Capitolo 22

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Ciao belli! Pronti per un capitolo un po' lungo? Spero proprio di si!
Buona Lettura ☆☆☆

Ci sono davanti e non mi sembra vero.
Mi sembra di essere assente da una vita.
È questo il mio posto? Sono loro la mia nuova famiglia?
Non lo so, da tempo ho solo dubbi, interrogativi nella mia testa.
La tana dei licantropi sembra guardarmi con circospezione, quasi sapesse che sono divisa tra due mondi e non riesco a prendere una decisione, quasi mi volesse allontanare dato che continuo a fuggire altrove, forse in luoghi sbagliati.
Sto sognando, c'è Joanna che cammina sicura poco distante dalla tana.
Mi stropiccio forte gli occhi: Joanna c'è davvero. Le corro incontro senza pensarci, con il solo bisogno di fiondarmi nelle sue braccia forti per dimenticare la stanchezza, la delusione, l'amarezza.
È come se non l'avessi abbandonata per l'ennesima volta, come se mi avesse sempre protetta da ogni evenienza, dai vampiri, da un vampiro in particolare.
Esistono solo il nostro abbraccio e i nostri corpi che si stringono.
Non ci diciamo nulla, bastano i gesti. Mi sono sentita così sola, così perduta e così distrutta.
Mentre siamo ancora strette Joanna mi accompagna al caldo, nell'antro dove risiede lei.
Ora sono al sicuro, ma i miei nervi hanno retto troppo a lungo. Scoppio in lacrime.
- Cosa ti è successo piccola? -
Quel vezzeggiativo mi porta sollievo, riuscendo a calmare per qualche secondo i miei tormenti.
- Pensavo di non rivederti più... - il suo tono è così preoccupato.
- Dove sei sparita? Durante la battaglia i vampiri erano come impazziti, più del solito. Nessuno li dirigeva. Sembravano una massa disordinata, informe completamente in balia della follia più cieca. Non c'era il loro capo, non l'abbiamo mai visto durante tutto lo scontro. Tu ne sai qualcosa? Cosa diavolo è accaduto? -.
Devo rispondere, devo trovare il fiato e le parole per cominciare.
Tutto ciò che fuoriesce dalle mie labbra secche e screpolate è un gemito strozzato.
- Amelie parla ti supplico! - ora il suo tono è arrabbiato, quasi esasperato.
- I vampiri si sono ribellati al loro capo. Si sono ammutinati.
Lui mi ha rapita. Voleva risalire a mio padre grazie al mio aiuto. Pensava lo potessi condurre da mio padre -.

Sto raccontando una menzogna, sto mentendo all'unica amica che ho trovato in questo mondo crudele.
Non posso rivelarle che mi ero alleata a Kian nella speranza di riportare indietro mio padre.
- Perché tuo padre? Come fai a essere qui ora? - i suoi occhi dorati si dilatano. È incredula.
- Non lo so... so solo che mi ha rapita e che sono riuscita a scappare - sto iniziando a balbettare.
- Cosa ti ha fatto quel bastardo? Ti ha fatto del male? -
Faccio di no con la testa, mentre vengo inondata dai singhiozzi. Mi lascio andare a un pianto infinito. Piango ripensando a ciò che è capitato con Kian e piango perché sto riempiendo di bugie Joanna.
Joanna smette di pormi domande, ha pietà di me per fortuna.
Mi fa distendere sul suo materasso e mi accarezza con dolcezza la testa.
Quando termino le lacrime ho la forza di porre una domanda io.
- Cosa è successo durante la mia assenza? -
- C'è stato un altro scontro, ma noi abbiamo avuto la meglio. Li abbiamo allontanati e per ora non danno segni di voler tornare. Robert è tornato a essere il capo branco -.
Il fatto che i licantropi abbiano sconfitto, almeno in parte, i vampiri mi consola.
Io e Joanna ci addormentiamo vicine, piene di pensieri a tenerci perennemente compagnia.

Mi sveglio e mi rendo conto al volo che Joanna non è più al mio fianco.
Ne approfitto per allontanarmi dalla grotta e per dirigermi verso l'Albero Sacro.
Mi è mancato così tanto entrate nel suo anfratto e lasciarmi trasportare dai poteri benefici che emana lo Spirito Protettore.
- Dov'è mio padre? - lo sussurro a mezza voce per paura dell'eventuale risposta.

