Capitolo 6

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NARRATORE'S POV

Panico.  Casino.  Disordine.

Le tre parole per descrivere la casa.
Maglie sparse, ragazzi che corrono, scendono le scale, salgono le scale, urlano, imprecano. Tutti cercano di sbrigarsi , senza capire che così peggiorano soltanto le cose.

Arianna tira tutte le magliette che trova nell'armadio. Borbottando ai rimproveri degli amici  "questo è un concerto! È il concerto di quei cinque ragazzi fighi! Devo vestirmi decentemente!"

Lucas stessa cosa soltanto usando la scusa di tutte quelle ragazze carine che ci possono essere ad un concerto di band con cui lui potrebbe flirtare. Non ragionando sul fatto che ad un concerto tutte le fan sono adolescenti dai 12 ai 16 anni. E che tutte queste ragazze non andranno a vedere un tipo come lui, quando davanti ai loro occhi hanno i loro idoli!

Aaron urla disperato ai ragazzi di sbrigarsi, che faranno tardi al M&G, che la loro "missione" rischierebbe di non essere finita e che i loro "capi-missione" se la prenderanno con loro e che non gli daranno più nessuna impresa.

Brooklyn, invece, la più calma. Che dopo essersi cambiata con jeans neri e  felpa grigia, si mette seduta con i suoi adorati popcorn ad andare avanti e indietro, dalla camera di Luca a quella di Arianna insieme ad Aaron e vedere come gli altri due ragazzi reagiscano ai continui rimproveri del ragazzo. Ovviamente tutti popcorn sono ancora nel contenitore di carta per le troppe risate provocate dalle reazioni dei ragazzi.

Lucas si è messo a urlare contro Aaron dicendogli che non era il momento, che non deve rompere i coglioni e di lasciarlo stare. Aaron se andó a testa china, sperando che Arianna non reagisse nello stesso modo.

Arianna, sembrava stare in un modo tutto suo, farfugliava qualcosa di incomprensibile... facendo credere a Aaron che fosse la lingua della moda. Così visto che nella lingua normale, lei non lo ascoltava e continuava a lanciargli addosso i vestiti che lei considerava orribili, Aaron si mise a parlare una sua lingua, sicuro che si trattasse della lingua della moda.

BROOKLYN'S POV

Dopo essermi fatta migliaia di risate decido di fermare tutta questa confusione, creatosi dopo l' -oh merda- di noi ragazzi.

-STOOOOPPP- urlo, tanto forte da farmi venire il mal di gola.

Silenzio.

- LUCAS, ARIANNA, SCENDETE SUBITO QUI!- continuo.

Si sentono soltanto gli scricchiolii delle scale, segno che i due stanno scendendo.

- si, Brook?- chiede timidamente Ari.

- Ari, tu scegli una maglietta e dei pantaloni qualsiasi, ti pare che quei 5 idioti si accorgano di te tra tutte quelle fan che si ritrovano?
Mentre per te Lucas, vale la stessa cosa. Fila in camera tua a sceglierti una maglia e dei pantaloni, sei peggio di una donna. E ti assicuro che ce ne vuole per superare una donna nel vestirsi.-

I due si dirigono senza fiatare in camera propria a fare quello che gli ho ordinato. Adoro prendere in mano la situazione. E devo ammettere che mi viene piuttosto bene!

- avete finito voi due lassù?- chiedo gridando.

Li vedo scendere con delle magliette normali. Ma che ci voleva così tanto? No.

- avviamoci verso il Greek Theatre- affermo.

Saliamo in macchina. La musica rimbomba e tutti stiamo zitti, immersi nel mondo della musica.

Grazie a OlympiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora