nineteen

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19. It wasn't my fault.


D'un tratto accadde qualcosa. Un rumore improvviso come vetri infranti che cadevano a terra, la presa di Shawn sempre più debole fino ad accasciarsi sul corpo di Lauren. Quest'ultima ci mise un po' prima di riprendere i sensi, il suo respiro era affannato, quasi a limite. Le sembrava di essere rimasta sott'acqua all'infinito, proprio come se fosse stata in piscina o nel mare della sua cara Miami. Mai la sua città, la sua famiglia le era mancata più di quel momento.
Il momento in cui temi che tutto stia per finire e improvvisamente ti viene data una seconda possibilità.

Lentamente quegli occhi verdi si aprirono e videro la figura gracile e tremante della piccola Camila con in mano una bottiglia di vetro rotta. Aveva colpito Shawn con quella. Lauren lo capì dallo shock che intravedeva nei suoi occhi.

Lauren cercò di togliersi il corpo di Shawn dal suo, si sollevò da quel pavimento sporco e polveroso e si gettò sulla piccola. Camila era troppo scossa per poter ricambiare l'abbraccio di Lauren; continuava a guardare il corpo di quello che era stato il suo migliore amico con la speranza che si alzasse, ma niente. Lui se ne stava sdraiato.

"È morto?", chiese e Lauren la guardò teneramente. Quella ragazza era troppo buona d'animo, e le si strinse il cuore quando anche lei si voltò verso Shawn. Se anche non fosse morto, il colpo era stato forte e del sangue usciva dalla sua testa.
Lauren le accarezzò la guancia delicatamente, Camila era scossa. Non stava bene.

"N-No, non è morto. Lui sta dormendo, vero?", chiese poi guardando la più grande. Gli occhi di Camila erano pieni di lacrime. "I-Io...Non...Lui sta dormendo, Lauren...", Camila la guardò, ma la nera non disse niente e scosse il capo.
La piccola la scostò con una spinta e si fiondò sul corpo del ragazzo strattonandolo disperatamente, le lacrime solcavano le sue guance.

"Shawn...Shawn, svegliati!" Gridava. "F-Farai tardi a lavoro, Shawn. A-Alien si arrabbierà..." Sussurrava tra le lacrime, la sua voce tremante. Lauren pianse nel vedere Camila in quello stato, devastata. Distrutta.

Quanto male può sopportare un essere umano?

Perché Camila era a limite.

Lauren si avvicinò a lei, avvolse le braccia attorno al suo corpo e la tirò a sé cercando di spostarla da quel corpo inerme.
Camila scoppiò in un pianto isterico tanto da far stringere il cuore della più grande. Per quanto fosse stato stronzo, capiva che quello che era un mostro un tempo era stato importante per quella ragazza e adesso stava soffrendo. Non poteva fare niente se non portarla via da lì.
Cosi la convinse, le strinse la mano e assieme corsero via mentre Camila ancora piangeva e chiedeva del suo migliore amico. Lauren, nella fuga, trovò la sua pistola nel salotto. Controllò la canna e trovò solo un colpo. Probabilmente Shawn aveva usato gli altri contro suo zio nel tempo in cui era stato via dal sotterraneo.
Ma non se ne curò abbastanza e continuò la sua fuga via da quel posto. Se fossero riuscite ad attraversare il bosco prima di sera, forse avrebbero potuto chiamare Ally o Normani, e in qualche modo sarebbero scappate finalmente a Portland.
Quando uscirono da quella casa, Lauren si accorse che era pomeriggio e che avevano poco tempo. Chiuse lì sotto avevano perso la cognizione.
Camila si bloccò sulla soglia della porta, mentre Lauren era già fuori.

"Camila, andiamo, abbiamo poco tempo!" La rimproverò, ma la mora si voltò dandole le spalle.
"Non possiamo lasciarlo qui", disse semplicemente. La testa bassa, lo sguardo vuoto.
Non avrebbe potuto fare niente per farle cambiare idea, cosi Lauren entrò nuovamente nell'edificio lasciandola da sola. Camila si guardò attorno spaesata; la sua mente era un luogo incomprensibile in quel momento, cosi oscuro, cosi scarso di speranze. C'era solo paura, l'unica sensazione che il suo corpo sembrava ormai conoscere.
D'un tratto la più grande uscì dall'abitazione con un cellulare fra le mani.

brave; camrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora