Piacere Emily!

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CAROL'S

Mi sveglio accanto a lei, che dorme beata in un mondo tutto suo.
La bacio lentamente e un sorriso appare su quelle labbra di velluto.
-buongiorno amore....!- mormorò sorridente.
-ciao raggio di sole...- risponde stiracchiandosi.
-sono le 7:00! Dobbiamo andare a lavoro!- dico
-lavori?- mi chiede confusa!
Io la bacio delicatamente.
-no sciocca! Semplicemente ti accompagno!-
-mmmh...ooook!- risponde ancora.

Detto questo si alza e va in bagno a lavarsi, lasciando come al solito la porta aperta, mentre io raccolgo i nostri vestiti da terra, ridotti a degli stracci, e li piego.
Poi apro la mia valigia e tiro fuori un vestito da mettere!
È blu, svolazzante e mi arriva fin sopra il ginocchio.

Dopo un po, Sam esce da bagno e vado a lavarmi io, mentre lei si veste.
Indossa una maglia in stile marinaretto e dei pantaloni neri con delle righe bianche verticali. È bellissima.
Quando entrambe siamo pronte scendiamo alla reception a prendere la colazione.
Io prendo un cornetto, mentre lei beve un cappuccino.
Saliamo in macchina e andiamo verso la galleria.
Finalmente vedrò come e dove lavora!!!

SAM'S

Durante il tragitto penso a Jill, e se sarebbe venuta a lavoro. Oggi intendo starle accanto. La proteggerò da Emily a qualunque costo.

Arriviamo alla galleria, posteggio l'auto nell'apposito parcheggio e io e Carol scendiamo dall'auto.
Le prendo la mano e entriamo nella galleria.
Passo davanti la segreteria e vedo che Jill non è dietro la scrivania come al solito.
Vado nel mio studio con Carol.
-devo andare un attimo dal mio capo, puoi aspettarmi qui o in corridoio se vuoi, è la porta qui accanto!- le dico.
-d'accordo, ti aspetto.-
Le sorrido ed esco dallo studio, dirigendosi nell'ufficio di Emily.
Busso e dopo aver ricevuto il permesso, entro.

CAROL'S

Il suo studio è una stanza non troppo grande. C'è una scrivania con una sedia e un computer, un armadietto e tantissime tele appoggiate alle pareti, con pennelli e acrilici d'ogni tipo sparpagliati qui e là; alcune tele sono dipinte e altre ancora bianche.
Inizio a sfogliare le tele dipinte. C'è la sua firma sopra, quindi li ha fatti lei.
Sono meravigliosi, la maggior parte raffigurano persone...ragazze o bambini e poi due tele raffigurano un paesaggio marittimo.
Stando con Sam avevo imparato molte cose. Avevo imparato a vedere il mondo con i suoi occhi e a valorizzare ogni increspatura della vita. Avevo capito che in un dipinto, le ombre non sono meno importanti della luce, così come nella realtà e che le pennellate e i colori parlano!
Avevo conosciuto la mia Samantha dai suoi dipinti e l'amo esattamente come lei ama il mare qui dipinto.
Sorrido al pensiero di lei che dipinge quelle onde e un senso di tranquillità scende nel mio cuore.

Poso la borsa sulla sua scrivania ed esco dal suo studio. Sento delle voci provenire dalla stanza accanto. Riconosco la sua e quella di una donna, così mi avvicino per sentire meglio. Parlano con toni alti, stanno per urlarsi contro.

