18. Una cosa sola

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"Baby, baby, baby stai con me
Baby, baby, baby stai con me
Baby sai com'é lo sai ballo solo con te
dai non andartene perché
voglio dirti una cosa sola!
Vieni su, vieni su, vieni su con me
vieni su io e te siamo una cosa sola!"

Fedez
Sarebbe stato fantastico sentire qualcosa, qualunque cosa. Dolore, tristezza, rabbia ma invece niente. L'unica cosa che riesco a sentire é il vuoto. E quel genere di vuoto non lo augurerei a nessuno. E cerchi di trovare un modo per riempirlo e la finisci a fumare sigarette che si consumano troppo in fretta e a bere bottiglie di birra che si svuotano con altrettanta velocità.
E continui a non sentire nulla. E stai male come non lo sei mai stato prima. E sai che é colpa tua se lui ti ha lasciato. Lui aveva bisogno di te e tu lo hai tradito. Lui aveva paura e tu invece che rassicurarlo hai peggiorato le cose. -Vai a casa ragazzo- suggerisce il barista sorridendo gentilmente. Ma nessun sorriso é come il suo. Mi alzo dallo sgabello ed esco fuori. Mi stupisco che le mie gambe mi tengano in piedi. L'aria fredda della notte mi accarezza il viso.
"Sei come lui" quelle parole mi rimbombano in testa e fanno un casino tremendo. Non posso essere come lui. Più me lo ripeto, più la mia convinzione si affievolisce. O per l'alcol o per la stanchezza non riesco a pensare in maniera lucida.

A Mika:
Ti amo

Credo di averglielo scritto un milione di volte ma non mi viene in mente niente di più vero. Rimetto il cellulare in tasca e continuo a camminare senza meta. Le strade sono deserte e il silenzio é assordante.

Mika
L'unica cosa che spezza il silenzio é il suono dei miei singhiozzi. Appena ho chiuso la porta del mio appartamento sono crollato a terra ma le lacrime avevano già iniziato a bagnarmi il viso. Credo siano passate almeno tre ore e non mi sono mosso di un millimetro. Il cellulare continua a segnalare l'arrivo di messaggi che non voglio leggere.

Mi sveglio all'improvviso e il cuore mi batte a mille. Mi sono addormentato con la schiena contro la porta, seduto sul pavimento freddo e qualcuno sta bussando con insistenza. Cerco di alzarmi.
-Skin che ci fai qui?- chiedo con la voce impastata dal sonno.
-Perché hai ancora addosso l'orribile giacca di ieri?- chiede alzando un sopracciglio.
-E perché non rispondi al cellulare e non sei venuto agli studi per provare con i ragazzi?- chiede con voce severa. -Merda- dico a bassa voce e corro in camera per cambiarmi. Evito lo specchio perché sono consapevole di sembrare un morto vivente.
In cinque minuti sono "pronto".
-Meglio se ti accompagno io. Non sembri in condizioni di guidare- dice e io annuisco perché so che ha ragione. Non ci mettiamo molto ad arrivare. Faccio per scendere dalla macchina ma mi ferma. -Adesso vai a fare le prove con i ragazzi ma dopo parliamo.- dice seria. Annuisco ancora. Prima di varcare la porta d'ingresso mi da un bacio sulla guancia. -A doppo principino!- dice. Accenno un sorriso che scompare dopo un secondo. Apro la porta della sala prove convinto di trovarci Luca e Leonardo ma quando mi ritrovo davanti Federico che ride allegro resto paralizzato. Sembra stare benissimo. I suoi occhi castani si puntano su di me. -E-emh scusate, sapete dove sono Leo e Luca. Io credevo fossero qui- dico balbettando. Cerco di evitare lo sguardo di Fedez.
-Sono nell'altra stanza- dice Gennaro. -Grazie- sussurro prima di chiudere velocemente la porta.

Fedez
Ho fatto di tutto per non sembrare distrutto, così da evitare le domande curiose di tutti. "Stai bene Fede?" o "Hai un aspetto orribile". Il risultato non deve essere così male, nessuno dei miei ragazzi ha fatto domande. Sono entrato nella sala prove con un sorriso assolutamente falso e ho salutato serenamente. Ho riso anche alle battute stupide di Alex. Ma quando la porta si apre e mi ritrovo davanti un paio di occhi stanchi e privi della solita lucentezza, il mio cuore si congela. -E-emh scusate, sapete dove sono Leo e Luca. Io credevo fossero qui- dice con voce incerta. -Sono nell'altra stanza- risponde Genn. Ringrazia e chiude la porta senza guardarmi. Mi perdo a fissare il punto dove era un secondo prima. -Fede, ci sei?- Alex mi sventola una mano davanti al viso. Non fanno domande e ricominciamo a provare anche se ormai é difficile ritrovare la concentrazione. Quando finiamo di provare i brani Genn e Alex rimettono apposto le chitarre.
-Si vede che sta male- sussurra Genn all' amico. -Aveva una faccia distrutta- risponde Alex con un'espressione preoccupata.
Continuo a prendere lunge boccate dalla mia sigaretta elettronica mentre li ascolto.
-Non credevo che Mika fosse capace di essere triste- dice Genn.
-É sempre sorridente e pieno di energia-. Non riesco più ad ascoltare una sola parola ed esco dalla stanza sbattendo la porta.
Cammino velocemente lungo il corridoio con l'obiettivo di uscire fuori a fumare una sigaretta vera. -Fedez!- urla una voce alle mie spalle. Mi fermo e alzo gli occhi al cielo. -Skin- accenno un saluto. Mi guarda con gli occhi socchiusi e sembra furiosa. -Cosa ha fatto tu a Mika?- chiede. Mi irrigidisco. -N-niente- balbetto e valuto l'ipotesi di scappare ma i miei piedi restano piantati a terra. -Lui mi ha lasciato- sento un nodo allo stomaco. Pronunciare quelle parole le rende troppo reali e io non sono ancora pronto ad accettarle e forse non lo saró mai. Lei sembra sorpresa. -Percché tu ha baciata Giulia?- chiede. Scuoto la testa.
-Ti prego chiedi a lui- sussurro prima di scappare via.

Beautiful disaster ||MidezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora