SAM'S
Quando l'aereo atterra, sento come se qualcosa si fosse conficcato nel mio cuore, perforandolo da parte e subito penso a Carol.
Già inizio a sentirne la mancanza, come se mi mancasse un arto..o un organo.
Mi manca e anche tanto, come alla notte manca la luna.
Recupero le mie valigie e mi dirigo verso l'uscita dell'aereoporto.
All'entrata vedo molta gente con dei cartelli nri quali erano scritti i cognomi delle persone che aspettavano.
Il mio era scritto sul cartello di uno strano tipo in giacca e cravatta. Sembrava una guardia del corpo.
-salve!- dissi avvicinandomi.
-lei è la signorina Samantha? - mi chiede il tizio con un aria tesa e rigida.
-in persona!- continuo porgendogli la mia mano.
Lui la stringe senza scomporsi troppo.
-mi chiamo Kyle Raynols. Mi hanno incaricato di scortarla all'hotel e successivamente da Wood.-
-Wood?!- chiedo confusa.
-il direttore della più famosa galleria d'arte di Chicago, la "Wood-Art Gallery", nonché il luogo dove lei lavorerà d'ora in poi.- dice afferrando le mie valigie.
-lasci, faccio io!- dico.
-sono pagato per questo signorina Samantha. Mi lasci eseguire il mio lavoro.-
Lascio allora che prenda le mie valigie, ma scelgo comunque di portare al mia chitarra in spalla e la mia valigetta di tempere e pennelli.
Salgo su una limousine nera il che, mi ovviamente pensare su quanto debba essere ricco il direttore di questa galleria d'arte.
Lasciamo l'aeroporto e viaggiamo per due lunghe ore verso l'hotel.
È un lussuoso 4 stelle, pagato dallo sponsor che mi ha contattata. La mia stanza è una delle più grandi e si trova all'ultimo piano della struttura.
Alla reception, la signorina mi registra e mi consegna le chiavi della camera, accompagnandomici.
Giurerei che fosse anche più grande del mio appartamento di New York!
C'era una gigantesca camera da letto con un altrettanto gigantesco letto matrimoniale. Una bagno con una vasca idromassaggio, un salottino e un balcone che dava sul centro della città.
Rimasi di stucco per qualche minuto. Era la suite più bella che avessi mai visto.
La signorina si congeda, lasciandomi in quel paradiso. Mi affaccio al balcone.
Sono le 14:47. Il mio colloquio inizia tra un'ora e mezza circa.
Mi siedo su una sedia posta nel balcone e accendo una sigaretta, mentre rimango a contemplare Chicago.
Dopo qualche minuto aver spento la cicca, inizio a sistemare le mie valigie, riempiendo il grande guardaroba presente nella stanza e alcuni cassetti della cassettiera.
Decido di fare una doccia.
Entro in bagno e inizio a lavarmi lentamente, lasciando scivolarmi di dosso la tensione che avevo accumulato quella mattina. Una volta rivestita, chiamo Carol dicendole che ero arrivata sana e salva!AL TELEFONO.
*com'è la suite?*
*indescrivibile! Ti mando delle foto più tardi!*
* va bene! Mi manchi...*
*anche tu angelo mio....tantissimo!*Restiamo in silenzio per un pò.
*scusa ma devo andare, ho il colloquio...!*
*certo vai! Ci sentiamo stasera?!*
*non vedo l'ora! Ti amo, un bacio!*
*ciao amore!*
*ma come?! Non me lo dici?*
*dirti cosa?*
*fottiti..*
*lo sai che ti amo..*
*gne gne....*
*anche più tardi, e buona fortuna per il colloquio!*
*grazie! A più tardi! *Riattacca e subito prendo il mio portfolio e lo zaino (io non uso borse...MAI) e esco dalla suite.
Chiamo un taxi che arriva in breve tempo.
Dopo circa 20 minuti arrivo alla galleria d'arte."Forza Sam...
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On the Skyline Forever.
RandomTerzo ed ultimo capitolo della saga di "Bed of Roses"! Buona lettura a tutti voi