Capitolo 10- Una festa movimentata

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Oggi è il mio compleanno ma sono più triste che mai, soprattutto per il litigio con Jordi. È solo qualche ora che abbiamo discusso e già mi manca. Sono in camera mia e mi sto vestendo per la festa, tra poco arriveranno gli invitati. Indosso un vestito azzurro molto semplice ma elegante e delle ballerine, preferisco stare comoda. Ad un tratto sento il campanello e poi delle voci in soggiorno, così scendo le scale sfoggiando uno dei miei migliori sorrisi finti. Tutti quanti mi fanno gli auguri e poi iniziano a chiacchierare. Come al solito Pablo mi sta appiccicato, non lo sopporto proprio questo ragazzo. Dopo una mezz'oretta mio padre richiama l'attenzione di tutti.

"grazie di essere venuti alla festa per la mia adorata figlia. Jael, vieni qui"

Malvolentieri mi avvicino a lui. Ma vedo qualcosa di strano: anche Pablo gli sta andando incontro.

"Pablo ha qualcosa da dirti"

Le cose si stanno mettendo davvero male.

"Jael, è molto tempo che usciamo insieme. Sto bene con te, ti amo e credo che per te sia lo stesso perciò voglio chiederti se vuoi diventare la mia fidanzata"

Mi si gela il sangue. Per un attimo resto paralizzata ma poi rispondo.

"mi dispiace ma non posso"

"perché mai figliola?"

Chiede mia madre.

"semplice, non ricambio i suoi sentimenti e non c'è modo di cambiare ciò che provo perché il mio cuore appartiene già ad un'altra persona"

Gli invitati cominciano a bisbigliare mentre i miei genitori mi dedicano uno sguardo di rimprovero e Pablo di odio. Mi sento osservata perciò salgo velocemente in camera mia e mi chiudo a chiave. Dopo qualche ora gli inviati vanno via e sento mio padre bussare alla porta.

"Jael apri la porta"

Lo ripete più volte e poi si arrende.

"questa sera doveva andare diversamente. Finalmente ti saresti fidanzata con il figlio dei Gonzales e tutto sarebbe stato semplice. È un bravo ragazzo che può amarti e proteggerti"

L'unico che è in grado di proteggermi è Jordi, per questo lo amo.

"ma tu hai deciso di ribellarti al tuo destino e questo non mi è piaciuto. Ci hai fatto fare una brutta figura davanti a tutti. Mi vergogno di essere tuo padre."

Le sue parole mi hanno fatto male. Non sono una buona figlia, non mi vogliono bene e non mi piace vivere in una casa dove sono disprezzata. Rifletto a lungo e poi decido di andare via. Tiro fuori la valigia da sotto il letto e la riempio con i vestiti. porto tutto con me: risparmi, macchina fotografica e anche Luna, ma non il telefono perché non voglio essere rintracciata. Sulla scrivania lascio un messaggio:'non cercatemi sto bene'. A notte fonda, quando i miei si sono addormentati, esco furtivamente di casa. Vago per la città senza meta, le strade sono deserte ed ho paura. I miei piedi anzi, il mio cuore mi porta verso casa di Jordi: il portone è aperto e decido di salire. Suono al suo campanello e mi viene ad aprire. È visibilmente assonnato ed indossa il pigiama.

"Jael, che ci fai qui?"

"scusami per averti mentito, non avrei dovuto farlo ma ora non voglio perderti"

"dovevi pensarci prima, sapevi che le bugie hanno le loro conseguenze"

"Jordi io mi sono innamorata di te"

"non sempre l'amore basta per risolvere i problemi"

"ma a volte si ..."

Gli vado incontro e lo bacio, lui mi ricambia dolcemente. Quando ci stacchiamo mi abbraccia forte.

"promettimi che non discuteremo mai più"

"no, amore mio e non lasciamo che niente e nessuno ci separi"

"anch'io"

"anche tu cosa?"

"anche io ti amo"

Restiamo così, abbracciati e non ci rendiamo neanche conto di essere ancora sull'uscio di casa. Non ci importa di niente, siamo solo lui ed io.

Spazio autrice:

eccomi anche questa settimana con un nuovo capitolo! la storia è ad un punto di svolta ... che cosa accadrà a Jael dopo questa festa un po' particolare? lo scoprirete solo continuando a leggere. mi raccomando votate e commentate!

Betulini 2000 :-)


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