SAM'S
A un' ora dall'apertura entra una ragazza dall'ingresso principale.
Era alta e snella, tutta impostata sui suoi tacchi a spillo e nel suo completo Versace.
Potrà avere una trentina d'anni ed è troppo ricca per essere qui solo in visita.
Mi avvicino e con tutta la cordialità del mondo le chiedo..
-posso aiutarla?-
Lei sorride.
-altroché, mi faccia da Cicerone, voglio vedere tutta la galleria!- dice.
Annuisco e le faccio cenno di seguirmi.Le mostro ogni sala nel dettaglio, illustrandole ogni opera al meglio.
Noto che è particolarmente affascinata dai dipinti ad olio , soprattutto quelli molto variopinti.
Ogni tanto vedo che scrive qualcosa su una specie di agenda, come se stesse prendendo appunti.
Penso che sia il segretario francese che aspettavamo anche se non ha proprio l'accento e l'aspetto di una "Parisienne".
Arriviamo poi nell'ultima sala; quella dei pittori emergenti.-in questa sala teniamo esposte le opere di alcuni artisti di città, poco conosciuti ma che, secondo la nostra direttrice, dimostrino del talento da rendere noto. La consideri come una stanza da pubblicità.- dico d'un fiato.
La ragazza inizia a osservare ogni opera una ad una, quadro per quadro.
Poi si ferma.
Si ferma davanti a un dipinto.
Un mio dipinto.
Resto di sasso.Resta in silenzio per un pò, osserva la tela e i colori con molta attenzione...poi legge il nome dell'autore.
-Samantha A. Chissà cosa significa...- dice tra se e se.
-Samantha Anderson, signorina.- dico senza rifletterci troppo.
-Anderson... Conoscete l'autrice?-
-Abbastanza, si!-
-sarete così gentile da descriverli questo quadro allora... Non distinguo il soggetto.-È il ritratto che feci a Carol...il primo dipinto che realizzai per lei.
-è un ritratto, l'autrice è omosessuale e il soggetto qui dipinto è la sua compagna. Ha usato colori scuri tendenti al nero, cercando di camuffare il soggetto con lo sfondo. Mossa voluta.-
-perché?-
-beh...secondo me voleva tenersela per sé.- dico.
-che vuoi dire?-
-che lei l'amava! Per il suo sogno ha concesso al mondo di vederla ritratta, ma l'ha nascosta nella tela, amalgamando i contorni di lei con i colori dello sfondo. L'ha concessa al mondo, ma non del tutto. Una parte rimarrà sempre nel suo intimo.-
Cala il silenzio.-l'amavi proprio tanto vero?- mi chiede poi.
-Già...-
-complimenti Samantha! Sei davvero un'artista in gamba!-
-grazie!-È l'ora di chiudere, così vado nel mio ufficio a sistemarmi.
Passo davanti alla postazione di Jill. Lei non c'è.
Vado in bagno e la trovo lì a piangere.-cosa è successo?????-le chiedo chinandomi davanti a lei.
È rannicchiata in se stessa. Con la testa fra le gambe e i capelli arruffati.
Alza il viso e resto basita.
È piena di lividi ovunque!
-è stata lei??? Rispondimi Jill!-
Annuisce.
Mi alzo e esco dal bagno infuriata.
-NO SAMMM TI PREGO ASPETTA!!!!- urla cercando di trattenermi.
Non rispondo e mi fiondo nell'ufficio di Emily.
Entro senza bussare, sbattendo la porta, seguita da una Jill in lacrime.-che succede? Cosa sono questi modi??- chiede lei scostante.
-TU SARAI PURE IL NOSTRO SUPERIORE MA NON HAI IL DIRITTO DI RIDURRE UN TUO DIPENDENTE COSÌ!- grido afferrando Jill per un braccio e spingendola davanti a me.
Negli occhi di Emily sorge la rabbia più profonda e nel mio cuore la soddisfazione.Silenzio.
-Emily se tocchi ancora questa ragazza, chiamo la polizia! Lo giuro su Dio! È chiaro??????- dico minacciandola.
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On the Skyline Forever.
RandomTerzo ed ultimo capitolo della saga di "Bed of Roses"! Buona lettura a tutti voi