*nello studio di Emily*

-che vuol dire che non verrà più?- chiede Sam nervosa.
-Vuol dire quello che ho detto. Ho deciso che Jill non e è adatta per la nostra galleria e quindi l'ho licenziata!- risponde la donna strafottente.
-come sarebbe a dire...licenziata? Sulla base di cosa?? Quella ragazza aveva bisogno di questo lavoro, non ha fatto niente di male...anzi!- grida la mia Sam.
-sono io il capo Samantha e ho deciso di licenziarla, perché ho il potere di farlo. Questa è la mia galleria!-
-quella ragazza ha obbedito ad ogni vostra richiesta. Ogni richiesta! E voi che fate? La cacciate? Solo perché vi ha rifiutata? -
-l'ho licenziata perché era un peso per la mia galleria. E non ho bisogno di zavorre. È giovane, troverà un altro lavoro! E poi...perché tutto questo interesse nei suoi confronti? Sapevo che eravate fidanzata a New York! Vi piace Jill, non è così?-
Cala il silenzio per mezzo secondo.
Il mio cuore si ferma.
-Jill è una ragazza stupenda e gentile e ho voluto difenderla. So cosa vuol dire......venire abusati, non potersi difendere, essere minacciati.....l'ho protetta! E l'unica persona che mi piace e che amo è qui! Nel mio studio! Per me non c'è nessuno oltre lei. E lasciatemelo dire: voi non capirete mai niente di sentimenti, perché non ne avete e resterete sola...-

Ancora silenzio..... Riprendo a respirare.

-tieni a freno la lingua Samantha, a meno che non voglia essere licenziata anche tu come Jill. Hai un bel caratterino, sei come un purosangue, dovresti essere addestrata al rispetto per i tuoi superiori...!- mormora la donna.
-non mi tocchi. Anche se è il mio capo non ci penserò due volte a spezzarle un braccio! Non si avvicini a me, io non sono Jill!- dice Sam con voce autoritaria.

Corro nel suo studio, dopo aver sentito dei passi venire verso la porta di quell'ufficio.
Entro e dopo qualche secondo entra anche Sam!

-cosa è successo?- chiedo, sapendo già la risposta.
-nulla, dovevamo sistemare alcune faccende! -
Non rispondo e abbasso il capo.
Lei si avvicina e afferra il mio viso fra le mani.
-io devo andare adesso, il mio turno inizia ora, puoi fare un giro nella galleria se vuoi, o andare in centro o fai quello che vuoi! Appena finisco andiamo a casa!- mi dice.
-OK.....ti aspetterò qui!-
Ci baciamo.

Prende il suo tesserino ed esce dallo studio di nuovo lasciandomi sola.
Prendo la borsa e vado a curiosare per l'edifico, come mi ha consigliato.
Arrivo nella stanza delle gigantografie e inizio ad osservare quelle immagini immense in ogni dettaglio, per captarne i segreti e il messaggio, come mi aveva insegnato Sam!

Mentre osservo una foto vengo affiancata da una ragazza, all'inizio non ci faccio troppo caso, finché questa non mi rivolge la parola!
-è una foto del 1942, sono le vittime dello sterminio nazista, i prigionieri del campo di Birkenau!- dice.
-lo so..si intuisce..- dico fredda.
-davvero o l'hai letto nella descrizione qui in basso?- chiede beffarda.
-potrei farti la stessa domanda!- dico voltandomi a guardarla.
È una bella donna, forse un po più grande di Sam, ma non molto! È molto elegante, il che mi fa pensare che sia un'ereditiera o una miliardaria.
-ahahah hai ragione in effetti, potresti!-
-già ahahah!- rido.
-sei qui in visita?-
-si e no! La mia ragazza lavora qui!
-davvero?-
-si!-
C'è qualcosa di strano nella sua voce, come se sapesse già cosa avrei risposto.
-beh! Mentre aspetti la tua fidanzata, ti andrebbe di visitare la galleria con me? Potrei continuare a fingere di conoscere ogni opera di questo edificio per farti ridere ancora!- dice.
Resto in silenzio per un po , indecisa su cosa rispondere..
-d'accordo!- rispondo.
-andiamo allora!-

Iniziamo a camminare per le stanze della galleria.
-comunque... Piacere Emily!- dice ad un tratto.
-piacere Emily, sono Carol!- rispondo.
-piacere!-

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