•Capitolo 18•

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"L'alba ha una sua misteriosa grandezza che si compone d'un residuo di sogno e d'un principio di pensiero."

Un caffè?
Già mi sta antipatica, preferirei evitare.
"No scusami, devo studiare" mi invento una scusa che sembra efficace, tirando fuori dallo zaino dei libri a caso.
"Tranquillo, Louis vieni con me?" Domanda sorridendo a Louis.

Certo che non viene.
"Certo" dice ed esce dalla stanza senza degnarmi di uno sguardo.
Ma vaffanculo va.
Sono gelosa di quella, ha un faccino tanto carino, ma non mi piace proprio.
Non mi fido e non deve portarmi via Louis.
Appena torna gli farò una ramanzina che si ricorderà per tutta la vita.

Cerco di distrarmi facendo alcuni compiti, così che magari potrei recuperare delle materie.
Fisica, per precisare.

Vorrei tanto andarmene di qui, voglio andarmene con Louis magari a vivere nel suo appartamento o nel mio.
Ma, ancora è troppo presto.
Stiamo insieme da poco ed ancora segretamente.

E spero per sempre segretamente, non so cosa potranno dire gli altri.
Cioè, da una parte è bene segretamente perche' almeno gli altri non si sentono a disagio, ma dall'altra è male, perche' voglio baciarmelo quando voglio, davanti a tutti.

Ho solo paura dei giudizi della gente.

È sera, e i due piccioncini non sono ancora rientrati.
Mi fanno incazzare così.
Sono stato solo da più di due ore!
Metto il libro di fisica in cartella quando sento aprirsi la porta, con Louis ed El mentre ridono.
Inutile dire che la risata di Lou è vita.
Ma El? Come ride? Sembra un cavallo.

Dio è cosi irritante.
Di solito sono una persona 'buona'.
Ma questa non me la racconta bene.
"Avete passato una bella giornata?" Domando con tono irritante.
"Dovevi esserci!" Ride ancora El.

Tu dovresti essere a fanculo.
"Va bene, ciao El!" Louis saluta spero una volta per tutte El e lei esce dalla stanza sorridendo.

Ora mi sente.
"Cosa sta succedendo?" Mi alzo dalla sedia incazzato.
"Non ci vedevamo da tanto!" Si giustifica il nano.
"Questo non ti consente di starle dietro!" Urlo.

Che giornata stressante.
"Stai calmo!"
"No" esclamo un altra volta.
"Prima di fare le cose, pensaci. Sono molto incazzato ora. Stai alla larga da lei oppure...'lei' farà una brutta fine" sorrido maliziosamente ed esco dalla stanza, mentre sento Louis lamentarsi.

Mi dispiace, ma io alle mie cose tengo.
E non permetterò a questa stronza di togliermi l'unica cosa che ho.
Vado al solito bar, questa volta mi prendo una camomilla per rilassarmi.
"Harry" una ragazza si siede vicino a me.
"Ariana?" Domando farfugliando, ancora un po' incazzato e stressato per prima.

"Già" sorride un po' imbarazzata.
"È tutto okay?" Domanda forse accorgendomi che sono geloso.
"Si, tu?" Domando a mia volta.
"Più o meno...Forse dovremmo passare del tempo insieme!" Propone sorridendo.
"Sì ottima idea" approvo un po' curioso per questa sua proposta.

Siamo stati fino a mezzanotte in biblioteca a parlare e a leggere, ci piacciono molto i libri.
Si è fatta mezzanotte passata, meglio rientrare in stanza.
"È stato bello passare una serata con te" sorrido e le bacio la guancia.
"Anche per me, notte" ricambia il bacio ed entra nella sua stanza.
Sono molto stanco e non ho voglia di prendere le scale, quindi uso l'ascensore.

Entro dentro, premo piano 5 e l'ascensore inizia a salire.
Ad un certo punto le luci iniziano a spengersi ed a riaccendersi.
Cosa succede?
Si iniziano a sentire dei rumori strani e fastidiosi, come se l'ascensore si stia rompendo.
Non amo rimanere chiuso negli ascensori.
Mi inquietano.
Le luci sono spente del tutto. Non vedo un cazzo, se non altro la paura in me.
Non mi piace il buio.
Oh cazzo.

Chi c'è dietro di me?
Sento una strana presenza dietro, una brutta presenza. Credo molto a queste cose, quindi mi inquietano parecchio.
Urlo a squarciagola e poi si accendono le luci, riportandomi al quinto piano, come se non fosse successo nulla.
Non dirmi che tutto questo era solo una visione.
Okay, la gelosia mi sta causando brutti scherzi.

