Grazie a Olympia

Capitolo 29

Siamo finalmente arrivati in piscina e speravo che il tragitto fosse stato più lungo. Ma tanto non posso più rimandare: ora o mai più. Vado nello spogliatoio femminile per mettermi il costume. Questa volta a differenza del mare mi sono messa qualcosa di più adatto ad una nuotata, cioè un costume intero.

- Ross, ti prego, ricordami il motivo del perchè lo sto facendo.- affermo terrorizzata dalla vista dell'acqua della piscina dinanzi a me. Ah e tengo a ricordare il fatto che la piscina è tutta per noi, ovviamente, perchè se no non andava bene al signorino qui accanto. Non vi sorprenderei se vi dicessi che quando gli ho chiesto il motivo di questa cosa, mi abbia risposto con la sua solita frase, ormai diventata celebre: "io sono Ross Lynch". Sarei una delle persone più ricche al mondo se mi dessero un euro per tutte le volte che mi ha risposto così, ma anzi anche con un centesimo riuscirei a raggiungere le alte somme della classifica dei top 10 degli uomini/donne più ricchi del mondo.

- Perchè vuoi vedere il sottoscritto in costume.- ribatte, alzando le sopracciglia. Oh Dio, che qualcuno mi aiuti. Continuo a fissarlo seria, facendogli capire che non c'è niente di divertente nella sua battuta. - Perchè devi superare la tua paura- risponde sbuffando.

- Prima di tutto, iniziamo qui che di sicuro tocchi così non rischiamo che tu affoga un'altra volta okay? - gli rispondo annuendo con la testa. Inizia a spiegarmi, le diverse tecniche e un bel po' di cose di cui non capisco, ma continuo ad ascoltarlo lo stesso.

- Quindi hai capito?- mi chiede.

- Cosa dovrei aver capito?- gli domando ingenuamente, fingendo di non aver ascoltato tutte le cose pallose cose che ha detto.

- Brooklyn se tu vuoi veramente imparare a nuotare ti conviene ascoltarmi e smetterla di sbavare al mio fisico, non che mi dispiaccia ovvio, ma io sto prendendo il mio incarico piuttosto seriamente - afferma serio, mentre gli scoppio a ridere in faccia.

- Ancora con sto fisico, lo vuoi capire o no che non mi interessa? -

- Brava, continua a mentire a te stessa- mi interrompe.

- E comunque ti stavo ascoltando-finisco la mia frase dal punto in cui ero stata interrotta, ignorando l'ultimo commento di Ross.

- Dimostramelo -

Poggio le mie mani sulla piscina e inizio a sbattere forte le gambe. Mi sento così ridicola, aiuto.

- Sei sicuro che devo fare questa cosa, Ross?-  chiedo cercando di far sovrastare la mia voce sul rumore dell'acqua che sbatte.

- Sicuro- mi risponde.

- No. Io non lo faccio più sembro così ridicola. Anzi sono ridicola. - mi lamento smettendo l'esercizio.

- Brooklyn lo devi fare. - ribatte.

- No, non lo faccio!- 

- Vuoi imparare a nuotare?- mi chiede.

- Ovvio- rispondo senza esitare.

- E allora continua a fare l'esercizio.-

- Ma non c'è un altro modo...- provo a convincerlo.

- Se fosse per te passeresti direttamente al saper nuotare. Ma magari fosse così -

- Mi spaventi così. Come fai a sapere tanto di me?- domando ironica.

- Sai, non ci vuole molto.- fa una piccola pausa e riprende:- Ora continua a fare l'esercizio,però.-

- Oh che palle - esclamo prima di ricominciare l'esercizio.

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Avrò fatto si e no quattro esercizi, in cui due mi sentivo talmente ridicola che al solo pensiero mi sarei presa in giro da sola. Gli altri due, invece, non capivo se realmente mi stessero istruendo a nuotare o se Ross si inventava quegli esercizi sul momento tanto per prendermi in giro. Ciò nonostante io ho continuato a fare gli esercizi come mi era stato chiesto, ma inutile dirvi che non sono una di quelle persone che imparano in fretta. Proprio per questo credo che Ross stia pensando ad un suicidio. Avreste dovuto vederlo mentre perdeva la pazienza e si infilava le mani nei capelli come segno di disperazione. E si lo ammetto a volte lo facevo a posta, ma chi non se ne sarebbe approfittato? Certe cose accadono poche volte nella vita.