Capitolo 12

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Dentro di noi c'è una piccola scintilla, e tutto sta nell'innescarla o no. Poi la fiamma va fatta crescere, bisogna curarla.

Il grande giorno è arrivato. Finalmente dopo 3 lunghi mesi potrò tornare nella mia amata Italia.

Mi sono svegliata prestissimo, anzi non ho chiuso occhio tutta la notte.
La valigia è pronta e al suo posto, i biglietti per l'aereo, il passaporto e tutti gli altri documenti sulla scrivania affianco ai vestiti che ho scelto per il viaggio, ovvero un leggins nero e una maglia bianca a strisce orizzontali nere da abbinare alle All star rosse.

Prendo la roba e vado in bagno. Entro nella doccia e lascio che l'acqua calda allevi le tensioni. Massaggio i capelli con lo shampoo alla vaniglia e mi lascio trasportare da quella fragranza ricca di ricordi.

Mi asciugo i capelli e metto i vestiti scelti. Mi trucco poco e niente giusto un filo di mascara e un po' di blush rosato.

Esco dal bagno e noto che la mia valigia è stata già portata giù in macchina. Prendo le ultime cose e scendo in cucina.

Mi preparo la solita tazza di latte e nesquik e le immancabili gocciole.

Mia madre mi raggiunge in cucina e inizia con le solite raccomandazioni.
Non bere alcolici, in stanza con sole donne, niente feste almeno che non ci siano professori ecc..

E io come al solito rispondo ok, si, va bene, okay, si appena arrivo ti chiamo, si mamma, anche io...

Saluto tutti e raggiungo mio padre in macchina.

Il viaggio da casa all'aeroporto passa molto lentamente.
Mando dei messaggi a Maya che mi informa di essere già li.

Arriviamo all'aeroporto, passo il ceck in e saluto mio padre con un abbraccio.

-Mi raccomando piccola fa la brava- mi dice ricambiando l'abbraccio

Afferro la valigia e raggiungo la mia classe.

Noto subito Maya che lascia andare la sua valigia e mi corre incontro.
Ci abbracciamo e saltiamo sul posto come due bambine.

-Manca poco!- esclama

-Sii- rispondo battendo le mani eccitata

-Dai raggiungiamo la nostra classe. L'aereo è tra 10 minuti- dice

Raggiungiamo la nostra classe e subito dopo ci invitano a salire sull'aereo dove i professori ci avrebbero assegnato i posti.

Saliti sull'aereo veniamo subito richiamati dalla voce del prof di biologia.

Alexia White, Morgana Evans, Daniel Sharman numeri 22 - 23 - 24.

Cooooosaa? È uno scherzo vero? Ditemi che è uno scherzo.

Raggiungo immediatamente il professore facendo lo slalom tra i passeggeri.

-Qualcosa non va signorina Evans?- chiede il professore

-Certo che non va! Posso chiederle di cambiare il mio posto? Qualunque posto ma non quello!-

-Mi dispiace ma i posti sono quelli che ti piaccia o no. Non si fanno eccezioni- dice

Mi volto e torno al mio posto. La parola infuriata non è abbastanza per descrivere il mio attuale umore. È un mix tra irritazione, rabbia e sconforto. Irritata dal tono del professore, arrabbiata per i posti assegnati e delusa per la vacanza iniziata nel peggior dei modi.

Ma ci rendiamo conto? 11 ore di viaggio affianco alle persone che detesto.

Raggiungo il mio posto e mi accomodo nel sedile di mezzo. Lo sguardo sconcertato di Alexia mi fa venir voglia di prenderla a schiaffi.

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