"Harry che succede?" Louis esce dalla stanza, vestito.
Strano, di solito a quest'ora ha sempre sonno.
"Come mai sveglio?" Domando uscendo dall'ascensore scosso per la faccenda appena accaduta.
"So come farmi perdonare" dice sorridendo avvicinandosi al mio orecchio.
"Vedremo l'alba come promesso" dice e mi spinge dentro l'ascensore, facendolo chiudere.
E mi bacia, mi bacia e mi bacia.
La sua lingua richiede l'accesso nella mia bocca, e non lo lascio aspettare troppo. Le nostre lingue si muovono a ritmo dei nostri cuori.
Mi piace, mi piace da impazzire.
Tutto mi piace di lui.
"Sei pazzo" sorrido bisbigliando.
Lui mi da un bacio a stampo.
"Di te" dice e mi fa arrossire.
Scendiamo dall'ascensore, stranamente con lui non è successo niente di "paranormale" , e prendiamo la sua macchina.

"Non ci potrebbero punire?" Domando mentre salgo in macchina.
"È sabato! Puoi fare quello che vuoi" dice sorridendo, mette in modo e partiamo imboccando ancora per una volta l'autostrada.

"Dove eri oggi?" Domanda serio.
"Con Ariana" rispondo.
"Ah" dice e continua a concentrarsi sulla strada.
"Dove andiamo?" Domando incuriosito forzando un sorriso.
"Al mare" sorride.
"Al mare?"
"Sì, al mare" risponde ridacchiando.
"Tu sei pazzo!" Dico ridendo.
Mi sento benissimo con lui, anche se una parte mi dice di non fidarmi troppo.
"Devo ripeterti di chi?"
Sorrido.
"Te lo ripeto ugualmente. Sono pazzo di te" sorride mentre dice quelle parole ed io le bacio la sua guancia calda e soffice, sfiorandogli la barbetta.

Dopo un'ora di macchina, arriviamo al mare.
Scendiamo ed un arietta fredda di dicembre mi percuote le spalle.
I brividi.
La luna è piena e le stelle sono tante, belle e luminose, ma la più bella è quella che mi sta tenendo la mano.

Entriamo in una spiaggia libera, dove lui si toglie le scarpe, mi prende la mano e ci avviciniamo di più al mare.
"È cosi rilassante" dico mettendogli la mia testa sul suo collo.
"Già. Sediamoci" propone ed io mi siedo con lui.
Più che altro mi sdraio.
Ho sempre amato la spiaggia ed il mare, mi rilassano tanto.
E poi oggi neanche fa tanto freddo, si sta benissimo.
Con lui si sta sempre bene.

Ci sdraiamo e guardiamo le stelle.
Saranno le due, le tre o forse le quattro.
Ma questa è la notte più bella della mia vita.
Io e lui, sotto un cielo di dicembre stellato.
Senza nuvole, solo stelle luminose.

"Una stella cadente!" Esclamo.
"Hai espresso un desiderio?" Domanda sorridendo.
"Il mio unico desiderio sei tu" rispondo e lo bacio.

Questo bacio è diverso, è intenso.
È più bello.
Non è freddo come gli altri.
In questo c'è amore.
Credo di essermi innamorato di lui.
Ma, impossibile.
È troppo presto.
Magari lui è innamorato di me perche' mi conosce da più tempo, ma io lo conosco da due mesi, o meno.

Devo esserne sicuro, ti amo è una parola grossa.
Non mi va di usarla con lui in modo superficiale.
Pensando a questo, intanto, mi addormento sul suo petto. Cullato da lui e dalle stelle.

Il verso degli uccellini mi sveglia, e vedo un cielo rossastro, rosa.
Non capisco cosa sta succedendo.
"Harry, svegliati! L'alba!" Louis esclama, dandomi dei pugni amichevoli sul mio braccio destro.
Mi metto seduto e vediamo una palla di fuoco che sale piano piano dal male.

"È bellissimo" rimango incantato.
"Era una promessa" mi ricorda sorridendo.
"Grazie" sorrido e lo bacio a stampo.
"E comunque, buongiorno amore" sorrido facendo naso naso.
"Buongiorno, amore"
"Ho passato la notte più bella della mia vita" ammetto ad alta voce mentre mi appoggio a lui.

"Grazie a te che l'hai resa meravigliosa".
Sorrido, non ho più parole per quanto sia bello, dentro e fuori.

"Ti amo" mormora Louis.

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Alla prossima.......

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