno che cade lungo le braccia e raggiunge il pavimento. Ci sdraiamo sul letto, comincio a baciarle il collo e a succhiare la pelle che diventa rossa dopo poco tempo. Le bacio lo spazio fra I seni e ne stringo uno con la mano, mentre lascio baci sull'altro e dò morsi delicati al capezzolo. La sento gemere sotto il mio tocco e lo aggiungo ad uno dei miei suoni preferiti.
Lei ribalta la situazione trovandosi sopra di me, slaccia I miei pantaloni e mi aiuta a sfilarli insieme ai boxer.
Facciamo la stessa cosa con I suoi ma lei rimane in mutande:Sono di pizzo bianco e non fanno altro che aumentare la mia erezione già evidente.

Mess -Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora