Capitolo 24

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Dedico il capitolo a: lacrime_di_diamante (per te💗)

BROOKLYN'S POV

Sono passati tre giorni da quando sono tornata qui a Roma. Questa è stata una settimana veramente di merda, anche se lo sarebbe comunque stata a prescindere, come ogni anno infondo. Ma oggi è il giorno peggiore, oggi è il giorno in cui quattro anni fa ho visto Olympia morire davanti ai miei occhi. Mi sarò sicuramente comportata da schifo con i miei amici quando stavo ancora da Lucas, ma ero immersa nei miei pensieri tanto da non riuscire a ricordare molto di quello che ho fatto in questi ultimi quattro giorni.

Il diario di Olympia, quello sì che mi ha sorpreso. Io cosa avrei fatto al posto suo? Glielo avrei detto o no? Il suo ragionamento aveva uno scopo preciso, ma nonostante non me l'abbia detto io ho sofferto comunque tanto.

L'infermiera entra nella mia stanza e mi comunica che Olympia mi voleva vedere. Era da un po' di giorni che non la vedevo, sua madre non me lo permetteva e io non sapevo perché Olympia glielo lasciasse fare. Non riuscivo a trovare una soluzione sensata, non avevamo litigato e non credo di aver fatto qualcosa che l'abbia potuta offendere. Ogni singolo istante cercavo di capire il motivo per cui Olympia non mi volesse vedere e mi sentivo male perché qualcosa dovrò pur aver fatto. In questi ultimi tre o quattro mesi ha avuto molti sbalzi d'umore, mal di testa, febbre, nausee e vomiti, ma quando le chiedevo se c'era qualcosa che non andava lei mi rispondeva sempre con un "sto bene è solo questo cancro di merda", ma non ho mai pensato fosse una cosa grave, perché capita spesso anche a me.
Quando l'infermiera pronuncia quelle parole sono contenta di vederla, ma allo stesso tempo ho paura del motivo di tutta questa distanza. Arrivata nella sua stanza, la vedo sdraiata sul letto tutta ansimante e mi si stringe il cuore a vederla in quello stato. Cosa sta succedendo? Mi avvicino a lei e le stringo forte la mano.

- Sto morendo Brook.- cerca di sforzare un sorriso, ma non ci riesce. Ora era tutto chiaro. Non voleva vedermi per non far sì che mi accorgessi di quanto stia soffrendo. Ma era tutto così difficile e poco realistico. Fino a qualche settimana fa stavamo sdraiate sul prato ad osservare il cielo e ora la vedo sdraiata su un letto, quasi senza vita. I suoi occhi sono marchiati da delle profonde occhiaie, la sua pelle era più rovinata del solito a causa dei farmaci, i suoi occhi trasmettevano dolore e sofferenza, mentre i suoi movimenti erano lenti e faceva tantissima fatica a parlare.

- Ma che stai dicendo Olympia? Se questo è uno scherzo, ti avverto che non è divertente.- rido isterica.

- Non è uno scherzo.-

- Non può essere vero Olympia, tu non stai morendo. Questo è un fottuto sogno!- esclamo cercando di negare l'evidenza. È veramente mal ridotta e a quella vista e a quelle parole le lacrime iniziano a rigare il mio volto.

- Io non lo permetterò, non permetterò che questa malattia ti porti via da me! Io non lo permetterò!- urlo.

- Ci dev'essere una soluzione. Ci dev'essere per forza! Tu non puoi lasciarmi, tu non devi lasciarmi. Io sono niente senza di te Olympia. Ti prego non lasciarmi, io ho bisogno di te al mio fianco. Ho bisogno di vedere i tuoi sorrisi, le tue risate, vivere i nostri momenti... Tu non puoi lasciarmi proprio ora!- la prego continuando a stringerle le mani, mentre le lacrime scorrono ininterrottamente bagnandomi tutta la maglietta che Olympia cerca inutilmente di asciugarle con la sua mano.

- Brook, io starò bene. E in un futuro ci ritroveremo insieme, ma tu devi promettermi di fare in modo che questo futuro sia lontano, molto lontano.- dice con fatica.

- Ma io non posso vivere senza di te...-

- Brook ti prego, promettimelo.- afferma sicura sempre con più fatica.

Grazie a OlympiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora