twelve

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12. Are you sure?

Lauren corse nella loro stanza, afferrò io suo borsone e lo zaino in cui era nascosta la pistola. Le diede una veloce occhiata assicurandosi che fosse tutto apposto, ma soprattutto pronta per sparare nel caso ce ne fosse stato bisogno.
Doveva essere cauta, soprattutto ora che aveva la prova che fossero a un palmo da loro. Guardò la piccola Sofia ancora dormiente su quel letto e improvvisamente le venne in mente un'idea.
Era l'unica cosa avrebbe potuto salvarle tutte, doveva farlo o non ci sarebbe stata possibilità di sopravvivenza, nè per loro nè per lei e Sofia, in tutta questa storia, ci era capitata un po' per caso e un po' per sfortuna.

Camila piombò nella stanza avvicinandosi a Lauren e cominciando a strattonarla. Nei suoi occhi riusciva a leggere tutta la paura, la disperazione e la stanchezza. Era stanca di scappare, di non poter vivere alla luce del giorno quella vita. Era disperata perché non sapeva cosa fare per poter cambiare le cose e forse, le vagò la strana idea, che essere sfruttata non era poi cosi tanto male. Arrendersi faceva meno male che lottare.
E lei voleva tornare ad arrendersi.
E aveva paura perché non sarebbe bastato un "Scusa, non lo farò mai più" per convincere Alien. Lei ormai era diventata un nemico da eliminare, e tutto perché aveva seguito una ragazza di cui fondamentalmente non sapeva niente.

Lauren afferrò il suo volto tra le mani spingendola fuori dalla stanza cosi che non potesse svegliare la bambina. Chiuse la porta mentre questa continuava a darle pugni sul petto in preda ad una crisi.

Normani osservava la scena senza sapere esattamente cosa fare, aveva le mani fra i capelli ed era ancora un po' insonnolita. Ma le si poteva leggere l'agitazione negli occhi: la sua amica rischiava di essere uccisa o accusata ingiustamente, era destinata ad una vita in latitanza. Non era giusto.

"Lo sapevo, non avrei mai dovuto fidarmi di te!" Strillò la mora col volto solcato dalle lacrime. Lauren cercò di calmarla ma non servì a niente, la piccola continuava a colpirla mentre la più grande cercava di scanzarli alla meno peggio.

"Camila calmati!", cercò di dirle.

"Calmati? Calmati?! Quell'uomo è stato ucciso e indovina un po' da chi? Alien! Noi faremo la sua stessa fine!" Urlò piena di rabbia. "Non mi sarei mai dovuta fidare di te, non avrei mai dovuto farmi prendere da questa stupida voglia che hai tu di sentirsi libera. Libera poi, qui non c'è alcuna libertà, c'è solo puzza di prigione." Indietreggiò la ragazza sbattendo la schiena dall'altra parte della parete, davanti a lei, mentre sfregava il palmo della mano sulla sua guancia.
"Morirò, e anche tu. Ormai dovrò rassegnarmi. E morirà anche Sofia, senza alcun motivo, senza alcuna colpa." Abbassò lo sguardo sul pavimento.

"Non morirà nessuno, Camz." Cercò di parlare Lauren, ma la voce le morì in gola e posò una mano sulla sua spalla.
La ragazza si spostò dalla sua presa e lentamente si accasciò a terra in un grido liberatorio che le veniva dal cuore. Tutta la rabbia, tutta la tristezza.

Cosi Lauren non ci pensò due volte, prese la pistola che aveva sistemato nella sua felpa e colpì la ragazza alla testa con il manico. Camila svenne a terra e Normani a quella scena gridò esterefatta.

"Che cazzo hai fatto?!" Gridò Mani portandosi una mano alla bocca. "L'hai uccisa!" Disse poi avvicinandosi e piegandosi sul corpo della ragazza. Le diede qualche schiaffetto sulla faccia sperando che si riprendesse, ma la ragazza era svenuta.

"Ti sei fottuta il cervello, Jauregui?", chiese quasi strillando.
Lauren scosse il capo e posò nuovamente la pistola nella felpa. "No, l'ho fatto per lei."

"Per lei? Certo, spiegaglielo quando si sveglia che l'hai quasi uccisa per lei." Sbotta sarcastica rivolgendole un'occhiata di ghiaccio. "Non posso crederci."

"Ho un piano", borbottò subito dopo Lauren.

"Quale sarebbe?", chiese Normani seguendo l'amica con lo sguardo.
Lauren camminò fino alla cucina dove prese dello scotch nero e una corda nascosta dietro al frigorifero. Si avvicinò a Mani e le lanciò lo scotch. "Tappale la bocca, io la lego." Disse mostrandole la corda.
Normani sbarrò gli occhi e si alzò di scatto scuotendo la testa. "Te lo scordi che mi metto in questa merda. Vuoi rapirla?"

"No, che senso avrebbe rapire una ricercata? La porterò con me e arriveremo alla casa abbandonata nella foresta, nel Kansas City. Lì saremo a metà strada da Portland e aspetteremo un po' cosi che Alien possa pensare che siamo già arrivate."

Mani cercava di ascoltare l'amica ma la faccenda non faceva che complicarsi e lei stava per impazzire. "E...Aspetta un attimo, e la bambina?"

"Chiama Ally, lei la porterà domattina a Portland con il primo volo e la terrà con se finchè non arriveremo." Affermò Lauren chinandosi e legando le braccia della ragazza con la corda che avvolse attorno ai suoi polsi. Camila era priva di senso e dopo il colpo di Lauren sulla sua testa, probabilmente avrebbe dormito per ore. Giusto in tempo per arrivare nel Kansas City senza avere ulteriori problemi.

"Ma scusa, non potete semplicemente prendere quel volo anche voi?", chiese la ragazza.

"Mani, con quale documenti? La polizia sta cercando sia me sia Camila. Appena ci vedranno chiameranno gli sbirri! Sofia invece non l'ha vista nessuno tanto mano Ally. Almeno lei sarà al sicuro!"

Il ragionamento di Lauren in fondo non faceva una piega. Era l'unico modo per avere la certezza che quella vita innocente non ci rimettesse le penne senza alcuna colpa. Sarebbe stata bene con Ally, lei si sarebbe presa cura della piccola durante la loro assenza.

Dopo aver imbavagliato la bocca di Camila e averla legata, Normani diede una mano a Lauren nel portarla giù da quelle lunghissime scale e ad adagiarla sul seggiolino dell'auto, al fianco del conducente.
Lauren aveva provato a spiegare a Sofia che quello che sarebbe successo era una sorpresa a cui sia lei sia Camila stavano architettando da tempo. Ovvero un viaggio che avrebbe fatto lei con un'amica - Ally - e che sarebbe arrivata a destinazione prima di tutti.

La piccola Sofia aveva visto tutto come un enorme gioco ed esultando era corsa ad abbracciare la più grande.
Lauren prese il borsone e infilò alcuni vestiti di Camila, per poi scendere velocemente le scale dell' edificio e adagiarlo nel bagagliaio.

"Sei sicura di quello che stai facendo?", chiese Normani prima di vederla partire.
Lauren ci pensò un po'. Sicura? No, non era affatto sicura di quello che stava facendo, non era sicura che Camila al suo risveglio avrebbe capito, e non era sicura che sarebbero arrivate davvero sane e salve.
Non era sicura di niente, ma doveva sembrarlo. Doveva essere forte, coraggiosa per tutti. Anche per Camila perché lei non lo era. Era fragile, debole, e si stava facendo del male.

"Sì, sono sicura."

salveeee

LO SO, È CORTO MI DISPIACE DAVVERO TANTO MA MI RIFARÒ CON IL PROSSIMO EHEHEHHE.

ANYWAY, CHE NE PENSATEE? SECONDO VOI CHE FARA' CAMILA AL RISVEGLIO? ??

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zaygreen aka ylenia

brave; camrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora