Capitolo 32

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E' come se il covo mi stesse aspettando. E' maestoso e mi osserva con scherno, come a volermi dire "Ho sempre saputo che saresti tornata". Davanti a me c'è il fuoco sacro, risplende più che mai in queste tenebre minacciose. Sono preoccupata per la mia sorte; da quando sono completamente umana non sono più spavalda e coraggiosa. Vorrei correre da Joanna e chiederle di aiutarmi, ancora una volta. Sono a conoscenza che questo è impossibile, dato che mi aveva ordinato di restare "al sicuro" nella mia nuova casa, tra gli umani. Il covo è tranquillo, assomiglia a una bestia feroce addormentata che potrebbe svegliarsi da un momento all'altro e sbranarmi. Avanzo verso l'entrata. L'uscio è spalancato, come al solito. E' un invito? I vampiri probabilmente mi stanno già osservando, con i loro occhi rossi maligni. Non ho scelta, ormai sono qui e devo inoltrarmi in questo edificio oscuro. Appoggio piano un piede nell'ingresso immerso nel buio. Sto rischiando, tutti i miei sensi sono in allerta e mi suggeriscono di fare marcia indietro e di allontanarmi da questo luogo di ombra. Un vago istinto mi consiglia di cercare ciò che cerco nei sotterranei. Cerco ovunque le scale che mi possano far raggiungere gli interrati. Possibile che il covo sia deserto? No, non è possibile. Sono tutti rifugiati a studiare i miei movimenti.

Ho trovato una scala che prosegue verso il basso, spero verso il sottosuolo. Non vedo nulla e mi devo appoggiare al muro e a una specie di corrimano per non cadere. Vorrei che i miei occhi si abituassero a questa coltre nera costante, ma non succede. Questo fino a quando non scorgo una flebile lucina emergere da questo mare corvino. Ad ogni passo sembra avvicinarsi. E' la mia salvezza, la mia risposta. Vedo delle sbarre e riconosco la cella dove, molto tempo fa, ero stata rinchiusa da Kian. Quante cose sono cambiate da quel momento, non so dire se in meglio o in peggio. E' tutto troppo facile. Chiamo mio padre nella speranza che si trovi davvero dietro una di queste gabbie. Alla mia voce risponde un lamento trattenuto. Ho la sensazione che provenga dalla lucina che ho intravisto qualche attimo fa. Procedo ancora nella sua direzione, desiderosa di scoprire se sia effettivamente mio padre. Il cuore inizia a battermi forte e le mani cominciano a sudarmi incessantemente. La lucina è sempre più vicina, sempre più prossima al mio corpo tremante di agitazione. Scopro che la luce proviene da una lanterna fissata al muro scrostato. Sotto di essa c'è una sagoma con le mani legate a due guanci incastrati nel cemento sporco. Ha la testa penzolante in avanti, come se non avesse la forza di sostenerla. Diverse ferite ricoprono la sua pelle scoperta. Scaccio i timori e diminuisco ancora di più la distanza che ci separa. Sto per appoggiare una mano sulla sua spalla, quando l'uomo alza piano il volto verso di me. E' Kian. Porto istintivamente le mani sulla bocca. Sono inorridita. Il suo aspetto lascia trasparire il fatto che è stato torturato per molto.
- Kian... - sussurro sconcertata. Lui sbarra le palpebre e mi guarda allarmato.
- Devi andartene subito. Vattene ora! - grida con la voce roca.

Non capisco, fino a quando delle braccia mi strattonano e mi allontanano da lui. Mi stava avvertendo che ero in pericolo. Ora non ho più scampo. Siamo circondati da vampiri e alcuni mi tengono bloccata. Kian si dimena guardandoli con una rabbia che non ho mai visto in lui.

- L'umana che corre in aiuto del vampiro, che storia assurda e patetica - è una voce che ho già sentito.
E' Spike. Si fa largo tra i vampiri e si posiziona tra me e Kian.
- Kian non pensavo che avresti fatto la fine di Cristoph - e ci guarda con derisione.
-Non sei all'altezza di essere un vampiro, non lo sarai mai -.
In un secondo è accucciato di fronte a Kian e gli sferra un pugno nello stomaco. Kian si accascia, senza lamentarsi. Vuole resistere, non mostrarsi debole. Sta per assestargliene un altro ma, prima che possa farlo, grido di smetterla. Al suono della mia voce, disperata, Spike si ferma e mi osserva con il suo solito sguardo ironico.
- E anche lei ci tiene molto a te - e subito dopo si mette a ridere di gusto. Si accosta al mio fianco e mi sfiora una guancia. Cerco di sottrarmi, ma i vampiri mi tengono ferma immobile. Kian a quel gesto di Spike scuote le catene con furia.
- Non osare toccarla ancora - mormora a denti stretti.
- Ah davvero? E' un ordine? - il suo tono è sarcastico.
- Portatela via - comanda poco dopo ai suoi scagnozzi.

L'oscuro mondo di Amelie (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora