Mistake ~Andy~

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La sentii mentre parlava al telefono con suo padre e mentre uscii di casa, vidi la sua macchina antiquata uscire dal garage e allontanarsi dai miei errori.
Prima della sua fuga era passata nella camera di Chloe, e magari aveva anche lasciato un bigliettino o qualcosa di simile.
Entrai nella camera della ragazza e rimasi stupito dall'ordine della camera, ma ero troppo concentrato a leggere il biglietto di Echo per pensare a come Chloe tenesse la sua stanza.

"Scusa ma sono dovuta andarmene per un po' da qui, appena torno ti racconto tutto.
Un bacio, Echo.
P.S. ho preso il tuo parka perchè a guidare di sera sento freddo"

Rimisi il biglietto a posto ed entrai in camera di Echo.
Iniziai a girare fra i suoi quaderni, i suoi libri e i suoi cassetti. In uno di essi trovai una poesia o una cosa simile.
- Il rasoio fa male. Il fiume è troppo basso. L'acido è bestiale. La droga dà il collasso. La corda si spezza. La pistola è proibita. Il gas puzza e allora... Viva la vita.- lessi ad alta voce -Chissá che significa- posai il foglio sul letto affianco a me.
-É una citazione di uno dei suoi film preferiti- mi girai di scatto e vidi Chloe che stava entrando nella stanza.
-E così l'hai fatta scappare- mi guardò con aria accusatoria facendomi sentire uno schifo tanto da costringermi ad abbassare la testa. In questo era uguale alla sua migliore amica.
-Non volevo farla star male- ammisi più a me stesso che a lei.
-Non le stai facendo del male, la stai facendo vivere- si venne a sedere sul letto affianco a me -Vedi Andy, dopo che abbiamo preso casa insieme lei ha sempre detto quello che gli altri volevano sentirsi dire e così ha imparato ad accontentarsi. Tu le stai dando motivo di reagire ai tuoi errori, la stai spingendo a tornare Echo Harper Jones- il suo sguardo si era addolcito e il suo sorriso la rendeva veramente bella, ma in questo momento avevo altri occhi e altri sorrisi in cui perdermi.
-Anche con te si accontenta?- le chiesi.
-Ah no- rise -Ci conosciamo troppo bene per nasconderci qualcosa, qualunque essa sia- si alzò dal letto, andò verso la scrivania poi iniziò anche lei a rovistare nelle cose di Echo.
-Hai una camera molto ordinata- la guardai mentre si girava verso di me.
-Non sopporto il disordine- alzò le spalle e lasciò il quaderno che stava sfogliando e uscì dalla camera senza dire niente.
Presi il quadernetto lasciato poco prima da Chloe e lo aprii sulla prima pagina dove era scritto con un elegante corsivo a colori alterni "Testi di canzoni"  e tutto intorno disegnini a caso oppure loghi di band.
Ogni testo era accompagnato da una data e quando arrivai a circa due anni fa notai un salto di tempo da Another Love di Tom Odell e How To Fight Loneliness di Wilco. Poi mi resi conto che quello era il periodo del tour, il periodo della sua ascesa, quando era felice e aveva trovato tante cose belle dopo aver perso la madre, poi era tornata giù negli abissi del dolore. Le canzoni si facevano sempre più tristi man mano che i giorni passavano, la sua angoscia usciva da quelle pagine come un fiume in piena tanto da costringermi prima a sedermi e poi a saltare l'ultimo anno. Cercai il giorno in cui la trovai in quel bar, quando i sensi di colpa mi lasciarono libero e trovai Do I Wanna Know degli Arctic Monkeys e poi altre canzoni fino a ieri.
Ripensai a ciò che mi disse Echo.
"Ci spero ancora in noi" 
Se ci sperava ancora voleva dire che già provava qualcosa. Ma cosa?
-Chloe!- urlai andando in soggiorno e la trovai intenta a leggere un libro sul divano.
-Sì?- alzò lo sguardo dalle pagine e lo rivolse a me.
-Mi servirebbe il tuo cellulare- mi piazzai davanti a lei.
-Per...?- inarcò un sopracciglio.
-Voglio chiamare Echo- mi contorsi le dita sperando nella sua collaborazione.
-Ma è tardissimo- guardò il suo orologio da polso.
-Le lascio un messaggio- la vidi aprire bocca per dire qualcosa ma la bloccai -Se glielo mando col mio numero non lo ascolterà, nemmeno domani, ma se lo mando dal tuo lo ascolterà e io ho davvero bisogno che lo senta- mi morsi il labbro.
Dopo avermi guardato negli occhi mi porse il cellulare, composi il numero di Echo pensando che magari avrei ricevuto una risposta subito, ma entrò la segreteria.
-Ti prego di ascoltare quello che ho da dirti, anche se so che mi insulterai- con la coda dell'occhio vidi che Chloe ascoltava interessata. -Volevo dirti che mi dispiace di averti tenuta nascosta Vera ma me ne sono completamente dimenticato.. quando sono con te mi dimentico del resto del mondo e potremmo anche essere a New York a Capodanno ma l'unica cosa che vedrei saresti tu.- chiusi gli occhi e sospirai -Avrei tante di quelle cose da confessarti che non mi basterebbe un anno bisestile per dirtele tutte ma ora non voglio dirtele. Se mi perdonerai anche per questo mio errore inizierò a raccontartele dal primo di gennaio e ti racconterò i miei mille aneddoti. E poi voglio parlarti con calma di quello che hai detto prima- mi morsi il labbro inferiore -E niente.. buonanotte- chiusi la chiamata e porsi il cellulare alla sua proprietaria che mi guardava squotendo la testa con disapprovazione.
-Quanti casini vi sareste evitati se solo foste stati meno orgogliosi- prese il suo telefono e si avvio in camera -Spegni le luci prima di andare a dormire, la porta é già chiusa- disse dal corridoio.
-Già- dissi sottovoce, poi  spensi le luci e andai a dormire

World Of Sacrifice ~Black Veil Brides~ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora