Capitolo 24

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Come vi avevo anticipato succederà qualcosa ad Amelie... curiosi? Allora leggetee ☆

E' davvero mio padre l'uomo che ho davanti? L'uomo che mi ha abbandonata sul ciglio di un bosco perché troppo addolorato per riuscire a prendersi cura di me? Vorrei un contatto con lui ma non so in che modo reagirebbe. Probabilmente resterebbe fermo immobile, rivedendo mia madre in me. In questi infiniti secondi migliaia di domande trapassano la mia testa. Mi rispondo da sola, arrivo a giustificare il suo gesto disperato. Penso che, forse, se mi avesse tenuta con lui, gli avrei ricordato mia madre ogni santo giorno. Il dolore sarebbe stato ancora più forte da sopportare. I miei capelli scuri avrebbero potuto ricordare i suoi, così come i miei lineamenti o le mie mani bianche. Era l'amore della sua vita e l'ha perso, per sempre. La sua eternità lo condanna ogni giorno, ogni ora. La sua umanità era troppo debole, l'unica via era soccombere.

-Avanti muoviamoci! - la voce di Joanna mi risveglia dal mio stato confusionale. Per fortuna c'è lei, in questa missione disperata.

Lo sosteniamo entrambe, non riesce a camminare. Cede ad ogni passo e correre sarebbe uno sforzo insopportabile. Cerchiamo di camminare il più veloce possibile, consapevoli che i vampiri ribelli potrebbe riprendere le forze. Ripercorriamo i tunnel e i cunicoli spettrali a ritroso, senza badare alla paura o ad altre emozioni che potrebbero solo rallentarci. E' Joanna che mi guida, io non ricordo più la strada. Sono completamente in tilt, le mie idee sono ingarbugliate così come i miei sentimenti. La foga non mi aveva fatto soffermare sulle conseguenze di riportare indietro mio padre.

Cosa succederà una volta che tutto tornerà normale? Saremo finalmente una famiglia?

Come non ho potuto pensare a cosa comportasse la mia missione?

Poi la vedo, la salvezza, la luce. Siamo all'entrata della grotta e la libertà ci saluta silenziosa.

-Amelie ci siamo quasi, non rallentare! Ce l'abbiamo quasi fatta! -. Non sono più così veloce, le forze sembrano lasciare il mio corpo poco a poco. Lotto per mantenermi in vigore, ma qualcosa di più grande di me sta per schiacciarmi. E' l'oscurità che mi manda dei segnali, penso. Il tempo di muovere i primi passi fuori da quella prigione che dei versi gutturali attirano la nostra attenzione. Dietro a noi una sfilza di vampiri ribelli stanno limando gli artigli, pronti a sconfiggerci una volta per tutte.

- Corriamo! Non fermarti! - le esclamazioni di Joanna impaurita giungono alle mie orecchie come lontanissime. Vorrei ascoltarla e seguire i suoi ordini, ma non riesco più a comandare il mio corpo. Lascio la presa dal braccio di mio padre che sostenevo con forza fino a pochi minuti prima. Sento la terra avvicinarsi sempre di più, c'è solo nebbia. Non ho paura dei vampiri ribelli, non li vedo c'è solo una foschia impenetrabile che mi isola dal resto del mondo.
- Amelie cosa fai?! Amelie! -.
Joanna vuole salvarmi, lo so. Però mi rendo conto che, ora, è più importante la salvezza di mio padre. Lui potrebbe cambiare la sorte dei vampiri e dei licantropi, non io.
- Non fermarti! Porta al sicuro mio padre e non smettere di correre! - le grido con il fiato che mi è rimasto mentre i vampiri mi hanno quasi raggiunta. Joanna sbraita un "no" angosciato e sta per fare marcia indietro.
- Ti prego Joanna, era il mio unico desiderio - il mio tono supplichevole la paralizza. I vampiri sono giunti alle mie spalle e hanno già sguainato le loro armi. Joanna scappa via tenendo ben saldo mio padre semi-incosciente. Prima di voltarsi, le ho visto scendere una lacrima. Vorrei piangere anch'io, ma ho gli occhi secchi. Chiudo lentamente gli occhi, la nebbia mi pervade impedendomi di vedere le atrocità che stanno per avere luogo. Mi appoggio al suolo fangoso, respirando l'odore acre della terra sulla quale sto per dire addio a questo mondo. Non sento nessun colpo arrivare, solo rumori tanti rumori. Urla, grida. Forse è il mio corpo che inveisce inconsapevolmente contro questi esseri che mi vogliono distruggere. Dischiudo lievemente una palpebra e scorgo una figura che combatte con furia e irruenza. E' indistruttibile e niente potrebbe abbatterla. Sto avendo un'allucinazione, quella figura rappresenta la me stessa che ha deciso di non arrendersi, di opporsi fino allo stremo al suo destino, ai vampiri, al male. Sta sgominando una a una tutte quelle creature mangiate ormai dalle tenebre. Quando tutti cadono al suolo sconfitti, quella paladina si volta verso la mia direzione e mi lancia uno sguardo che non riesco a interpretare. Improvvisamente la nebbia si affievolisce un poco e il viso di quella figura, che mi fissa dall'alto, prende forma e i lineamenti si fanno più nitidi. Le allucinazioni stanno peggiorando. Devono essere per forza delle allucinazioni. E' impossibile che questo volto mi stia osservando, che abbia combattuto al mio posto, che stia assistendo alla mia morte, che abbia deciso di non abbandonarmi. Avanza verso di me, facendo riverberare il suono dei suoi passi fino al mio orecchio, ancora appoggiato al terreno. Si abbassa poi al mio livello e fa passare gli occhi attraverso tutto il mio corpo.
- Amelie... - pronuncia il mio nome con delicatezza, tensione e inquietudine.

L'oscuro mondo di Amelie (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora