I'll Never Let You Down ~Echo~

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Andy era venuto a cercarmi.
Non avevo idea di come abbia fatto a trovarmi dato che dopo la morte di Louis mi ero cancellata da ogni tipo di social per lasciarmi alle spalle tutto quanto.
Quegli anni furono un vero inferno; la clinica che continuava a chiamarmi per i controlli, la bulimia a cui stavo andando incontro, gli incubi di capelli rossi e occhi neri che si trasformavano in sangue e buchi di proiettili..
Lavorai molto più tranquillamente di quanto avessi pensato nonostante la sensazione di essere perennemente osservata da Andy che si era seduto in un tavolo in disparte.
-Cosa vuole da te?- mi chiese Erik durante una breve pausa fra una marea di ordini e l'altra.
-Non lo so ma lo scoprirò quando finirò il turno- gli risposi sorridendo per poi ricominciare a versare brandy, vodka e altri alcolici.
Alle tre, quando finalmente chiudemmo il bar, raggiunsi Andy fuori dal locale e ci avviammo verso casa mia parlando del più e del meno.
-Senti.. so che magari non hai voglia di parlarne ma.. che hai fatto dopo che Louis é morto- mi chiese Andy.
Mi chiesi perchè alla gente piaceva sempre fare le stesse fastidiosissime domande su come hai attraversato la morte di qualcuno.
-Vediamo un po', ho tentato di suicidarmi ma qualcuno ha pensato bene di portarmi in ospedale e poi sono stata un mese in una fottuta clinica psichiatrica nella quale mi hanno riempita di psicofarmaci che mi facevano sentire una sonnambula, hai presente come la canzone dei Bring Me The Horizon, it's like a sleepwalking- feci una mezza risata -Oh, e poi una volta uscita ho ingoiato due blister di Xanax ma poi mio padre se n'é accorto e me le ha fatte vomitare mettendomi due dita in gola, mi ha tenuta sotto controllo finché Erik non mi ha offerto un lavoro. Poi ovviamente ho pensato per un anno intero alla pistola abbandonata sul pavimento da Melanie, ho pensato che avrei potuto prenderla e spararmi un colpo in bocca. Tu invece che hai fatto?-lo guardai dopo aver concluso con una calma isterica il racconto.
Andy mi guardò a bocca aperta come se gli avessi tirato un pugno allo stomaco.
-Io.. io.. mi dispiace ma non potevo lasciarti li a morire.. ho promesso a Louis di trattarti bene e io le promesse le mantengo- la sua espressione cambiò diventando più severa -É un mondo di sacrifici questo. Devi alzarti le maniche e affrontare tutto quanto se non vuoi affondare-
-Ma io volevo affondare- urlai non riuscendo a trattenere le lacrime -Io non volevo rivedere le albe e o tramonti senza avere davanti i suoi capelli verdi, non volevo spaccare l'anta del mio armadio perché nello specchio avevo rivisto lui, non volevo e non voglio tutt'ora fare i conti con un mondo che continua a ridere di me perchè non sono in grado di resistere ad altre perdite, ne ho abbastanza di tutto; e poi non c'é niente che mi dia un motivo per rimanere e nessuno che mi aiuti ad andare avanti- conclusi senza fiato e con gli occhi giá gonfi di lacrime.
Lui mi afferrò per le spalle facendo scontrare verde e azzurro, facendomi sentire esausta dopo pochi secondi di contatto visivo. Distolsi lo sguardo.
-Guardami!- mi ordinò e non potei fare a meno di ubbidirgli.
-Quel coglione non solo mi ha chiesto di trattarti bene ma anche di proteggeti, e io ti proteggerò e ti aiuterò ad uscire da tutta questa merda perchè so che é uno schifo sfidare la vita da soli, ma sono sicuro che tutti noi siamo molto di più di un mattone in mezzo al muro, quindi ti aiuterò e non ti lascerò crollare- mi strinse a sé e ci ritrovammo in lacrime entrambi, finché non mi accompagnò a casa e dato che ero andata a vivere con Chloe, i due si riabbracciarono e si raccontarono mille aneddoti su come superare le avversitá più o meno esilaranti, che questo schifo di cosa fin troppo sopravvalutata chiamata vita, aveva da sputarci davanti a mo di prova.

Vi chiedo scusa se non ho pubblicato prima il capitolo ma 'sta settimana é andata un po' così.
Un bacio
Chantal♥

World Of Sacrifice ~Black Veil Brides~ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora