Capitolo 21

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"Lei è un angelo che cammina in un giardino di demoni, uno spirito che è scivolato in un mondo malvagio, un'anima bellissima catturata nella disperazione. È la sua anima che mi ha insegnato a guardare oltre la superficie"
-Poison

Mi sveglio sperando che quello che è successo ieri non sia solo frutto della mia immaginazione.

Prendo l'iPhone e spengo la sveglia fastidiosa che continuava a suonare. Guardo la foto della schermata di blocco e sorrido. Ci siamo io e Daniel, felici come non mai, con la luce calda e rossiccia del tramonto che riscalda i nostri volti.
Lui mi da un tenero bacio sulla guancia, mentre io socchiudo gli occhi e arriccio il naso in "modo tenero" come dice Daniel.
Sembriamo la classica coppietta Tumbrl, da fare invidia al mondo.

Guardo ancora per qualche minuto la foto con un gigantesco sorriso sulle labbra e poi decido di alzarmi per prepararmi a questa noiosissima giornata di scuola.

Vado di sotto, in cucina, prendo una tazza di acqua e la metto a scaldare nel microonde. Nel frattempo salgo su, in camera di Emma per svegliarla o meglio dire urlare e saltarle addosso come una scimmia, guadagnandomi da lei un urlo infastidito e un'occhiata omicida.

Non contenta entro in camera di Niall per fargli la stessa identica cosa, ma purtroppo finii sotto di lui piegata in due dal ridere per il solletico alla pancia.

-Puoi fregare tutti ma non me- dice continuando a farmi il solletico

-Ahahahahahh aiutooo ahahahahah smettil ahahah smettilaa- cerco di urlare

-Chiedimi scusa!-

-Mai! Ahahahaah- dico ridendo così forte da perdere l'aria fino a morire

Poi interviene mia madre dicendo di aver cresciuto delle scimmie al posto di persone normali, facendoci ridere ancora.

Ecco. Questa è casa mia.
Sono rare le volte ma quando succede è la fine.

Dopo esser riuscita a liberarmi dalle grinfie di mio fratello, riesco a raggiungere la cucina e bere velocemente il tè che avevo preparato, dato l'enorme ritardo.

Corro in camera mia e indosso un jeans e una maglia presi a caso dall'armadio e vado in bagno. Per una mattina la doccia può aspettare, i capelli non sono messi male quindi va più che bene. Lavo i denti e la faccia e applico un leggero strato di mascara.

Afferro il telefono e lo zaino ed esco di casa. Ad aspettarmi fuori c'è Daniel appoggiato alla suo Suv nero.

Mi avvicino e gli lascio un piccolo bacio a fior di labbra.

-Buongiorno piccola- mi lascia un altro tenero bacio

-'Giorno- gli sorrido

-Dai sali in macchina, non vorrai fare tardi, soprattutto quando il giorno prima sei mancata- ammicca

-Smettila- gli dó un pugno scherzoso sul braccio

-La ragazzina tutta perfettina di un tempo dov'è andata a finire?- fa finta di cercare qualcosa sotto i sedili della macchina

-È sparita quando un certo ragazzo dall'aria da duro ma dal cuore come una caramella mi ha portato sulla cattiva strada- dico scherzando

-Ahi non dirlo in giro, rovinerebbe la mia reputazione da duro-

Continuiamo a scherzare durante tutto il tragitto per andare a scuola.

Arrivati, scendiamo e ci dirigiamo verso il cancello dove il nostro solito gruppetto è lì a fare due chiacchiere prima dell'inizio delle lezioni.

-Guarda guarda chi si rivede!-  dice una voce alla mia destra

-Cam!- esclamo quando lo vedo

-Quanto mi sei mancato- lo abbraccio forte.
È stato dai suoi nonni in California per quasi tutte le vacanze natalizie e rivederlo dopo tanto tempo è stupendo. Si tratta sempre del mio migliore amico.

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