- Amelie, ombra e luce, mi chiedi di tuo padre pur sapendo che è nascosto tra le tenebre, ai confini da tutti e da tutto. È prigioniero di se stesso e delle circostanze attorno a lui -
- Non comprendo.. -
Lo Spirito Protettore non proferisce più nessuna parola.
Devo uscire, comincia a mancarmi l'aria.
Faccio ritorno alla tana.
Una mano mi raggiunge e mi ferma.
È Robert. Mi sta squadrando e la sua espressione mi intimorisce.
Noto con piacere che si è ristabilito, l'ultima volta era moribondo.
- Amelie, Joanna mi ha raccontato cosa ti è capitato. Devi rinforzarti e allenarti con Joanna per evitare che ricapiti - mi osserva, mi studia.
Sto per andarmene ma Robert aggiunge qualcosa.
- Hai scelto da che parte stare vero? -.
È titubante, quasi avesse paura a fidarsi di me. Nonostante tutto non posso dargli torto, ho mentito a lui e a Joanna.
Se ne va senza una mia risposta.

**
Io e Joanna ci alleniamo. Vuole che mi sappia difendere. Mi colpisce in continuazione, sempre con più potenza.
- Avanti! - mi urla.
Non riesco a concentrarmi.
Voglio solo che questo allenamento finisca.

- Amelie tutto bene? - mi domanda alla fine.
Sono così tentata di raccontarle la verità, di metterla al corrente di tutto. Mi anticipa.
- C'entra qualcosa quel vampiro che ti ha rapita? -.
Il suo modo diretto mi spiazza, lasciandomi a bocca asciutta.
- No mi ha rapita ma io sono riuscita a scappare per cui non è più un mio problema - le ripeto mantenendo un freddezza che mi stupisco di riuscire ad acquisire.

È notte, sono tornata nel mio antro.
Mi aspetta un sonno agitato colmo di sogni assurdi.
"Kian mi guarda da una certa distanza. Sono immersa nell'acqua e vorrei raggiungerlo. Il suo sguardo è divoratore, pieno di emozioni celate.
Ad un certo punto inizia a contorcersi. Si fissa le mani sconcertato. Stanno prendendo fuoco. Il fuoco giunge in ogni parte del suo corpo. Sta bruciando e si dimena all'impazzata, urlando con tutto il fiato che possiede.
Esco dall'acqua rapida e mi precipito da lui. Io sono fradicia, lui sta per essere ucciso dalle fiamme. Cerco di spegnere il fuoco, lo tocco sperando che tutte le goccioline che mi ricoprono possano affievolire quell'incendio che sta avvenendo sul suo corpo. Io non mi brucio. Solo lui brucia. Prendo dell'acqua e gliela scaravento addosso, nulla. Non smette mai di avvampare.
Mi urla di stargli lontano, che non posso fare nulla. Lo guardo impotente, incapace di domare quelle fiamme che lo stanno per ammazzare.

Tutto cambia.

C'è buio. Una voce mi sussurra: "prigioniero di se stesso e delle circostanze attorno a lui".
Non vedo, sento solo questa voce possente che mi ripete questa frase fino allo sfinimento."

Apro gli occhi ancora scossa, ma consapevole di avere qualche certezza in più.
Devo parlare con Joanna, chiederle di aiutarmi.
Nel suo antro non c'è. La cerco fuori dalla grotta e scopro che tutti i licantropi sono riuniti.
Al centro di tutti loro ci sono Robert è Joanna.

- Mio caro branco, ormai si avvicina sempre di più il momento della battaglia finale contro i vampiri. Sono assetati di crudeltà e non tarderanno a tornare. Per questo ho deciso che non bisogna sprecare tempo e bisogna donare al nostro branco un'altra figura che possa governare al mio fianco. Tutti voi e io, in primis, necessitiamo di un licantropo forte, fiero e coraggioso che possa rappresentarci. Davanti a tutti voi io chiedo con umiltà la mano di Joanna. Che tu possa essere, se vorrai accettare, la mia compagna, la mia sostenitrice, la mia alleata più fidata e la mia sposa -.

Sono sconcertata. È successo tutto così velocemente.
Come può essere possibile?

L'oscuro mondo di Amelie (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora