Il morso

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Marshall e gli altri erano a fare le prove della band in palestra.
Io ero fuori a prendere una boccata ď aria.
Guardai il cielo, stavano comparendo le prime stelle.
Notai che si vedeva il fiato dal freddo.
Sorrisi.
«Bella serata» disse una voce a me conosciuta.
Mi girai, era Merl.
«Cosa vuoi?» sibilai «Marshall non verrá con te».
Lui mi sorrise minacciosamente:«Se cercavo Marshall sarei andato da lui non trovi?» lo guardai stranita.
«Sai benissimo cosa voglio adesso» si avvicinó a me, io indietreggiai, mi ritrovai con le spalle al muro.
Merl mi carezzó una guancia con le sue mani gelide:«Il tuo profumo mi fa impazzire» io ero pietrificata, lui mi ipnotizzava con i suoi occhi di ghiaccio.
Tentai di strattonarlo, ma mi strinse al muro.
Il mio petto stava congelando, non riuscivo a stare in piedi lui mi tenne fra le sue braccia.
Era gelido.
Mi strattonai e tentai di scappare via, era troppo forte da affamato.
Inciampai e caddi a terra.
«Non aver paura di me piccola» sussurró.
Mi sollevó con forza e mi sbatté contro il muro.
«L-lasciami» tentai di dire, mi interruppe appoggiando il suo pallido e gelido dito sulle mie labbra.
«Ssshh..sará veloce Rossa» mi sussurró.slacciarmi la camicia per scoprire il collo, poi spostó delicatamente i miei capelli e avvicinó le sue labbra fredde al mio collo.
Io ero pietrificata e congelata.
Mi carezzó la pancia oramai scoperta e commentó:«Che pelle liscia che hai...» non risposi, avevo i movimenti limitati.
Semtii i suoi canini che stavano per addentare la mia carne.

Qualcuno spinse con forza Merl.
Mi girai ed esclamai:«MARSHALL!!» lui mi sorrise:«Non ti preoccupare ci sono io adesso!».
Merl era infuriato:«Cazzo!Piantala fratellino ho una fame che non ci vedo, e tu non la mordi neanche questa» Marshall rispose:«Io non sono come te, lasciala stare bastardo» Merl si mise a ridere,
mi afferró e mi strinse a se.
«Quindi fratellino caro, ho notato che ti piace la bambina. Se non ti dispiace, piace anche a me, quindi credo che me la porteró via» rise Merl.
«NO!!!NON LO FARAI!!» gridó Marshall.
Merl mi caricó su di lui, e si sollevó da terra, mi sorrise diabolicamente e sussurró:«Tieniti forte» io non reagivo, ero asfissiata dal freddo.
Inizió a volare in alto, Marshall ci seguiva.
La luna era piena e rossa.
A Merl li si illuminarono quegli occhi di ghiaccio, mi guardó, io ero in uno stato di confusione il freddo mi stava ammazzando.
Lui mi sorrise, mi toccó il collo e gridó:«FRATELLINO ADESSO GUARDA BENE!!».
Le sue labbra mi toccarono il collo.
Sentii due tenaglie di fuoco sul collo.
Merl mi aveva morso.
Iniziai a piangere dal dolore, rimaneva attaccato come delle tenaglie.
Mi sentivo svenire.
Le ultime cose che vidi furono gli occhi freddi di Merl che mi guardavano soddisfatto.
Poi il buio.

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