-Sono a casa!- urlò Echo dalla cucina.
-Ehi- le feci un cenno con la testa dato che avevo le mani impegnate.
-Cosa stai facendo con quella padella?- mi chiese posando una busta di carta sul tavolo e avvicinandosi ai fornelli.
-Pancake- risposi mettendo l'impasto nella padella.
-Sai cucinare?- prese un pancake dal piatto e lo assaggiò.
-Sono buoni- mi sorrise con la bocca piena e si allungò verso la dispensa per prendere lo sciroppo d'acero che per lei era troppo in alto.
-Aspetta- mi misi affianco a lei e lo presi -Tieni- le porsi il flacone e lei lo spruzzò sul piatto con gli altri.
-Come mai hai deciso di cucinare?- si sedette sul piano della cucina e mi guardò mentre giravo i pancake.
-Principalmente perché mi stavo annoiando- la guardai -E anche perché volevo fare qualcosa per te e per Chloe, visto che voi mi state ospitando-
-Non si paga l'affitto coi pancake- disse ridendo.
Continuammo a ridere finchè non finii di cucinare e portammo il piatto a tavola dove c'era la busta di carta che aveva portato.
-Cos'é?- indicai la busta, lei la prese e la aprì tirando fuori due foto, di cui una la porse a me.
"La nostra foto" pensai sorridendo come un ebete.
-É bella, vero?- il suo sorriso doveva essere identico al mio.
Annuii incapace di dire altro e per camuffare la mia stupiditá mi misi in bocca una frittella inzuppata di sciroppo d'acero.
-Che hai fatto oggi a parte cucinare?- mi chiese la ragazza al mio fianco.
-Mah, nulla di che. Ho guardato tutti i film di Hunger Games dato che ce li avete tutti e quattro-
Scoppiò a ridere.
-Ci piace avere tutto e subito-
-Tu invece che hai fatto? Come hai avuto le foto?- le chiesi lanciando un'occhiata alla foto davanti a me che ogni volta mi faceva venire la malinconia.
-Oggi al bar sono venuti Daniel e i suoi compagni di corso, appena mi hanno vista hanno iniziato a guardarmi come se fossi una rana da vivisezionare- fece una smorfia -Comunque poi mi ha dato le foto- sorrise rimettendo nella busta la sua foto.
-Vendono delle cornici qui nei dintorni?- le chiesi.
-Suppongo che al Molly's le vendano. É un negozio di artigianato che vende anche cianfrusaglie, se vuoi ti accompagno- spiegò.
-Mmh ok, se non ti crea disturbo va bene-
-Andy, smettila di fare l'educato perché so che sei uno stronzo pezzo di merda- mi puntò la forchetta contro.
-Ah sì?- mi alzai e la feci alzare dalla sedia per poi caricarmela in spalla.
-Fammi scendere!- urlò ridendo mentre mi colpiva piano la schiena.
Feci il giro della casa con lei in braccio facendo attenzione a non farla sbattere da nessuna parte.
La portai in bagno e notai con piacere che la doccia era bella grande. Aprii l'acqua ed entrai sotto al getto d'acqua che inevitabilmente bagnò entrambi, poi chiusi le ante.
La misi giù e la guardai mentre mi guardava scioccata, bagnata e divertita.
-Biersack tu sei pazzo!- rise mettendomi le mani sulle spalle mentre i capelli le si appiccicavano al viso imbrattato di trucco colato.
-Lo so- risi e la abbracciai.
Lei ricambiò e si strinse a me.~
Dopo esserci asciugati entrambi uscimmo di casa e andammo al Molly's, un negozietto di artigianato decisamente grazioso.
-Echo, gioia mia- una signora anziana andò in contro ad Echo e la strinse in un grande abbraccio pieno d'affetto.
-Molly, che bello rivederti- lei ricambiò di buon grado quel gesto d'affetto.
-Lui é Andy, un mio amico- Echo mi presentò alla signora a cui tesi la mano, lei mi diede un buffetto sulla guancia.
-Che bel giovanotto che ti sei trovata, stellina- abbracciò anche me che però, al contrario della ragazza, rimasi rigido come un'asta di legno.
-Cosa posso fare per voi?- chiese la vecchia andando dietro al bancone.
-Avremmo bisogno di due cornici per foto-
-Ce ne sono a bizzeffe in questa vecchia topaia- Molly si mise a ridere dopo aver insultato il suo negozio; magari era vecchio, ma non era per niente una topaia.
Ci condusse davanti ad un enorme scaffale pieno di cornici di ogni forma, grandezza e colore.
-Diamine, non ricordo quant'é grande la foto- Echo si batté una mano sulla fronte.
-Così- presi una cornice di legno nero semplice che era perfetta per la nostra foto.
-Ci sono molte cornici carine di quella grandezza, o sennò ce ne sono di molto... minimal, come quella che ha in mano il tuo amico-
Il tono che usò per la parola amico lasciava intendere che non ci credeva nemmeno un po' alla storia che noi eravamo semplici amici.
Il problema era che noi non eravamo nient'altro che quello.
Amici.
Echo prese una cornice argentata simile alla mia e una volta pagate ce ne andammo verso casa.
-Ti va di prenderci qualcosa di caldo da Starbucks?- mi chiese mentre passavamo davanti ad un locale della famosa catena americana.
Acconsentii e per un attimo mi venne in mente quando ci incontrammo per la prima volta in California, a Los Angeles.
La ragazzina dall'aria fragile coi piercing e la giacca di pelle adesso si era trasformata in una donna con le labbra screpolate, le felpe troppo grandi per lei e una critica pronta per tutto, anche per la temperatura del caffè.
-Dovrebbero scrivere sui bicchieri "Fate attenzione, vi ustionerete la lingua"- sbuffò dopo aver tentato di bere un sorso di frappuccino al caramello.
-Dovresti sapere che da Starbucks é così- le sorrisi avvicinando la sedia alla sua.
-E poi non ti ricordi che noi ci siamo conosciuti in uno di questi negozi?- misi una mano sopra la sua che era poggiata sul tavolo.
-Giá, sembra passato così tanto tempo- lei mi fece un sorriso timido e fissò gli occhi nei miei.
-Ne sono successe tante in questi anni- le accarezzai la guancia leggermente arrossata.
"Al diavolo ciò che dovrei o non dovrei fare" pensai prima di posare le mie labbra sulle sue.
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World Of Sacrifice ~Black Veil Brides~
FanficSOSPESA Sequel of I Am Bulletproof ~Black Veil Brides~ -Ma io volevo affondare- urlai non riuscendo a trattenere le lacrime -Io non volevo rivedere le albe e o tramonti senza avere davanti i suoi capelli verdi, non volevo spaccare l'anta del mio arm...