Capitolo 19

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È ancora lì, ferma, al centro della stanza che mi sta ancora guardando con un'espressione perplessa e incredula. Vorrei dirle che sono geloso e che non riesco a vederla o minimamente immaginarla con un altro ragazzo al suo fianco che non sia io. Solo io posso farla ridere, solo io posso abbracciarla quando sta male, solo io posso farla arrossire, solo io posso toccarla, nessuno puó fare tutte queste cose al di fuori di me. Non posso dirgliele queste cose, mi è stato ordinato di non avere nessuna relazione, mi è stato ordinato di non poter amare nessuno, il mio mondo non coincide con l'amore, ferirei solo la persona che amo e finirei per soffrire anche io.

"Allora, hai intenzione di spiegarmi per quale motivo devo stare lontana da Ryan?" alza il tono della voce, non l'avevo mai vista irritata dal mio comportamento e fa bene ad esserlo, so di essere un emerito coglione, ma ho capito anche da come la guarda Ryan, che vuole provarci con lei, lo conosco da quando eravamo piccolissimi, quindi so cosa ha intenzione di fare.

"Ho detto e ripeto, che non devi avvicinarti a lui" sibilo, non deve minimamente pensare di avvicinarsi a lui, voglio che sia soltanto mia, so che sono un fottuto egoista ma ho un disperato bisogno di sentirla al mio fianco, non voglio che se ne vada con un altro, soprattutto con il mio migliore amico, non potrei sopportarlo.

"E chi sei tu per darmi ordini? Posso fare quello che voglio!" so che si sta incazzando con me, ma preferisco che lei non mi rivolga la parola per qualche giorno che vederla uscire dalla mia vita.  Ha le guance arrossate per la rabbia, le labbra così piene, rosee e semichiuse, gli occhi scintillanti e mi accorgo sempre di più di quanto cazzo sia perfetta, in questo momento avrei voglia di prenderla, baciarla e farle pronunciare il mio nome da quelle labbra così perfette. Questo pensiero mi sta torturando dal primo giorno che la conosco e non sempre riesco a trattenermi, ma davanti a lei devo farlo. Mi avvicino a passo lento verso di lei e una volta arrivato di fronte al suo viso, sto davvero per baciarla, ma per il suo bene mi trattengo o una volta iniziato il bacio non mi fermerei più, non risponderei più delle mie azioni.

"Non mi interessa quello che pensi tu, devi fare quello che dico io. Se ho detto che a Ryan non ti ci devi avvicinare, tu a lui non ti ci devi avvicinare, punto" cerco di usare il tono più minaccioso possibile riducendo gli occhi in due fessure, con lei mi riesce davvero difficile incazzarmi, passerei tutto il tempo a coccolarla, ma in questo momento deve capire che è importante che lei faccia ció che dico io. La conosco e so che ha carattere anche se sembra molto dolce, so che in questo momento non si sta lasciando mettere in piedi in testa da me, so che è incazzata con me e che non mi parlerà per giorni, ma sapró come farmi perdonare.

"Se io lo voglio vedere, lo vedo, punto" riduce gli occhi in due fessure proprio come ho fatto io qualche minuto prima,  è incredibile come questa ragazza riesce a tirare il meglio di me, come riesce a farmi capire che puoi migliorare sempre, di giorni in giorno. Lei arriva nella tua vita e te la stravolge con la sua timidezza, con il suo sorriso, con il suo modo di essere così maledettamente lei, non riesci a non innamorarti di lei.

"Perchè devi essere sempre così testarda? Perchè non puoi fare quel che cazzo ti dico?" inizio ad urlare, sono davvero terrorizzato dall'idea che lei possa lasciarmi, sono anche incazzato per il fatto che mi porta all'esasperazione e non fa mai quel che le dico, quando dovrebbe imparare ad ascoltarmi di più perchè se le dico una cosa la dico per il suo bene e perchè non voglio che si distrugga quel che tra di noi c'è.

"Perchè sono così e se non ti vado bene sono cazzi tuoi va bene? Ora vado di sotto, da Ryan" marca sulla parola "ryan", l'ho fatta davvero incazzare e so che dovevo essere più dolce, parlare con più calma, ma sono andato in bestia. Vedo che sta per aprire la porta e la prendo subito per il polso, stando attento a non stringere la presa anche se sto per andare su tutte le furie.

"Non fare cazzate, Des" la avverto, voglio che sappia che deve stare attenta, mi sta facendo davvero perdere la testa, perchè deve essere così difficile questa ragazza? Vorrei urlarle contro in questo momento, ma soprattutto portala su quel letto e farci l'amore fino a non avere più forze.

"Faccio quel che mi pare Justin, sono abbastanza grande per fare ancora cazzate" strattona il braccio liberandosi della mia presa e dopo aver aperto la porta scende di sotto, cerco di controllare la mia rabbia, ma in questo momento mi sta risultando abbastanza complicato, avrei davvero voglia di scaricare tutta questa tensione su qualcos'altro. Non pensavo che avremmo finito per litigare in questo modo e ammetto di essermi comportato da coglione, ma d'altra parte la gelosia mi acceca e non posso farci niente se sono così geloso e possessivo, cioè che è mio non si tocca, è proprietà di Bieber. Scendo di sotto e la trovo seduta sul divano accanto a Ryan mentre ridano e scherzano e sento che potrei scoppiare da un momento all'altro, ma non voglio scoppiare di fronte al mio migliore amico e soprattutto di fronte a lei, quando scoppio io non ragiono più. Mi sforzo di stamparmi un sorriso falso in faccia e appena scendo scocco un'occhiata abbastanza incazzata a Des per aver fatto di testa sua, lo stesso fa lei ma dopo abbassa la testa sentendosi imbarazzata dalla mia occhiataccia.

"Beh, cosa vi stavate raccontando?" uso un tono abbastanza impertinente e indispettito, sento lo sguardo della stupenda ragazza su di me, ma cerco di ignorarla e non guardarla negli occhi.

"Niente di che, solo qualche barzelletta" mi sorride Ryan con il suo solito sorriso premuroso, è davvero il ragazzo più dolce e sincero che abbia mai visto e lo apprezzo davvero tanto, cerco di sorridere anche io, ma me ne esce solo un accenno, sento uno strano dolore che mi attanaglia lo stomaco e capisco che non riuscirei a sopportare che qualcuno me la porti via.

"Beh, almeno stai facendo ridere Des" sospiro con un dolore lancinante nel petto, lei sgrana gli occhi e mi sta guardando, ci stiamo guardando mentre Ryan cerca di capire per quale assurdo motivo abbia detto una cosa del genere. Poi, con molta calma mi alzo e prendo il mio giubotto, le chiavi della mia lamborghini ed esco di casa, desideroso di alleviare questo dolore che mi sta opprimendo. È difficile amare e doverlo tenere per te, diventa un qualcosa di troppo grande persino per noi stessi, un qualcosa di troppo grande che prima o poi ci distrugge.

SPAZIO AUTRICE
Eccomi bellissima gente, spero che questo capitolo vi piaccia, se aggiorno con ritardo è per vari problemi, spargete la voce per questa mia storia, mi farebbe piacere ascoltare nuovi commenti e pareri, alla prossima, grazie per il sostegno

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