7. Need a call
Gli sbirri si avvicinavano sempre di più mentre Lauren era alle prese con quella dannata finestra che non accennava ad aprirsi. Continuò a spingere ma niente da fare.
"Lauren, muoviti!" -gridò in preda al panico la mora che si teneva alla porta del bagno. La piccola Sofia era appiccicata a Lauren, preoccupata nonostante non capisse cosa stesse succedendo.
All'improvviso a Lauren venne in mente un'idea."Sofia vai da tua sorella e copritevi le orecchie." -disse Lauren guardando poi Camila che la guardò interrogativa.
"Che vuoi fare?" -chiese ma non ebbe risposta. La nera tirò fuori la pistola dallo zaino che teneva con sè, caricò e sparò contro la serratura della finestra che era bloccata così che questa si aprì senza difficoltà dopo il primo colpo.
La prima ad uscire fu Lauren seguita da Sofia, poi venne il turno di Camila che con fatica riuscì ad uscire dalla finestra ma una scheggia di vetro le graffió la caviglia. Questa provocò una ferita profonda e le urla della mora.
Lauren la prese sotto braccio cercando di aiutarla a correre verso l'auto. "Andiamo Camila, non arrenderti adesso, ce l'abbiamo quasi fatta!" -gridò Lauren.
"Fa male..." -si lamentó la mora continuando a correre alla meno peggio verso l'auto. Sofia intanto correva tenendo stretta la presa della maglietta della nera.
D'un tratto alle loro spalle si sentirono due spari, Lauren si voltó: i due sbirri avevano sparato dalla finestra del bagno da cui erano fuggite. Dovevano muoversi.
Arrivate all'auto fece adagiare Camila al suo posto mentre Sofia saliva al suo, la nera corse dal lato guidatore e mise in moto. Ciò che seguì dopo furono altri spari da parte degli sbirri e il rumore delle gomme che sfrecciavano sull'asfalto. Lauren guidava ad una velocità incontrollata; doveva seminare quei due a tutti i costi. Non poteva permettere che qualcosa la frenasse dal suo intento, non poteva permettere che tutto tornasse come prima.
Nè per lei nè per loro.Camila continuava a lamentarsi: se ne stava sul sediolino con la gamba ferita tesa dal dolore. Il sangue continuava a colarle sporcando le converse bianche che aveva ai piedi. Sofia si sporse per guardare cosa fosse successo alla sorella e quando se ne accorse gridò di paura.
"LAUREN, CAMILA STA MORENDO!" -urlò la piccola in un pianto isterico.
"Sofia sta calma, qui nessuno sta per morire." -cercò di tranquillizzarla Camila nonostante il dolore. Lauren la guardò per un secondo per poi tornare a guardare la strada, era nervosa. Se prima temeva che Alien potesse trovarle, adesso i problemi erano due. La polizia la stava cercando.
"Credo di averli seminati" -mormorò la nera guardando dallo specchietto retrovisore.
"Vai a 180km/h, è ovvio che tu li abbia seminati." -sbuffò la ragazza cercando di sistemarsi sulla seduta. Avvicinò le dita alla ferita: c'era una scheggia e necessitava di essere disinfettata.
"Lauren ho bisogno di un dottore." -disse.
"Non se ne parla, non possiamo fermarci!" -replicò nel panico la nera.
"Cazzo Lauren, ti ho detto che bisogno di un dottore!" -urlò di nuovo.
Lauren si voltò per guardare la ferita: aveva ragione. Se non l'avesse disinfettata al più presto avrebbe potuto correre il rischio di avere una grave infezione. Sarebbe stato un grosso problema.Si morse il labbro inferiore cercando di pensare a qualcosa di plausibile, ma non le veniva in mente niente. In realtà era allo sbando, non sapeva se Alien fosse sulle loro tracce, ma gli sbirri lo erano e questo non prometteva niente di buono. E fermarsi, non se ne parlava nemmeno.
Erano indietro rispetto alla tabella di marcia che lei stessa aveva programmato, di questo passo non sarebbero arrivate prima di tre giorni. Troppo tempo.
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brave; camren
Fanfiction••completa•• "Volevo che lo sapesse cosi che almeno lei, il giorno in cui ci troveremo davanti a quel giudice, saprà la verità, o almeno una parte di essa. Si ricordi solo che le persone per amore trovano il coraggio di fare follie. Si abbandonano...