Capitolo 19

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Sento qualcosa scivolare sulle mie labbra leggermente socchiuse. Apro gli occhi e mi rendo conto che una mano preme sulla mia bocca, impededomi di urlare o chiedere aiuto. Un essere pallido mi alza senza alcuna grazia da terra, tenendomi bloccato un braccio. Ho come il presentimento che si tratti dei vampiri ribelli. Una veloce occhiata mi da la conferma: occhi rossi e canini allungati.

Appena il vampiro allenta la presa trovo la forza di urlare un
"Kian" a pieni polmoni.
La macabra scoperta è che c'è un altro vampiro ribelle e, quest'ultimo, ha in pugno Kian a pochi passi da me.
Lo ha ferito.
Provo a chiamarlo di nuovo, ma peggioro la situazione. Uno dei due vampiri sferra un pugno alla testa di Kian, tramortendolo ancora di più. Ci hanno presi alla sprovvista, mentre dormivano.
Devo difendermi da sola, devo difendere anche Kian.
Do una forte gomitata al vampiro che mi blocca, riuscendo in parte a liberarmi. L'altro è già pronto ad attacarmi, ma anch'io lo sono. Gli tiro un calcio, anche se so che non è abbastanza.
Continuo a colpirli con foga, con l'unico obiettivo di indebolirli e farli scappare via. Assesto un colpo dritto in viso a uno dei due. I loro occhi sono ancora più rossi, più cattivi.

"Devo essere più forte".

Non faccio in tempo a ripetermelo che il vampiro che mi bloccava prima, mi ha già afferrata e placcata contro la terra dura.
A causa dell'urto così forte, i miei polmoni si chiudono. Non riesco più a respirare. L'aria non fuoriesce più, è la fine.
Non moriró per colpa di un vampiro fantasma rinchiuso nel mio corpo, bensì per un vampiro reale.
Pochi attimi prima del baratro succede qualcosa:
Kian, nonostante sia ferito, cattura un braccio del vampiro e lo stringe.
Lo sta ustionando, il fuoco intrappolato al suo interno esce dal suo corpo e raggiunge il braccio del mostro che ha davanti.
È una scena surreale.
Il vampiro si contorce, urlando di dolore, cercando in ogni modo di sottrarsi alla stretta di Kian.
Kian è fermo, impassibile, non mostra nessun segno di cedimento.
Volto lo sguardo altrove e noto che l'altro vampiro è già fuggito.

Kian molla la presa e il vampiro si allontana nell'immediato, tenendosi il braccio ustionato con l'arto sano.
Il suo viso è una maschera di terrore e panico.
Mi chiedo se Kian abbia già usato questo suo potere anche in passato.
Era spaventoso e così potente.
Mi rimetto in piedi velocemente, i miei polmoni si sono ripresi.
Sposto lo sguardo sullo squarcio che attraversa il ventre di Kian.
Mi avvicino a lui, voglio aiutarlo.
- No, non avvicinarti - e mi respinge con rabbia.
Appoggia le sue mani sul taglio profondo e le preme su di esso.
Resto a guardare sbigottita.
Le sue mani fumano.
Cosa sta facendo?
Il fuoco che sta producendo non lacera la sua pelle già lesionata, anzi la guarisce.
Kian geme, deve comunque fare male
Sta trattenendo le urla.
Non vuole mostrarsi fragile.

Poco dopo toglie le mani e la ferita è sparita. Sono allibita, senza parole.
Quel fuoco è in grado di curarlo.

- Uno dei due aveva un pugnale. È proibito per noi vampiri possedere delle armi, qualunque tipo di arma. Erano dei ribelli -.

Finalmente mi rivolge la parola.
Capisco il motivo della sua ferita.

- Ora riprendiamo il cammino -
- Dove siamo diretti? - e mi stoppo.
Kian prosegue senza dare peso alla mia domanda.
- Non ti seguirò se non mi riveli dove siamo diretti! - esclamo a gran voce, intenzionata a non procedere oltre.
Kian si volta verso di me e mi fulmina. Il suo luccichio fiammeggia più che mai.
- Non ci arrivi ragazzina? -
Fa qualche passo verso la mia figura impaurita.
- Da tuo padre -.
Si avvicina ancora.
- L'ultima volta che lo vidi, si era rifugiato in una grotta desolata sulla cima di un promontorio non molto distante dal bosco - si appressa sempre di più.
Mi domando come abbia fatto a trovare mio padre e perché si sia approssimato su quel promontorio.
Sento il suo respiro giungere sul mio viso teso.
- Questa è una zona molto pericolosa. Attenta ragazzina -.
Riprende il viaggio senza aggiungere altro.
Non dovrei avere paura di lui, dopotutto mi sta portando da mio padre.

Dopo parecchio viaggiare la stanchezza inizia a farsi sentire. Kian, al contrario mio, continua a muoversi velocissimo e non bada al fatto che lo stia seguendo oppure no.
Ad un certo punto una fitta al petto mi paralizza ogni tessuto. Mi accascio a terra cercando di frenare queste orribili sensazioni.
Non ce la faccio.
L'oscurità mi vuole uccidere.
Crollo al suolo dimenandomi come in preda alle convulsioni.
Kian è tornato indietro e mi osserva, mentre il mostro che risiede in me mi sta distruggendo.
Ho paura che finisca tutto, che non possa riuscire ad incontrare mio padre per convincerlo a tornare indietro.
Kian appare indifferente alla mia sofferenza, i suoi occhi luminosi sono su di me, ma non fa nulla per aiutarmi.
Il dolore aumenta, gli spasmi si fanno più intensi, il respiro è strozzato. Vorrei gridare, ma non riesco.

Dentro di me sto sbraitando.

"Kian, Kian, Kian!".

Ciao a tutti belli,
spero che il capitolo vi sia piaciuto! Vi auguro già da adesso un Buon Natale e Buone Feste :))

A presto, Giada.

L'oscuro mondo di Amelie (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora