"Is this how it is
After just one kiss?
Did you really think
That I invented this?Was it you or me?
All the mess we made
Did we crash too hard?
That's the risk we take"Mika
Questo bacio non é come quello precedente. C'é più passione e più consapevolezza. Federico mette le mani sulle mie guance facendo separare le nostre labbra solo per un secondo prima di ricongiungerle. Sento il cuore che minaccia di esplodere. Ci allontaniamo per riprendere fiato e Fede appoggia la sua fronte contro la mia. -Cos'é tutto questo Mik?- chiede guardandomi negli occhi. -I don't know- sussurro. -Non mi sono mai sentito così..- dice. Mi viene spontaneo pensare ad Andreas, mi sono mai sentito così con lui? So la risposta e mi fa male pensare che in otto anni non ho mai provato niente di simile. Sospiro. Federico si allontana e mi guarda a metà tra confuso e stupito. -Pensavi a lui...vero?- la sua voce é poco più di un sussurro. -Otto anni sono troppi..- dico triste. Lui mi guarda e annuisce. Cerca di uscire dalla porta ma lo prendo per un braccio. -Fede?- si gira e noto che sta per piangere. -Mika io non voglio soffrire- dice e una lacrima gli riga il viso. -Fede guardami- dico convinto. Fissa i suoi occhi sui miei. -Io...non mi sono mai sentito così. Né con Andy né con nessuno. Ho bisogno di te.- dico serio. Il suo sguardo si addolcisce. -Ho paura Mik- lo dice ma si vede anche dai suoi occhi.
-Lo so..- sussurro. -Anche io- lo abbraccio.Torno a casa sorridendo come un idiota senza riuscire a smettere. Prendo il telefono e c'é un messaggio
Da Andy:
Parto tra due giorni per Milano.A Andy:
OkNon so cosa fare. Come dico a Federico di Andy? Non posso chiudere con Andreas, non sono pronto. Otto anni sono decisamente troppi. L'unica cosa di cui sono sicuro e che non amo Andy ma non voglio che soffra a causa mia. Mi butto sul letto e cerco di riordinare il casino che ho in testa.
Fedez
Non posso credere che sia successo veramente. Ho stampato in faccia un sorriso che va da un orecchio all'altro. Il cellulare inizia a squillare.
-Pronto?-
-Fede..-
-Giulia..-
Il sorriso scompare all'istante.
-Emh possiamo vederci?- chiede nervosa. Ci penso qualche secondo. -Non so se é una buona idea- sussurro. Ci sono minuti interminabili di silenzio.
-Dobbiamo parlare- insiste. -Okay, va bene. Domani alle 10 nel bar sotto casa mia.- chiudo la chiamata senza aspettare la sua risposta. Mi passo una mano tra i capelli e mi butto sul divano. E se vuole tornare? Cosa le dico?Sono le 10.13 e di Giulia non c'é neanche l'ombra. Me ne sto per andare quando la vedo entrare nel piccolo locale. -Ciao- dice. Le faccio un cenno di saluto. Si siede davanti a me. -Vuoi veramente che finisca così?- sussurra. Cerco di rispondere ma mi interrompe. -Aspetta prima di rispondere. Io ti amo Fede. Non possiamo fare finta che le ultime due settimane non ci siano state. Me ne sono andata perché hai sempre la testa fra le nuvole pensando a chi sa cosa. Per te non esisto più. Non capisco cosa sia cambiato.- dice lei seria. Accenno un sorriso all'ultima frase. Lei fa finta di non notarlo. -Riproviamoci, okay?- sussurra guardandomi. Ma i suoi occhi sono troppo diversi da quelli di Michael e incrociarli non mi fa nessun effetto. -É finita Giulia. Mi dispiace ma tu te ne sei andata e io ora non me la sento..- dico convinto. Lei mi fissa impassibile. -Pensaci almeno, fallo per noi, per me e per te..- dice prima di alzarsi e scomparire attraverso la porta del bar. Sento il cuore più leggero e prendo il cellulare dalla tasca.
Mika
Sento il cellulare squillare. Guardo il numero e il mio cuore inizia a battere più velocemente. -F-fede?-
-Mik, ho bisogno di vederti ora. Devo parlarti.- sembra agitato.
-O-okay- balbetto. Lo sento sospirare. -Ti vengo a prendere io tra dieci minuti- riattacca.
Mi preparo velocemente e cerco di sistemare i miei capelli fallendo miseramente. Esco di casa e vedo Fedez appoggiato alla sua macchina. Fissa un punto indefinito e forse non si é neanche accorto della mia presenza. Sento un nodo allo stomaco. -Hello Fede- dico e gli poggio una mano sulla spalla per attirare la sua attenzione. Lui fa un salto per lo spavento. -Mi hai fatto venire un infarto stronzo di merda!- urla ma sta sorridendo. Saliamo in macchina e non faccio neanche in tempo a chiedergli perché mi voleva vedere che si siede su di me e mi bacia. Sento le sue labbra carnose sulle mie e non credo di essere mai stato più felice in vita mia. Ci stacchiamo per riprendere fiato entrambi con un sorriso idiota. -Avevo paura che ti fossi pentito- confesso. Lui mi guarda sorpreso poi ricongiungere le sue labbra con le mie. -Ma scherzi? Non sono mai stato così felice- dice allegro prima di tornare al posto del guidatore. -Neanche io- sorrido e ci guardiamo per qualche secondo. Devo dirgli di Andy. Devo dirgli che sta venendo in Italia. Ma non voglio e non posso rovinare tutto.Fedez
-neanche io- sorride ma un secondo dopo si fa pensieroso.
-Tutto okay?- sussurro. -Yes, si. Certo- si affretta a dire. Decido di lasciar perdere per il momento voglio solo stare con lui.
-Facciamo finta che va tutto bene, okay? Lasciamo perdere i problemi per oggi, ti va?- chiedo sorridendo. I suoi occhi si illuminano. -Yes, please- dice sorridendo.Ci sediamo in un bar nella periferia di Milano. Dopo un paio di birre Mika é completamente ubriaco. -Ti piace fare ubriacare me- dice e scoppia a ridere. -Dovrai subirne le conseguenze- si avvicina e mi prende in braccio portandomi fuori dal locale. -Mik lasciami! Cadremo tutti e due in terra!- urlo ma non riesco a smettere di ridere. É incredibile come riesce a farmi stare bene questo ragazzo.
Guido velocemente fino a casa mia. Lo aiuto a salire le scale e mentre apro la porta appoggia la testa sulla mia spalla solleticandomi con i morbidi ricci castani il collo tatuato. Sorrido. Entriamo nell'appartamento e lo faccio stendere sul divano. Mi afferra per un braccio e mi fa cadere su di lui. -Ma che fai?- ridacchio. Mi stringe al suo petto. -Mik- dico sottovoce. -Mmh- dice senza aprire gli occhi. -A me questo sembra amore- dico. Apre gli occhi e mi guarda. -Anche a me- sussurra prima di chiudere gli occhi e addormentarsi.