Capitolo 8

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Salgo i tre gradini che mi conducono all'entrata della scuola di danza Joffrey Ballet School.

È un sogno.

Questa è una delle poche cose che mi rendono felice qui a New York.

Entro e percorro il lungo corridoio costeggiato da tantissime porte.

Alla fine del corridoio trovo la mia aula.

Busso ed entro.

Trovo dei ragazzi che fanno alcuni esercizi di stretching pre-lezione.

Mi direggo in fretta nello spogliatoio e indosso i collant, il body e le mezze punte.

Raccolgo i capelli in uno chignon stretto e lo copro con il coprichignon.

Prendo una bottiglietta d'acqua ed esco dallo spogliatoio.

-Buongiorno ragazzi!- saluta l'insegnante

-Iniziamo con un po' di esercizi di riscaldamento. Dai tutti qui che iniziamo- ci incita

Sono elettrizzata. Non vedo l'ora di iniziare.

Fa partire la musica dallo stereo e subito inizia con il riscaldamento dei muscoli delle gambe.

Poi ci fa eseguire i pliè e i port de bras alla sbarra.

-Okay ragazzi, oggi non voglio andare oltre. Le punte le useremo la prossima volta-

Uffa

-Oggi voglio conoscervi meglio.-

No ti prego l'improvvisazione no. Ti prego.

-Voglio che vi mettiate a nudo ed esprimere i vostri sentimenti. Voglio che tutte le preoccupazioni, tutti i pensieri ora siano messi da parte per lasciare spazio alla spensieratezza! Non voglio un balletto costruito. Fate quello che vi sentite di fare, anche stare fermi! Ma siate voi stessi.- dice

-Seguite la musica e lasciatevi trasportare- aggiunge

Tutti sono in silenzio, presi dalle parole dell'insegnante che non ha perso tempo e ha fatto partire la musica...

-Tutto bene?- chiede l'insegnante

-Oh... si... sto bene.- dico asciugandomi le lacrime.

Faccio un respiro profondo e raggiungo il centro dell'aula, dove gli altri ragazzi stanno ballando.Inizio a muovermi e mi lascio trasportare dalla musica.

Sono senza fiato. Ho ballato senza fermarmi. Sono riuscita a chiudere gli occhi e farmi trasportare dalla musica. Sono stremata ma molto felice. Sono riuscita a sentirmi finalmente in pace con me stessa dopo molto tempo.

Raccolgo la mia roba ed esco.

Non mi va di disturbare mia madre per un passaggio  a casa, quindi ne approfitto per farmi una passeggiata.

Sono le 6 p.m

Ho ballato per più di tre ore, ma mi sento molto bene.Decido di passare da Starbucks. Ci sono andata qualche giorno fa con Emma e Niall. Emma ci ha praticamente obbligati.

A me personalmente non piace il caffè, ma li lo fanno buonissimo.

Raggiungo il locale e subito noto la fila enorme.
Sbuffo e mi metto in coda.

Dopo mezz'ora di fila, arriva il mio turno.

Prendo un doppio espresso e mi incammino verso casa.
Subito dopo mi arriva un messaggio da Maya.

*Ohi, stasera c'è una festa di una mia amica che compie gli anni, vuoi venire con me? :)*

Non mi va proprio una festa oggi. Sono stanchissima. Quindi rispondo:

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