Andy's Home ~Echo~

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-Avanti, raccontami che hai fatto in tutto questo tempo-  disse Ashley passandomi un braccio attorno alle spalle.
Lo guardai e vidi che in due anni non era cambiato per niente. Solito sorriso amorevole, solito taglio di capelli, soliti vestiti, solito lui.
-Ho iniziato a lavorare nel bar di mio fratello e sono andata ad abitare con Chloe- accennai un sorriso -Ah, a proposito di Chloe, mi ha chiesto di salutarvi-.
Dato che in una macchina sola non ci saremmo stati tutti io e Ashley prendemmo il taxi.
-Dove andiamo?- gli chiesi dopo che disse l'indirizzo al tassista.
-A casa di Andy- annuii, ma dopo due secondi mi ricordai di una cosa.
-Vera abita con lui?- lui mi guardò e rise.
-No, lei se n'è andata quando Andy è venuto da te a Seattle- mi prese una ciocca di capelli e se la rigirò fra le dita -E menomale. Era una stronza pressante, ma c'è da dire che se n'è andata in modo molto dignitoso-.
-Spero di non essere la causa della rottura della relazione del secolo- feci un verso a metà tra uno sbuffo e una risata.
-Se con relazione del secolo intendi sesso, passatempo e una buona immagine, sì- iniziò a intrecciarmi la ciocca -Ma di certo da quei due non avresti mai potuto aspettarti qualcosa di più di una semplice convivenza pacifica-.
Guardai le sue dita da musicista mentre si muovevano veloci e mi persi nei miei pensieri.
Ormai era ovvio che tra me e Andy c'era qualcosa di reciproco, ma quanto era grande?
La città scorreva sotto i miei occhi, mentre nella mia testa i ricordi si accavallavano gli uni agli altri.
-Echo, pensi troppo- mi disse il moro affianco a me.
-Lo so, me lo dicono tutti- lo guardai.
-Sai, quando avevo circa tredici anni qualcuno mi disse che se in un insieme metti tutto è come se non mettessi niente- i suoi occhi scuri erano sereni, un abisso nero in cui c'era sempre luce.
-Cosa significa? Che se ascolto tutti alla fine non farò niente?- mi grattai la nuca
-In sostanza ,sì. Alla fine l'unica che devi veramente ascoltare sei te- sorrise e mi toccò la punta del naso col dito facendomi ridere.
Arrivammo a casa di Andy qualche minuto dopo gli altri, infatti li vedemmo mentre scaricavano le valigie.
Appena scesi dal taxi Christian mi mise in testa un cappello.
-Cosa..?- scoppiai a ridere e mi tolsi il cappello per vederlo. Era a forma di lupo grigio con dei prolungamenti che coprivano le orecchie e arrivavano fino alle spalle con dei pon pon.
-È un regalo per essere ritornata- mi sorrise e mi abbracciò.
-Grazie Coma- ricambiai l'abbraccio e dopo esserci staccati ci dirigemmo dentro casa.
Iniziai a girare liberamente per le stanze e mi ritrovai per caso nella camera da letto.
Il letto era enorme, forse troppo grande anche per due persone, i cuscini bianchi erano stati appoggiati alla testiera di legno,  probabilmente di ebano. Sul copriletto nero c'era una busta di carta con scritto sopra il nome di Andy.
La curiosità mi invase e mi avvicinai alla lettera.
Dal soggiorno arrivarono le risate dei ragazzi.
Presi la lettera in mano e vidi che non era sigillata, questo mi fece notare che avrei potuto leggerla senza che Andy sapesse nulla. Estrassi il foglio che c'era dentro e notai che era stranamente pesante. Lo aprii e vidi scritto con lettere prese da vari articoli di giornale quattro semplici parole: NON È ANCORA FINITA.
Lì per lì non capii cosa significasse. Perchè Vera avrebbe dovuto scrivere una cosa del genere? Poi mi accorsi che il peso del foglio era dovuto ad un proiettile attaccato al foglio con un semplice pezzo di scotch affianco ad una grande M rossa, e tutto divenne chiaro.
La consapevolezza che le sofferenze non avevano ancora avuto fine mi fece cedere le ginocchia e mi si tapparono le orecchie.
Vidi Andy arrivare, ma non capivo cosa stesse dicendo.
Mi prese la lettera dalle mani e lo vidi sbiancare.
-Echo! Echo resta sveglia!- riuscii a leggere il labiale prima di sprofondare nel buio.

-Probabilmente ha trovato la chiave di riserva o ne ha fatto una copia- sentii la voce di Andy molto vicina.
-Secondo te sapeva che Echo sarebbe tornata con te?- chiese qualcuno.
-Non lo so, forse sì ma non credo che abbia predetto che l'avrebbe trovata lei- aprii gli occhi e vidi la schiena curva in avanti di Andy, Ash e Jake in piedi davanti a lui.
Cercai di mettermi a sedere ma appena mossi la testa mi sentii come se avessi i postumi di una sbornia.
-Ehi, finalmente ti sei svegliata- Jake mi sorrise, Andy e Ash si girarono di scatto verso di me.
Gli occhi di Andy erano gonfi e arrossati e mentre si avvicinò per stringermi mi arrivò alle narici un lieve odore di whisky.
-Hai bevuto- sussurrai al suo orecchio.
-Sì, ma giusto un bicchiere- mi guardò con gli occhi di un bambino che è stato sorpreso a mangiare i biscotti e si alzò dal letto.
Sospirai e riprovai a sedermi, questa volta con successo.
-Abbiamo chiamato la polizia- disse Jake posandomi una mano sulla spalla -Te la senti di rispondere ad alcune domande?-
Mi passai le mani tra i capelli e annuii.
L'agente era in mezzo al salotto. Alto, sulla trentina, capelli scuri e impermeabile alla tenente Colombo.
-Agente Raven, lei è Echo Jones- disse Andy.
-Salve, sono l'agente Hugo Raven- mi tese la mano e la strinsi non molto convinta -Spero si sia ripresa-
-Mmh sì- mi sedetti sulla poltrona di pelle nera, e lui fece lo stesso sulla sua gemella.
-Inizio subito col chiederle dove ha trovato questo- uscì dalla tasca dell'impermeabile la lettera di Melanie.
-Nella camera da letto-
-C'era attaccato qualcosa qui?- indicò lo scotch ancora attaccato.
-Sì..- mi strinsi nelle spalle -Un proiettile-
-Per Bacco!- esclamò facendo colare a picco la sua maschera di serietà. Trattenni a stento una risata.
-Venga- si alzò in piedi -Andiamo a cercarlo-
Mi alzai e lo seguii molto riluttante in camera da letto.
Chiedemmo l'aiuto di Andy e Jake per cercare quel piccolo proiettile argentato e per un momento pensai a quanto eravamo buffi con quei guanti di lattice.
Ad un certo punto sentii qualcosa sotto al seno, tipo una pietrolina. Senza farmi notare mi infilai le mani sotto la maglia e tirai fuori l'oggetto dei miei fastidi.
Il proiettile argentato era nella mia mano e l'agente Raven se ne accorse.
-Fantastico signorina Jones- Raven me lo prese dalle mani e lo mise in una bustina di plastica trasparente.

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