Remember 2~ Big Time Rush

Capitolo 29- Cosa fare adesso?

LAURA'S P.O.V.

Simmy arrivò quasi immediatamente, e io pensai che si potesse teletrasportare.

Come diavolo faceva?

Stella stava abbracciando Los, che a mio parere sembrava ancora più sconsolato di prima.

Ci sedemmo tutti attorno al tavolo, poi Carlos iniziò a raccontare.

Quando finì, tutti eravamo sconcertati.

Quel ragazzo aveva passato l'inferno, e nessuno lo aveva mai saputo.

"Perciò ragazzi, questa è la mia storia..."

Simmy prese Carlos per un braccio e lo trascinò via, molto probabilmente a parlare, anche se non ne avevo idea.

Restammo noi sei a guardarci.

"Ragazzi... io devi fare le mie scuse a Carlos." Iniziò James.

"Tutti dobbiamo scusarci con lui, in un modo o nell'altro."

"Hai ragione. Hai veramente ragione Stella." Disse Sara.

"Non vi sembrano troppo carini insieme quei due?" Aggiunsi io.

Tutti mi fissarono.

"Sapete benissimo che sono romantica, basta fissarmi così."

"Uuh, qui qualcuno è innamorato..." disse Logan.

"Sì, di lui." Continuai tirando una gomitata a Kendall che guardava il tetto.

"Sei sexy." Disse lui.

"Ma... ragazzi andate in camera!" Ci guardò schifato James.

"Questa gentaglia..." si accodò Stella.

Io li fissai in modo molto significativo, mentre Stella cercava di evitare il mio sguardo.

"Che stronza che sei."

"Lo so Sara, lo so."

Logan sorrise a Sara, e dopo qualche minuto sparirono anche loro.

"Laura devi venire con me. Ho una sorpresa per te..."

"Ma..."

"I tuoi regali non sono finiti..." disse Kendall trascinandomi sopra.

Entrammo in camera, poi lui mi porse dei pantaloni attillati neri e un bustino nero.

"Ma che caspita..."

"Stai in silenzio e mettiteli."

"Ehm, okay..."

Li indossai, mentre lui non distoglieva un attimo lo sguardo.

"Sei stronzo. E un osservatore."

"Lo so benissimo."

Si vestì anche lui di nero, sembravamo pronti per una gara illegale...

Scendemmo le scale e lui mi tirò un casco.

"Veloce, altrimenti ci soffiano il posto."

Scossi la testa, salii sulla moto e gli chiesi dove fossimi diretti.

"Non te lo dico."

"Ma certo che sei scemo."

"Posso solo dirti di tenerti molto forte."

"Ma almeno puoi dirmi perché mi hai fatto vestire così?"

"Ho portato il cambio. Ti ho fatta vestire così perché fa effetto. Sembriamo biker."

"Tu sei scemo."

Partì a tutta velocità con la moto, sentivo il vento tra i capelli, una delle poche volte sciolti e sfuggiti al casco.

Prima arrivammo davanti un enorme edificio, e lui mi fece entrare.

"Schmidt?" Chiese la bionda ossigenata alla reception.

"Siamo noi."

"Entrate, ora vi faccio indossare le tute."

Entrammo in un camerino, poi io lo guardai: "Vi faccio indossare nel senso che te la mette lei, Kendall."

"Sei Gelosa?"

"Da come ti guardava penso che abbia tutte le mie ragioni."

"Non ci posso credere."

Scossi la testa, poi lei entró nella stanza e ci porse delle tute.

Le indossammo, poi ci fece entrare in un enorme stanza bianca, separata da un enorme vetro con dietro un computer.

"Pronta a divertirti?"

"In che sen- OH CAVOLO VOLO!"

Eravamo sopra una piattaforma che sparava aria, e ci libravamo nell'aria.

"ODDIO È FANTASTICO!"

Facevo giravolte, saltavo, e tutto questo in aria.

Era stupendo.

Presi per mano Kendall, poi mi avvicinai al muro e lui capì all'istante cosa avevo intenzione di fare.

Appoggiai una scarpa al muro e la usai per darmi lo slancio all'indietro per una capriola.

Lui fece la stessa cosa e ci ritrovammo a girare per aria sorridendo.

Stavo ridendo come una deficiente, adoravo quella sensazione... era come se nulla potesse toccarti, come se nulla potesse arrivare al tuo livello.

"Facciamo un gioco?"

"Ehm, sì..." risposi titubante.

"Hai presente quella volta al parco, quando avevamo fatto quel gioco deficiente?"

"L'obbligo verità senza obbligo, intendi?"

"Quello lì. Ora facciamo una sola domanda a testa."

"Okay..."

"Inizi tu, va bene?"

Annuii, poi pensai a cosa chiedergli.

"Mi amerai senza che nessuna si metta in mezzo?"

"Senza che nessuna si metta in mezzo. Promesso."

Sorrisi, poi tornai a librarmi nell'aria.

"Tocca a me..."

Annuii, poi lo guardai.

"Mi prometti che sarai mia e solo mia, per sempre?"

"Prometto solennemente. Nel nostro per sempre."

"Nel nostro per sempre."

Continuammo a librarci per aria per circa un quarto d'ora, ridendo e scherzando.

Poi, poco prima della fine del tempo prestabilito ci mettemmo entrambi al centro.

"Hai promesso." Sussurrai a fior di labbra.

"Ho promesso." Sussurrò prima di baciarmi.

Poi lentamente, scendemmo, ancora abbracciati, ancora con le labbra l'uno sopra quelle dell'altra.

"Tempo finito!" Gridò quella tizia bionda.

"Ma che stronza..." sussurrai all'orecchio a Kendall.

Lui ridacchiò, poi andammo in camerino e ci cambiammo.

Non rimettemmo il completo nero, anzi, saltò fuori che dovevo mettere dei pantaloncini e una maglietta.

"A Firenze ci sarebbe il gelo."

"Ma siamo a Los Angeles Baby."

"Ma quando mi hai rubato i vestiti?"

"Sapessi..."

Mi fece sedere di nuovo sulla moto, poi mi disse: "Preparati, perché adesso arriva il pezzo forte della giornata..."

Lo guardai strano, poi sorrisi.

Altre sorprese...