Primo giorno di scuola

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Mi alzai alle 7.00 assieme a Livy e a Zelda.
Era il mio primo giorno di scuola alľ Accademia.
A turno ci lavammo, e poi facemmo colazione insieme.
Livy ci spiegó come ambientarci e come muoverci, e ci disse che ci avrebbe aiutato per qualsiasi difficoltá.
Arrivó il momento di vestirsi.
Osservai la mia divisa: era composta da una camicetta bianca, con il simbolo della scuola in alto a destra, un fiocco rosso da legare al collo e...siccome detestavo le gonne chiesi eccezzionalmente di poter utilizzare i pantaloni, erano blu scuro e arrivavano circa alle ginocchia.
Livy e Zelda avevano la mia stessa divisa, solo che al posto dei pantaloni, avevano una gonna rosa troppo corta per me.
Io avevo paura di mostrare il mio fisico, perché a scuola le mie compagne mi facevano fin troppi complimenti.
Avevo forme piú sviluppate rispetto le altre ragazze e questo mi ha sempre dato fastidio.
A quel punto ci mettemmo le scarpe, prendemmo le borse e uscimmo di casa.
Io ero emozionata anche se non lo facevo vedere.
Proprio mentre uscivamo ecco che mi comparve davanti...se..lui quelľ idiota di Marshall.
Subito mi chiese:«Hei!Perché tu niente gonna?Hai delle belle gambe» io sbuffai: «Non mi piacciono le gonne...perché devi fare questi commenti inutili?» Gli altri risero, anche io...tranne Zelda.
Vidi che stava osservando Max e notai che era piuttosto a disagio.
"Che le stá succedendo"pensai "Non capisco perché é cosí in imbarazzo".
Arrivammo a scuola.
Le prime ore passarono in un baleno, ci fecero visitare la scuola, ci presentammo ai compagni.....
E arrivó la pausa pranzo.
Io e Livy pranzammo insieme, Zelda era scomparsa.
Lei aveva seguito Max al suo armadietto e lo spiava da dietro un muro. Non sapeva come comportarsi.
Era talmente immersa nei suoi pensieri, che a un certo punto non si accorse che Max era lí,davanti a lei.
Lui esclamó:«Ciao!!» Zelda si riprese, lo guardó impietrita.
Era diventata tutta rossa,sudava ed era rimasta in silenzio.
Max le sorrise, un sorriso bellissimo che segnó per sempre la vita di Zelda.
Non era un sorriso comune, ma luminoso,allegro e i suoi occhi erano diventati color platino.
Lei era pietrificata.
Le caddero.i libri di mano e balbettó: «P-perdonami!» Max sorrise ancora:«Nessun problema».
La aiutó a raccogliere i libri.
In quei pochi secondi, Zelda, una ragazza misteriosa e timida, aveva scoperto un nuovo sentimento.
Si era innamorata.

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