Capitolo 3

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- allora ti piace?- chiede Lucas.

- si è stupenda, ma non è troppo grande per viverci da solo?-

- beh... in effetti ho due compagni di stanza! Ariannaaaa, Aaron!! - urla per tutta la casa.

- che c'è?- chiede infastidito un tizio che sbuca dalle scale. Non è niente male: occhi neri e capelli tinti di blu.  Poi si sente un botto e si vede una ragazza che scivola dalle scale.

- sempre la solita imbranata eh?- dice Lucas.

- ma che vuoi te!- risponde a tono. - e chi è questa? una delle tue puttanelle?- continua indicandomi con disprezzo. Non avrei mai pensato che Lucas fosse un tipo del genere ma ormai sono tutti cosi gli uomini, non riescono ad apprezzare le donne per quel che sono.

- hey carina! non sono una puttana, cioè ti sembro che ho le tette scoperte? no, quindi non giudicarmi senza conoscermi - dico, sperando di averle fatto capire che di me certe cose non si devono dire.

- oh, scusa- si scusa imbarazzata.

- fa niente.-

- ma allora chi sei?- mi chiede il tizio.

- lei è la mia migliore amica, diciamo che ci siamo persi un po' d' occhio. Ma poi oggi l' ho incontrata in aereo e mi ha raccontato che doveva rimanere quui per qualche giorno. E allora perchè non farla venire da noi?-

- okay, comunque io sono Aaron,il suo migliore amico- si presenta il tizio.

- scommetto che te sei la fidanzata allora?- mi rivolgo ad Arianna

- ma, manco morta- rido per l' espressione fatta dalla ragazza.

- io sono Brooklyn, piacere-

- allora lei dormirà da me?- chiede speranziosa Arianna.

- vado a posare la mia roba. E quella la camera vero?- annuisce.

- io non ti ho dato il permesso- dice bloccandomi per il polso.

- non ho bisogno del tuo permesso Lucas, non sono più bambina!- esclamo.

- ti adoro ragazza! - afferma Arianna.

- lo so - sorrido.

Arianna abbiamo un carattere molto simile. Nessuna di noi si fa mettere i piedi in testa da un ragazzo, com'è giusto che sia!

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Chiacchieriamo un po' sulla vita e scopro che pure lei non ha avuto un passato molto facile: le sono morti i genitori quando era piccola, ha vissuto cinque anni all' orfanotrofio e a dieci anni è stata adottata dalla famiglia di Aaron. Si considerano come fratelli anche se  non lo sono di sangue. Infatti Aaron è molto protettivo nei suoi confronti. Decido di raccontarle la mia di storia, di aprirmi come lei ha fatto con me. La nostra storia è abbastanza simile, abbiamo perso persone molto importanti per noi.

- sono sicura che ora Olymia si trova in un posto migliore, proprio come i miei genitori. Magari ora stanno insieme e ci stanno osservando da lassù- indica il cielo.

Ormai siamo tutte e due in lacrime.

Tiro fuori una collana e dico - vedi questa? Me l' ha regalata Olypmia per la nostra amicizia, ne aveva una uguale anche lei. Diceva " queste ci terranno sempre unite, qualsiasi cosa accada il nostro spirito è manifestato su qeste collane e insieme si completano, creando una collegamento  anche dopo la morte". -

- che bella frase poetica-

- il giorno del funerale, fu il giorno peggiore della mia vita, peggiore di quando avessi scoperto che avessi il cancro, peggiore del dolore della chemio, peggiore di tutto, di qualsiasi dolore esistente sulla terra. Prima di sotterrare il corpo nel terreno, ho deciso di prendere la sua collana e fargliela tenere. Così che il suo spirito continuasse a manifestarsi  e a proteggermi.- raccontai mentre lei scoppiò a piangere di più.

- storia più triste di questa non l' ho sentita!- singhiozzò con me. Tutti i ricordi continuavano a sfiorarmi la mente e non sapevo più se ciò mi faceva sentire meglio o peggio.

Decidiamo di scendere dai ragazzi e proporgli di vedere un film allegro da farci pensare ad altro.

- hey ragazze, avete gli occhi tutti rossi. State bene? - chiede preoccupato Aaron.

- non preoccuparti fratellone, abbiamo soltanto parlato-

- grazie per esserle stato accanto in questi anni- sussurro ad Aaron, facendogli capire che avevamo parlato del passato.

- ma che fine ha fatto quello stupido del mio migliore amico?- chiedo a voce alta.

- è andato in discoteca- risponde Aaron. Arianna sbuffa infastidita - scommetto che tornerà con una di quelle sue amichette!- continua lei.

- Allora... guardiamo questo film!- esclamo entusiasta per alleggerire la tensione.

Grazie a OlympiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora