Era pomeriggio e la sottoscritta si trovava in quella stupidissima biblioteca per cercare di studiate in pace.
Da quando ć era Kuro in casa, lui e Zelda giocavano e mettevano sottosopra la casa in forma micio.
Per il momento mi avevano masticato due libri e graffiato la coperta del letto.
In confronto un tornado era nulla.
Insomma, per trovare pace mi rifugiai in biblioteca per studiare, anche perché la fine del trimestre era vicina, e io dovevo studiare.
Mi avvicinai ad uno scaffale, presi un libro, feci per andarmene ma mi paralizzai.
Nello spazio vuoto dove ć era prima il libro, vidi Marshall dietro il mio scaffale che sbaciucchiava una tipa.
La voglia di tirare giú la libreria per schiacciarli era altissima.
Molto bene Dixon!,pensai, stavi per salire al grado conoscente nella mia scala fiducia.
Adesso sei sceso a meno di zero, e sei entrato nella mia lista nera!
Si era preso gioco di me.
Che cretina, lo sapevo.
Mi voltai di scatto e decisi che lui era uscito dalla mia vita.
Corsi via per andare in palestra e sfogarmi contro un manichino o roba simile.
Mi scontrai contro una pila di libri che mi cadde addosso, e dovevo aver fatto parecchio casino, perché metá biblioteca era venuta a soccorrermi, tra cui il doppiogiochista.
«Tutto bene Rossa?» mi chiese.
Era normalissimo, come se non stesse facendo nulla prima.
Aveva avuto il coraggio di sorridermi anche.
Mi sentii crescere una rabbia terrificante.
Divenni rossa, mi alzai di scatto li tirai un pugno fortissimo in faccia.
Tutti mi guardarono stupiti.
«Da questo momento, io ti considero morto» li intimai con voce cupa.
Mi girai, e mi incamminai normalmente verso ľ uscita.
Marshall, che era caduto a terra, con una scottatura in faccia a causa del mio cazzotto infuocato, si mise le mani fra I capelli e continuava a ripetersi quanto era stato idiota.Tornai a casa sorridente.
Finalmente avevo umiliato pubblicamente Dixon.
«Ciao Hele-chaan!» mi salutó Livy.
Ricambiai il saluto.
Cenammo assieme, non mangiavo cosí bene da tempo.
Eeeeh...il piatto della vendetta...cosí buono ^-^.
A un certo punto suonó il campanello.
Andai io ad aprire.
Indovinate chi era?Il doppiogiochista.
Aveva una faccia da cane bastonato.
Se credeva di farmi pena, si sbagliava di grosso.
Stavo per chiudergli la porta in faccia, quando lui la bloccó con il piede.
«Lasciami spiegar....» non li feci finire la frase che gridai :«RAGAZZI CHIAMATE LA POLIZIA Ć É UN PAZZO SULLA SOGLIA» tutti corsero da me.
Marshall scomparve.
«Tutto a posto Helen?» mi chiese preoccupata Zelda.
«Si certo» le sorrisi.
Tutti tornarono a tavola, peró, prima Kuro mi scrutó con il suo occhio dorato, come se mi stesse leggendo nelľ anima.
Rabbrividii.
Dopo quelľ occhiata mi passó la fame.
Chiesi permesso e mi incamminai verso la camera.
Kuro mi fissó mentre mi allontanavo e aggiunse con indifferenza:«Puoi anche piantarla di mentire».
Livy e Zelda si girarono verso di me con fare interrogativo.
Ma io mi difesi con un sorriso cosí sicuro, che non si preoccuparono.
«Di che parli ?» dissi ridendo.
Mi voltai e andai a dormire.
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Red Love
FantasyUna ragazza indipendente e combattiva, finalmente trova ľ unico ragazzo che riesce a tenerle testa