11. Porcelain

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"It's hard to breathe
my knees are weak
It's cold bath
and I can't feel my feet
Porcelain
it's the state that I'm in
Hold me carefully
just one breath could shatter me"

Fedez
É da ore che sto aspettando in questa stanza. Gli occhi mi bruciano per le troppe lacrime versate. Mi soffermo sulle pareti bianche che mi circondano. Mi alzo dalla sedia barcollando e vado verso la macchinetta per prendere un caffé. Credo di averne bevuti almeno cinque. Torno a sedermi e bevo piano la bevanda bollente. I medici non mi hanno fatto sapere nulla. Sento quel dolore al petto che non mi ha mai abbandonato e i miei occhi si riempono di lacrime. Ti prego fa che stia bene, ti prego. Forse dovrei avvisare la famiglia o qualcun'altro. Prendo il cellulare che segna le quattro di notte.

Corro velocemente fuori dall'appartamento per seguirlo. Arrivo sul marciapiede e mi fermo di colpo quando vedo una macchina arrivare. -MIKA!- urlo. Si accorge troppo tardi del pericolo e viene travolto. Cade sull'asfalto. Resto immobile mentre la macchina sfreccia via.
Ci metto un secondo per assimilare quello che é successo. Corro verso di lui mentre chiamo l'ambulanza. Mi inginocchio accanto al suo corpo immobile.
Inizio a singhiozzare. -Ti prego Mik non mi lasciare- sussurro. Apre leggermente gli occhi e accenna un sorriso. -Mi dispiace é solo colpa mia- sento la mia voce risuonare come un grido disperato. -I love you- dice prima di richiudere gli occhi.

L'arrivo di un uomo con un camice bianco mi risveglia dai miei pensieri. Mi alzo di scatto dalla sedia. -La prego mi dica che sta bene- sussurro con le lacrime agli occhi. -É in coma, mi dispiace ragazzo.-
Cado in ginocchio. -Stai bene?- chiede il medico preoccupato.
Ricomincio a singhiozzare. -Ci sono buone probabilità che si svegli- sussurra per incoraggiarmi. -Presto lo potrai vedere, okay?- chiede. Annuisco piano e fisso il vuoto. Non mi sono mai sentito così male in vita mia. Mi lascia da solo.

Quando vedo il sole sorgere mi dicono che posso entrare a vederlo. La luce dell'alba illumina la stanza. Vedo il suo corpo steso sul letto e mi avvicino. Gli prendo una mano e la stringo leggermente.
-Perdonami- sussurro.

Mi guardo allo specchio e mi faccio quasi paura. Ho un aspetto orribile. Il viso pallido e delle profonde occhiaie. Mi lavo il viso con l'acqua gelata. Ho chiamato i genitori e i fratelli di Mika e hanno preso il primo volo per l'Italia. Sono passati due giorni e non é cambiato nulla. Il dolore mi sta divorando e non riesco a reagire. Non so cosa fare. Posso solo pregare e anche se non ho mai creduto in Dio é l'unica cosa che posso fare. Esco di casa per andare agli studi di Xfactor e lavorare un po' con i ragazzi.
Quando arrivo mi fissano come se fossi un fantasma. Non posso biasimarli sembro decisamente un fantasma. -Ciao- dico. -Fede non sei obbligato a venire se stai male. Lo capiamo. Ce la facciamo anche da soli.- dice Alex guardando gli altri che annuiscono. -Lo show é stato sospeso ma dobbiamo continuare a lavorare.- dico convinto. -Lo sappiamo ma...- interrompo Elisa che cerca di parlare. -Sono certo che Mika non sarebbe felice di vederci così. Svogliati e tristi. Dobbiamo essere forti anche per lui.- dico con le lacrime agli occhi. Tutti si avvicinano e mi abbracciano.
Appena ho finito di ascoltare i brani dei ragazzi salgo in macchina e vado in ospedale.
Ci trovo la famiglia Penniman al completo. -S-Salve..- dico arrivato in sala d'attesa. Non credo che conoscano l'italiano quindi decido di stare zitto. L'orario di visita si conclude prima che io riesca ad entrare nella stanza per vedere Mika. Torno a casa più depresso di quando sono uscito.
L'appartamento mi sembra così vuoto senza di lui. Nessuna risata infantile, nessuna giacca strana buttata sul divano. Vado in balcone e mi accendo una sigaretta. Nessuna predica sul fumo detta in un italiano discutibile. Mi manchi da morire Mik...

Lo vedo da lontano e mi sorride dolcemente. Riconosco subito la sua figura alta e snella. Mi avvicino piano quasi per paura che possa svanire se faccio una mossa improvvisa. Sto sorridendo anche io senza neanche farlo a posta. Sono semplicemente felice di vederlo. Mi butto tra le sue braccia lasciandomi cullare da quel abbraccio. Sorrido contro il suo petto e sento le lacrime rigarmi le guancie. -Non lasciarmi più solo...ti prego- sussurro. Lui mi guarda triste.

Mi sveglio all'improvviso e ho il cuscino stretto tra le braccia e il viso bagnato dalle lacrime. Guardo la sveglia e sono le quattro. Come sempre ho paura di guardare il cellulare e trovarci una chiamata persa o un messaggio per farmi sapere che non ce l'ha fatta. Quel pensiero mi fa venire un brivido ma quando sblocco il cellulare non trovo nulla e tiro un sospiro si sollievo. Mi alzo per farmi un caffé consapevole che dopo il sogno che ho fatto non riusciró più a dormire.
Esco sul balcone con la tazza di caffé bollente in una mano e una Marlboro nell'altra.

-A me piacce vista di tuo balcone Fede- mi sorride dolcemente.'A me piaci tu' penso. -La vita fa schifo ma il panorama é bellissimo- dico fissando i suoi occhi luminosi con i miei. -tu ha ragione- dice appoggiandosi per guardare meglio la vista su Milano.

Butto la sigaretta e rientro dentro. Non esiste un solo angolo di questo appartamento che non me lo ricordi. Vado in cucina e metto la tazza nel lavandino.

-Ti aiuto a togliere piatti da tavolo- dice alzandosi. -No, Mik sei un ospite. Faccio da solo- dico.
Lui assume un espressione imbronciata. -Io vuole aiutare!- dice. Prende i piatti sporchi e va verso il lavandino. -Dai Mik! Ho detto che non voglio aiuto!-
Non so come ma i piatti finiscono in terra ed entrambi scoppiamo a ridere. Ci abbassiamo per raccogliere i pezzi sparsi sul pavimento. Alziamo lo sguardo contemporaneamente e ci ritroviamo troppo vicini. Si alza di scatto. -Scusa Fede, io voleva solo aiutare. Sono un disastro.- dice passandosi una mano tra i ricci. -Sei un bellissimo disastro- sussurro.

Vedo la chitarra abbandonata in un angolo della stanza da chissà quanto tempo. La prendo e suono qualche nota.

-Tu suona? Verro?- chiede con voce curiosa. Annuisco distrattamente. -Tu insegna me?- chiede con gli occhi che brillano. Sorrido. -Dai vieni qui- sussurro. Lui prende la chitarra e si siede sul divano accanto a me. Cerco di insegnargli qualche accordo ma non passa molto prima che si arrenda. -Dai Mik riprova- rido.
-No basta!- dice convinto. -Non sei così male- non riesco a smettere di ridere. -Quando daró te lezioni di pianoforte rido io- mette il broncio. -Dai amore non volevo prenderti in giro!- gli do un bacio sulla guancia. Lui si gira e mi attira a se baciandomi e facendo incontrare le nostre lingue. -Ti perdono- sussurra sorridendo contro le mie labbra.

Dopo quel ricordo rimetto la chitarra al suo posto. Sono le sei.
Mi preparo ed esco di casa.

Arrivo all'ospedale sperando che a quell'ora non ci sia nessun membro della famiglia Penniman o chiunque altro. Entro nell' edificio. -Buongiorno- un'infermiera mi sorride gentile. Faccio un cenno di saluto. -Sono qui per il Signor Penniman, posso entrare a vederlo?- chiedo. Lei annuisce. -Conosce la strada o la accompagno?- domanda.
-Faccio da solo, grazie-
Lei annuisce e riporta lo sguardo sulla rivista che stava leggendo.
Entrare in quella stanza e come ricevere un pugno. Prendo un sedia e la posiziono accanto al letto. Prendo la mano di Mika e la stringo. -Non credo che tu mi possa sentire- deglutisco -non smetteró mai di ripetere quanto mi dispiace, so che é tutta colpa mia. Sono stato un vero stronzo.- cerco invano di trattenere le lacrime. -Perdonami e torna da me, ti prego. Anche se non me lo merito. Se non vuoi farlo per me fallo per la tua famiglia, per i tuoi amici e per le persone che ti vogliono bene.- sospiro. Lo guardo attentamente. Un piccolo cerotto va a nascondere un taglio sulla fronte.I capelli scompigliati e il viso pallido. Sembra quasi finto. Fatto di porcellana. Mi avvicino e gli do un bacio sulla fronte, sento i suoi riccioli che mi accarezzano le labbra. -Anche io ti amo- sussurro. Mi alzo dalla sedia e vado verso la porta.

Salve gente! Spero che il capitolo vi piaccia. Commentate e fatemi sapere cosa ne pensate, anche se avete delle critiche da fare. Mettete tante stelline. Prometto di aggiornare il prima possibile.

Beautiful disaster ||MidezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora