Non ho dormito tutta la notte, ieri poi ho richiamato Hope che voleva sapere come stavo. Lei lo sapeva, sapeva che Calum mi avrebbe lasciata, gliene aveva parlato Luke. Sono stata così ingenua a non capire che qualcosa non andava. Questo comunque, è quel periodo in cui non voglio parlare con nessuno perché mi sento stupida e presa in giro.
Mi trascino giù dal letto e controllo l'orologio, sono le 16.20,tra poco passerà Michael per accompagnarmi all'aeroporto, non ci posso andare da sola perché in tutto questo tempo non mi sono preoccupata di fare l'iscrizione alla scuola guida e quindi di prendere la patente. Vado in bagno per sciacquarmi la faccia e rendermi presentabile con un pò di eyeliner e mascara, copro anche le occhiaie con del correttore. Scelgo d'indossare un maglioncino grigio scuro, un paio di skinny e I soliti anfibi neri. Mi accorgo di come il bagno è in pessime condizioni, ci sono vestiti sporchi a terra e puzza di vomito. Si, stanotte ho vomitato. Saranno le troppe lacrime, il nervoso o la rabbia?
Spalanco la finestra e carico la lavatrice, dopodiché rifaccio il letto e prendo il cellulare per controllare se ci sono messaggi, ma non c'è nulla.Finisco nella galleria e comincio a scorrere tra le foto, ci siamo io ed Ashton al concerto dei Green Day e subito dopo io con Calum sul divano mentre beviamo dei milkshake.Penso che le incornicerò.
Mentre sono assorta nei miei pensieri arriva un messaggio, è Michael." Esci sono qui,ti sto aspettando in macchina"
Prendo la piccola borsa dove ho già riposto il pacchetto che darò a Calum e chiudo a chiave il portoncino.
Faccio un cenno col capo a Mike prima di salire sulla Range Rover di suo padre.
-Jess..- fà un sorriso di consolazione. -Come stai?- domanda.
-Bene, credo.- In realtà non sto affatto bene. La mia vita è un aeroporto, tutti vanno e vengono, ma nessuno sta per molto.
Mi lascia una pacca sulla spalla ed accende la radio, stanno passando una canzone che non conosco, così guardo fuori dal finestrino e comincio a sentirmi nuovamente triste e vuota.
Lungo il tragitto Michael mi parla della partita di football a cui ha assistito ieri con suo padre, di come la sua squadra ha vinto e suo padre gli ha ceduto la macchina per qualche giorno.
Cerco di sembrare interessata e qualche volta mi scappa anche un sorriso per come vuole distrarmi dai miei pensieri tristi.
Una volta arrivati decido di scendere da sola per non dargli modo di assistere al mio crollo, a me che fallisco nuovamente perdendo Calum. Non voglio fare pena né a Michael né a nessun'altro.
Entro in quel posto immenso e cammino a destra e sinistra in cerca del moro. Quando lo vedo sta parlando con un uomo della sicurezza,è solo. I nostri sguardi si incrociano e comincio a correre verso di lui piangendo, anche lui viene verso di me. Ci abbracciamo in lacrime, non posso fermare I singhiozzi è più forte di me.-Calum.- tiro sù col naso ma poi mi accorgo che sono incapace di continuare. Appoggia le sue labbra sulle mie e ci baciamo, in questo momento, in questo luogo affollatissimo è come se tutti si fossero neutralizzati e fossimo rimasti soltanto io e lui.
Alcuni ricordi cominciano a riaffiorare nella mia mente e non voglio lasciarlo andare, non l'ho mai voluto. L'odio che provo verso chi ha voluto separarci è irrefrenabile, potrei uscire da qui e commettere un omicidio se non mi calmo.
Ci guardiamo negli occhi per quelli che sembrano attimi infiniti, poi estrae qualcosa dalla tasca, una lettera forse.-Jess ascoltami.- comincia guardandomi negli occhi, ha le mani sulle mie spalle e la voce spezzata.-Leggi questa quando torni a casa. Non piangere, okay? Non sto andando in guerra, prima o poi mi libererò di mio padre e tornerò qui a Londra.- accenna un sorriso per incoraggiarmi a riprendermi. Sò benissimo che non sta andando in guerra, ma ho già perso Ashton e questo per me è un altro duro colpo.
Prendo il pezzo di carta dalle sue mani e annuendo lo poso nella borsa, mi ricordo del pacchetto e subito lo prendo e glielo poggio sul grande palmo.
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Mess -Calum Hood
Teen FictionQuando ci provi con il massimo impegno ma non hai successo. Quando ottieni quello che vuoi,ma non quello di cui hai bisogno. Quando ti senti stanco,ma non riesci a dormire. Quando le lacrime si riversano sul tuo viso. Quando perdi qualcosa che non p...