Kuro

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Era ormai pieno inverno.
Il mio odio per Merl aumentava ogni secondo di più.
E non scherzavo.
Ero in casa a cercare di distrarmi guardando un pó di televisione.
Chissá perché ogni canale che giravo, trovavo un elemento che mi portava a ricordare quello,schifo di cubo ghiacciato con i canini troppo cresciuti.
A un certo punto Zelda, mi passó davanti con un piattino di alghe essicate, e uscí fuori dal balcone.
Canticchiava contenta.
Ormai quel lavoro lí lo faceva da circa due settimane, almeno tre volte al giorno.
Non capivo il perché ma non importa.

La sera andai a fare un lungo bagno.
Sentii uno scricchiolio provenire dalla finestra del bagno.
Mi girai di scatto.
Saltó giú dal davanzale un piccolo micio nero, carinissimo, aveva un occhio blu e uno dorato.
«Che ci fai qui micino?» li chiesi divertita.
Schiacciai delicatamente il nasino rosato del micino, lui starnutí e....
SI TRASFORMÓ IN UN RAGAZZO!!!!
Presa dalla rabbia e dalľ imbarazzo li lanciai una saponetta in faccia.
Lui mi guardó malissimo e osó dire con un tono odiosamente pacato:«Cerco Zelda sai dove é?Sai ho un pó di fame...» in tempo zero lo cacciai fuori dal bagno a pedate.

Zelda mi legó a una sedia per non uccidere quel tipo.
Era un neko-boy, bassino, magro, con gli occhi di colori diversi, aveva I capelli neri ed era vestito tutto di nero, portava un campanellino al collo come Zelda.
«Vi presento il mio fratellone si chiama Kuro-chan!» escalmó lei contenta.
Il ragazzo squadró me e Livy dalľ alto in basso e poi commentó con tono fastidiosamente gelido:«Potresti frequentare compagnie migliori sorellina...» Livy si offese, e io lo uccisi con lo sguardo.
La mia voglia di metterlo sotto una pressa idraulica era altissima.
«No!Ma che dici fratellone! Sono bravissime persone non vedi?Altrimenti sarebbero giá morte!» aggiunse lei con un sorriso innocente.
Un brivido salí lungo la mia spina dorsale e Livy sudava freddo.
Francamente era inquietante che la nostra coinquilina la pensasse cosí..ormai ci ero abituata.
Livy chiese timidamente:«Perché non ci hai parlato prima di lui?» «Non lo so...non ci era mai capitato di parlare di fratelli perció...scusatemi disturba forse?»rispose lei.
«Nono...non disturba» sbuffai io.
«Hai un buon modo di ospitare ragazzina»disse sarcasticamente il nostro "ospite", girandosi verso di me.
Avevo voglia di legarlo sotto le rotaie di un treno.
Ma mi trattenni SOLO perché era il fratello della mia amica.
Come diavolo si permetteva?
E soprattutto che voleva cosí improvvisamente da noi?

Kuro (punto di vista)

Era parecchio che cercavo mia sorella.
E la trovai a studiare alľ Accademia.
Non me lo sarei aspettato.
Passai molti giorni a trovarla in tranquillitá finché....
Non feci un incontro ravvicinato con quella selvaggia ragazza dai capelli rossi, poco ospitale, scontrosa e fastidiosa e con quelľ altra tizia dai capelli neri esile, fastidiosamente sorridente e sempre stupidamente ingenua.
Non capivo che ci trovasse la mia sorellina in quel demone e in quella strega ma lei le definiva "amiche".
Io le trovavo solamente due grandissimi pesi morti fra me e mia sorella.
Dovevo tentare di evitare qualsiasi contatto colloquiale con loro, mi davano fastidio.

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