Emily Wood

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SAM'S

Sono dietro la porta dell'ufficio di "E.Wood", fantasticando su come possa chiamarsi il direttore di questa prestigiosa galleria d'arte.
Dall'alto parlante, la signorina della reception annuncia
-la signorina Samantha è attesa nell'ufficio del direttore!-

Faccio un respiro profondo e apro la porta.. la stanza è molto grande. Per muri ha delle vetrate che danno sul centro della città, al centro di essa vi è una grossa scrivania e in piedi vicino a quest'ultima, una donna.. anzi, una ragazza mi guarda con un sorriso beffardo.
Sono confusa..

-bene bene bene...! Sono onorata di incontrarvi signorina Samantha!- esulta porgendomi la mano.
Il la stringo, tentando di nascondere la mia evidente confusione senza risultato.
-il piacere è tutto mio, quindi siete voi il direttore la signorina Wood?-
-in persona! Come mai questa domanda?-

Inizio ad agitarmi. Il suo sguardo è intenso e concentrato su di me e mi sento schiacciata da esso.

-non. .no è solo che pensavo foste...-
-un uomo?- mi chiede lei retorica.
Io annuisco semplicemente.
-non siete la prima a pensarlo! Ma sono una donna, mi dispiace per voi! Dovrete corteggiare qualcun altro! Ahahaahh- dice ridendo con gusto!
-Ohhhhhh, non c'è ne sarà bisogno, non mi interessano!- dico senza rifletterci.
-ma che rivelazione, mia cara, siete omosessuale?- mi chiede lei con uno strano luccichio nello sguardo.
-si! È un problema per la vostra agenzia?- chiedo preoccupata.
-assolutamente mia cara, perché altrimenti sarebbe un problema il fatto che questa galleria sia diretta da un'omosessuale!-

Resto di sasso per mezzo secondo, poi ritorno in me, accennando un sorriso.

-Credo di avervi sorpresa...è così?- chiede la direttrice troppo sicura di sé. Decido di non darle soddisfazioni.
-Non particolarmente devo dire....è abbastanza frequente che al giorno d'oggi siano gli omosessuali a dirigere aziende e quant'altro...ma poco importa...conta il modo con cui si gestisce l'impero e non con chi si sceglie di andare a letto il sabato sera.-
Dico senza pensare ad una singola parola di quello che stavo dicendo.

Sorride malignamente...quasi con malizia.

-siete una in gamba Samantha....ecco perché sono abbastanza convinta di affidarle seduta stante l'ufficio qui accanto. Sono sicura che sarà un ottimo acquisto per la mia galleria d'arte!- esclama lei soddisfatta.
-cosa intendete dire?-
-che sei ufficialmente una mia dipendente! Benvenuta alla "Wood-Art Gallery"!- dice tendendo verso di me la sua mano.
La stringo perplessa.

-inizi domani, porta tutti i tuoi effetti in ufficio e non deluderci!- mi dice ammiccando.
Poi mi passa il contratto di lavoro che leggo rapidamente. Poi firmo negli appositi spazi.
Saluto il mio capo e mi congedo.

Chiamo un taxi che mi riporta in hotel.
Chiamo Carol per raccontarle del "colloquio''.

*AL TELEFONO*

-....e mi ha assunta..!-
-bravissima amore mio!-
-ma che bravissima?! Non abbiamo neanche parlato di lavoro...appena ha saputo del mio orientamento mi ha assunta!-
-mah. ....non è che mi tradisci con questa qui vero?!- mi chiede Carol.
-è per caso l'ora delle stronzate tesoro?-
-oh ma che vuoi?! A quanto mi hai detto è una bellissima ragazza......potrebbe piacerti!-
-si...potrebbe..-
-ecco vedi?!-
-ho detto "potrebbe''; stai tranquilla scema, lo sai che il mio cuore è esclusivamente tuo.-
-...lo spero...-
-adesso devo andare, devo finire di sistemare i bagagli, ci sentiamo stasera in videochat!-
-va bene, ti amo! A stasera!-
-anche io ti amo piccola, ciao!-

*FINE TELEFONATA*

Finisco di sistemare le mie valigie, poi esco e vado ad esplorare il centro della città.
Sono le 18:00 ed è già calato il buio. Chicago inizia la sua vita notturna! Decido di andare a bere qualcosa in un pub che si trovava nelle vicinanze. È affollato e fatico a raggiungere il bancone.

Dopo varie spinte arrivo al bancone e ordino una tequila alla ragazza dei cocktail.
Lo bevo tutto d'un fiato e ne chiedo un altro.
La ragazza me lo serve e mi guarda mentre tracanno il secondo bicchiere di tequila.
-a cosa è dovuta questa allegria?-mi chiede.
-si nota?- chiedo stupita io!
-si, ma non per te...ma da come ti scoli la tequila, i cocktail parlano!-
-waw.... notevole!- dico io.
-allora?!-
-mi hanno assunta, alla Wood-Art Gallery, oggi!-
-la Wood-Art Gallery?! Sei la nuova dipendente di Emily!!! Samantha?!-
-si, ma come fai a saperlo?- chiedo curiosa.
-sono la sua segretaria, mi chiamo Jill Montgomery, saremo colleghe!-
-che coincidenza ahahaahh, come mai lavori qui? Piacere comunque!- dico stringendole la mano.
-è il mio secondo lavoro, ho bisogno di soldi per pagarmi gli studi universitari e con spese stipendi riesco perfettamente!-
-posso sapere quanti anni hai?- le chiedo.
-19!-
Resto basita un attimo! È molto giovane e già così impegnata, mi ricorda vagamente me stessa alla sua età!
-lo so....sono abbastanza giovane...però i soldi servono a tutti, anche alle diciannovenni sognatrici!-
-ma certo, è quali sarebbero questi sogni?- domando.
-vorrei trasferirmi in Korea e lavorare lì..-
-punti in alto...- dico meravigliata!

Continuiamo a chiaccerare per un bel po di tempo, poi verso mezzanotte rientro all'hotel e chiamo Carol su Skype...

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