Capitolo 5

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Mi sveglio in preda all'ansia. Cerco di tenere a mente ogni dettaglio dell'incubo che ho appena fatto.

Chi era quella bambina?

Poi ho un lampo, ero io da piccola.
Non era un semplice incubo, era un ricordo della mia infanzia.
Ho paura di ciò che ho visto; di quel bosco così oscuro, di quel fuoco e di quel luccichio che sembrava divorarmi. Ho vissuto quella scena e non riesco a ricordarmela, è come se avessi un blocco mentale che mi impedisce di rammentare chi sono e cosa ci faccio in questo bosco, su questo lurido materasso.
I miei incubi cercano di comunicarmi qualcosa che non riesco a comprendere o che non voglio comprendere.

I dolori si sono un po' attenuati, ma la confusione è aumentata a dismisura.
Devo alzarmi da qui e capire qualcosa.

I licantropi sembrano spariti nel nulla. La grotta è vuota, ci sono solo io che brancolo nel buio cercando delle risposte.

Esco dalla grotta e l'improvvisa luce mi fa bruciare gli occhi. Sono rimasta per un bel po' di tempo nella tana nell'oscurità, in preda a degli spasmi e a dei dolori di cui non conosco l'origine.

Guardo meglio e riesco a distinguere una numeroso folla non molto distante dalla grotta.
Sono i licantropi e sono in cerchio. Al centro vi è Robert, sta parlando concitatamente con il suo branco. Sono troppo lontana per sentire quale sia l'argomento della loro discussione, però mi basta mettermi con l'orecchio teso per sentire nitidamente cosa si stiano dicendo. Mi stupisco alquanto ma cerco di non farci troppo caso.

Mi sto facendo suggestionare da troppe cose e rischio di perdere il senno a breve.

Robert è preoccupato e i suoi occhi gialli sono così luminosi e lucidi che quasi posso leggere al loro interno tutto il timore che ha per il suo branco.

- Non dobbiamo mai abbassare la guardia, dobbiamo essere vigili e preparati per ogni evenienza. I vampiri stanno aspettando un nostro momento di fiacchezza, fiutano i nostri timori e ciò che più ci spaventa. Ogni nostra debolezza è un loro punto di forza. Dobbiamo allenarci ogni giorno e non farci cogliere alla sprovvista.
I vampiri sono pronti a distruggerci e a spazzare via tutto ciò che ci riguarda, hanno sete di dominio e sopraffazione. Non avranno ripensamenti, il loro scopo è sempre stato ucciderci -.

Robert continua a parlare e a incitare il suo branco. Io ho smesso di ascoltare, mi gira la testa e ho voglia di andarmene.

"I vampiri sono pronti a distruggerci e a spazzare via tutto ciò che ci riguarda."

Sono turbata e non riesco a capire chi siano davvero i cattivi.
I licantropi vogliono difendersi, però forse anche i vampiri vogliono semplicemente fare lo stesso.

"No non è possibile, i vampiri sono esseri malvagi" mi ripeto.

D'un tratto ho una fitta al petto, come se qualcuno avesse afferrato la mia anima e l'avesse stritolata.
Mi accascio a terra priva di forze, nonostante non abbia fatto niente per stancarmi. Sento che dentro di me si sta combattendo una guerra, è per questo che sono stremata.

Mi rialzo a fatica e penso che una rinfrescata mi farebbe stare meglio.
In teoria non potrei allontanarmi da sola dalla tana, ma non mi interessa voglio solo farmi un bagno.

Mi trascino fino al laghetto che mi aveva mostrato Joanna. Mi stupisco di riuscire a ricordare perfettamente la strada per arrivarci. I miei sensi si sono acutizzati e non ne comprendo il motivo. Ricordo gli odori che avevo sentito durante il tragitto con Joanna e gli alberi che avevo visto.
Non so cosa mi stia succedendo.

Arrivo finalmente al laghetto ed è un piacere vedere tutta quell'acqua insieme, mi dona un senso di purezza e di serenità. I dolori per un momento svaniscono e ci sono solo io che mi immergo lentamente.

L'oscuro mondo di Amelie (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora