XXIV

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Harry si svegliò verso le 11:30, parecchio tardi, con la fronte che scottava è un forte mal di testa.
Dovevano uscire con Niall e gli Ziam più tardi, ma il minore si sentiva davvero male.
Il riccio emise dei versi simili a mugolii per attirare l'attenzione del liscio, che subito gli rivolse uno sguardo stranito.

Louis: (poggia la tazza di cocopops sul comodino e si volta verso Harry) "Ehh, dimmi piccolo"

Harry: (si toglie il cuscino da sotto la testa e lo spiaccica sulla faccia, è disperato) "Mi fa malissimo la testa, come se girasse Lou!"

Louis: (toglie il cuscino dalla faccia di Harry e lo poggia al suo fianco, sospira e poggia una mano sulla
fronte del riccio) "Cazzo ma tu scotti da morire!"

Harry: (rotea gli occhi e tira uno schiaffetto a Louis) "E non urlare!"

Louis: (ridacchia e si stringe nelle spalle) "Okay, Okay!"

Harry: (fa il broncio e si nasconde sotto le coperte, sospira) "Anziché tranzollare con la tazza dei cereali, mi dai qualcosa.."

Louis: (sbuffa e da un bacio sulla fronte ad Harry) "Sh, adesso ti do qualcosa"

Harry mormorò un grazie e Louis si ricordò che Anne è Des avevano quasi svaligiato la dispensa. Che poveracci.
Sperando che fosse rimasto qualcosa da mangiare il liscio scese le scale e si diresse in cucina, aprendo il frigo e trovandoci alcune uova.
Le uova a colazione andavano bene.
Tra i due il miglior cuoco era Louis, vista la goffaggine di Harry.
Louis si mise al lavoro e qualche minuto e qualche imprecazione dopo le uova erano cotte al punto giusto, salate e fumanti in un piatto.
Louis avrebbe voluto ballare dalla felicità, quelle uova erano stupende.
Attento a non far cadere niente salì lentamente le scale, fino a raggiungere la stanza del riccio.
Lo trovò con la schiena appoggiata alla tastiera del letto con i raggi del sole infiltrati dei capelli.
Era qualcosa di stupendo, non c'era altra parola per descriverlo.
Decise di prendere furtivamente il telefono e di scattargli una foto.

Louis: (sorride, intenerito porge il piatto di uova ad Harry) "Tieni bimbo."

Harry: (arrossisce e prende il piatto) "Uhm grazie Lou, tu non mangi? I-io non ho fame, grazie."

Louis: (rotea gli occhi, sbuffando) "Mangia quelle uova Haz, (sorride) io ho già mangiato."

Harry: (annuisce e poggia il piatto suo comodino) "Sul serio, non ho fame."

Louis: (sospira, preoccupato) "Harry è da ieri che non tocchi cibo. Ieri a cena mi hai detto che non avevi fame, lo stesso a pranzo, e uguale a colazione. È come se non mangi da due giorni."

Harry: (gioca con le sue dita, socchiude gli occhi) "Lou..(si mette a sedere)
Non ho fame."

Louis: (chiude gli occhi e li riapre subito dopo) "Harry. (sbuffa) Non puoi continuare così, a pranzo mangerai che tu lo voglia o no."

Harry: (preme le labbra in una linea) "Bene."

Louis: (prende la mano di Harry) "Scendiamo?"

Harry: (annuisce) "Okay"

I due scesero le scale e si accomodarono sul divano.
Harry cerca di occupare meno spazio possibile.
Si avvolge in una coperta di pile sospirando e stringendosi in essa.
Vorrei scomparire.
Prendo così tanto spazio in questo piccolo divano..Louis sarà schiacciato.
Pensa il riccio, mortificato.
Louis si accorse dell'aria assorta del minore e si incuriosisce.

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